ALLA CORTE DI BERLUSCONI ORA SI TEME L’ARRESTO
IL “TANGO ASSASSINO” DEL DUO POLANCO-ESPINOSA FA TREMARE SILVIO
Per ora dalla procura escono “indizi”, spifferi sul “pentimento” delle olgettine. A breve si attende la “scossa”.
Quando si capirà il contenuto delle “confessioni”. Questione di giorni, non di settimane.
Silvio Berlusconi sente che il cerchio si stringe. Ecco perchè l’ansia pervade tutto il suo mondo.
Per la prima volta, pure una penna amica come Giuliano Ferrara, evoca sul Foglio l’eventualità più drammatica: “La gogna della galera ultima ipotesi di sfascio attorno a Silvio Berlusconi”.
Segno che è questo lo spettro che si aggira ad Arcore: il crollo giudiziario, addirittura l’arresto.
Sugli house organ, meno intellettuali del Foglio, verso i magistrati tornano toni ruvidi: “Toghe irresponsabili” titola il giornale sulla vicenda di Vittorio Emanuele.
Paura della “galera”, strali contro i giudici.
Il tribunale di Milano invaso dalle olgettine chiamate dalla procura per il Ruby bis. Pare di essere tornati indietro di anni. Indiscrezioni fuori controllo. Sospetti.
E soprattutto è la Polanco che fa davvero paura. Perchè nessuno, neanche tra i legali di Berlusconi, sa dire con certezza cosa sia successo tra il teste chiave e la procura.
La sensazione è che una deposizione già ci sia. E che la procura attorno a questo dato cruciale abbia alzato un meccanismo di sicurezza proprio per non far uscire notizie in questa fase.
Perchè è da tempo che la ragazza si è sottratta al controllo militare esercitato da Arcore sulle olgettine
Di certo c’è che a settembre 2014 la ragazza disse al suo avvocato Andrea Buondonno che voleva collaborare. Raccontare “la verità sulle cene ad Arcore”, sulle “minorenni che andavano in villa”, sul “sistema di pagamento”.
Anche sulla droga? “Ma quale droga” dice l’avvocato, “quella non c’entra”.
Sono dunque mesi che la Polanco pensa al “pentimento”, allo scambio tra salvezza e “confessione” su Berlusconi che attesti il nesso tra denaro e falsa testimonianza delle ragazze.
L’altra sensazione è che la Polanco non sarebbe l’unica ad aver iniziato il negoziato con la procura. Ad Arcore, in particolare, si seguono i movimenti di Aris Espinoza e delle sorelle De Vivo.
Ecco perchè il cerchio si stringe.
Sono questi i giorni decisivi per quello che Berlusconi vive come “l’assalto finale”. Lo dice anche Ferrara, senza tante perifrasi: “I tempi sono importanti. La Cassazione deve pronunciarsi a giorni sull’appello assolutorio (del Ruby 1, ndr)… Non si può mollare l’osso proprio ora. Serve una nuova intimidazione con procedure oggettive, ai sensi del codice, e serve assolutamente il “pentimento”, cioè la resa al pm, di qualche teste utile a reimpostare il caso”.
Ovvero a rispedire in Appello il Ruby 1. Dove a quel punto i tempi sarebbero molto rapidi, perchè si rifà solo l’Appello senza la fase dell’imbastimento delle prove. Tempi rapidi che incrociano i tempi, altrettanto rapidi del Ruby ter, dove proprio i “pentimenti” stanno consentendo alla procura di accelerare.
E lì non rischia il rinvio a giudizio per corruzione in atti giudiziari solo Berlusconi, ma anche il cerchio magico. Al momento della trasmissione degli atti, nel registro degli indagati figuravano Longo, Ghedini e Mariarosaria Rossi, braccio destro dell’ex premier.
È la prima volta che è un intero “sistema” a tremare, non solo Berlusconi. Ed è per questo che, dopo aver fatto uscire un gruppo di parlamentari, è possibile che nei prossimi giorni si assisterà a un escalation.
Affidando ai capigruppo di Camera e Senato la richiesta di intervento sulla procura di Milano al ministro Orlando. Per provare a “intimidire” i giudici e fermare la valanga di pentimenti.
Quello di Aris Espinosa sembra già scritto, visto il suo legame con la Polanco.
Le due stanno anche incidendo un disco assieme, dal titolo Tango assassino.
(da “Huffingtonpost“)
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