MARCO BUSSETTI, IL MINISTRO DELL’ISTRUZIONE A CUI PIACE LA “BUONA SCUOLA” DI RENZI
DOVREBBE “SMANTELLARE” LA MINIRIFORMA, PECCATO CHE ABBIA SEMPRE DETTO CHE GLI PIACE
Saranno finalmente contenti gli elettori a 5 Stelle della scelta per il nuovo ministro dell’Istruzione?
Finalmente una persona preparata che viene dal mondo della scuola. Perchè Marco Bussetti, neoministro del Governo del Cambiamento è un tecnico, non un politico, anche se simpatizzane leghista.
Laureato con il massimo dei voti in in Scienze motorie alla Statale di Milano, insegnante, dirigente scolastico e professore universitario per l’Università Cattolica di Milano e Pavia il curriculum di Bussetti non dovrebbe sollevare alcun dubbio, anche perchè alla Cattolica insegnava legislazione scolastica e dal 2015 è il dirigente responsabile dell’Ufficio Scolastico Regionale della Lombardia a Milano (quello che una volta si chiamava provveditore agli studi).
Eppure la nomina di Bussetti non è piaciuta al maestro e blogger del Fatto Quotidiano Alex Corlazzoli perchè Bussetti non sarebbe abbastanza contro la legge della “Buona Scuola” voluta dal governo Renzi.
Secondo Corlazzoli con Bussetti all’Istruzione la rottamazione della riforma della scuola si allontana.
Nel contratto di governo si parla della necessità di superare diversi aspetti della Buona Scuola ma probabilmente non basta. Non è chiaro se perchè ormai tutti sanno che quel contratto è in larga parte irrealizzabile o per altri motivi.
Ad esempio il fatto che Bussetti sulla riforma varata da Renzi la pensa diversamente dal contratto di governo.
Ad esempio nel documento sottoscritto da Salvini e Di Maio si legge che l’ampliamento delle ore obbligatorie di alternanza scuola-lavoro «si è presto trasformato in un sistema inefficace, con studenti impegnati in attività che nulla hanno a che fare con l’apprendimento. Uno strumento così delicato che non preveda alcun controllo nè sulla qualità delle attività svolte nè sull’attitudine che queste hanno con il ciclo di studi dello studente, non può che considerarsi dannoso».
In un’intervista a Repubblica del 2015 Bussetti disse che era un bene che la pratica — che già era stata adottata negli istituti tecnici — fosse stata estesa anche ai licei, perchè costituiva un’opportunità .
Nell’aprile scorso, intervenendo ad un evento organizzato presso l’istituto tecnico per geometri Erasmo da Rotterdam parlando dell’alternanza scuola-lavoro Bussetti definì ottima «l’intenzione di far dialogare la scuola con il mondo del lavoro» prevista dalla Legge della Buona Scuola.
Chi si aspetta uno smantellamento della riforma Renzi probabilmente rimarrà deluso anche perchè Bussetti ha definito la Buona Scuola «un’ottima legge che ha permesso veramente di cominciare a ragionare con un sistema integrato tra mondo del lavoro e scuola». Magari lo ha detto perchè in quel momento rivestiva un ruolo ufficiale, ma ad oggi non si registrano lamentele di Bussetti sulla legge.
Altro punto dolente per pentastellati e leghisti: la promozione delle vaccinazioni nelle scuole. La Legge Lorenzin non prevede l’obbligo per il vaccino anti-HPV ma Bossetti qualche anno fa commentando l’avvio della campagna di vaccinazione straordinaria contro papilloma virus disse che «Promuovere la partecipazione e il coinvolgimento della Scuola ai programmi preventivi, in stretta collaborazione con il personale delle ASL e gli Enti Locali in un’ottica di prevenzione di fattori di rischio, rimane uno degli impegni fortemente sentiti dall’Ufficio Scolastico».
(da “NextQuotidiano”)
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