“LA POLANCO E’ PENTITA DA OTTOBRE”: LA CONFERMA DELL’EX AVVOCATO
“HO RINUNCIATO AL MANDATO PERCHE’ NON CONDIVIDO IL NUOVO CORSO”
È stato la sua “ombra” per quattro lunghi anni.
L’ha seguita, assistita e consigliata dal giorno in cui il Rubygate è deflagrato con l’effetto di una bomba aiutandola ad ammortizzare i colpi mentre il terreno sotto ai suoi piedi cominciava a tremare.
Da quattro mesi, però, Marysthell Polanco, la “pentita” di Arcore che poche settimane fa avrebbe scritto di suo pugno una lettera al procuratore aggiunto Ilda Boccassini (che si è occupata del caso Ruby dalle indagini preliminari fino alla sentenza di primo grado), ha perso il suo avocato di fiducia.
Un giallo nel giallo, questo.
Perchè, chi avrebbe dovuto difenderla nel momento più delicato dell’inchiesta Rubyter – che la vede indagata per falsa testimonianza insieme ad altre 20 ragazze – ha deciso di abbandonarla proprio a un passo dalla fine delle indagini preliminari?
A rispondere, interpellato da HuffPost, è lo stesso (ormai ex) legale della bella dominicana, Andrea Buondonno, appartenente al Foro di La Spezia.
Che rivela: “Già da ottobre Marysthell mi aveva parlato delle sue intenzioni”.
Lei ha difeso la Polanco fin dall’inizio del Rubygate. Proprio ora che le indagini preliminari stanno finendo lei rinuncia a difenderla. Perchè?
Non dovrebbe chiedermi perchè, ma quando.
Quando è successo?
È successo quattro mesi fa. A ottobre. Ho rimesso il mandato il 20 ottobre, per la precisione.
Cos’è successo, quel 20 ottobre?
Marysthell già da un po’ di tempo aveva cominciato a parlarmi di questa sua intenzione di scrivere una lettera, andando così completamente contro la linea difensiva che avevamo scelto e portato avanti fino a quel momento. Una scelta dal mio punto di vista inspiegabile, visto che non aveva nulla da temere.
Quindi è da quattro mesi che la Polanco prepara il suo “pentimento”?
Io, materialmente, all’epoca, quella lettera non l’avevo letta. Però sì, era da ottobre che parlava di queste intenzioni. Ma non parlerei di pentimento. Io a questo punto non posso sapere se Marysthell sa qualcosa di diverso rispetto a quello detto in aula.
Dalle intercettazioni telefoniche emerge che la sua ex assistita aveva contatti frequentissimi con Berlusconi e che aveva ricevuto numerosi regali e buste di denaro. Inoltre nel suo vecchio appartamento di via Olgettina così come in quello di altre due ragazze la polizia trovò – ancora prima che la notizia di Karima El Mahroug diventasse di dominio pubblico – una copia del famoso verbale di Ruby redatto alla presenza di Lele Mora, l’avvocato Giuliante e “un emissario di lui” mai identificato…
Ma guardi, Marysthell poteva benissimo difendersi da tutte le accuse di falsa testimonianza, da quello che ho letto negli atti dell’inchiesta. Le sue deposizioni sono sempre state coerenti. Non è questo il punto.
E qual è il punto?
Che da un momento all’altro Marysthell ha deciso di invertire la rotta e io non potevo continuare a seguirla in questa sua nuova mossa. “Ti porterà solo del male quel gesto”, le ho detto. Ovviamente parlo da un punto di strategia difensiva. Ma lei non mi ha dato retta. Da un punto di vista difensivo è stata una scelta che non potevo appoggiare, da un punto di vista personale, visto che non ne capivo le vere ragioni, neppure.
Ma è stata una scelta autonoma, quella della Polanco, o lei crede che sia stato qualcuno a convincerla a scrivere quella lettera ?
Una scelta sicuramente autonoma. Ha fatto di testa sua. Io voglio bene a Marysthell ma con me non è stata trasparente e questa cosa davvero non l’ho capita.
Potrebbe averlo fatto perchè ha paura di un eventuale rinvio a giudizio e di una eventuale condanna, visto che ormai quelle feste sono un lontano ricordo ed ha appena avuto un bambino. O più semplicemente potrebbe aver deciso di collaborare perchè, così facendo, è stata l’unica per la quale non c’è stato mandato di perquisizione…
Non so se c’è una motivazione legata alla sua nuova vita. E comunque, lei è sicura che la perquisizione non c’è stata perchè Marysthell ha collaborato o piuttosto perchè ha la residenza in Svizzera e occorrerebbe una rogatoria?
(da “Huffingtonpost“)
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