OPPOSIZIONI UNITE RILANCIANO LA PROPOSTA DI SCHLEIN: “SALARI MINIMI SUBITO, MELONI NON PERDA TEMPO”
D’ACCORDO ANCHE IL M5S E IL COORDINATORE DI NOI MODERATI: “BASTA CHIACCHIERE E RINVII, PIU’ FATTI”
“Salario minimo subito, Meloni non perda tempo. Basta rinvii”. Un nuovo appello, dopo quello lanciato su Repubblica. Elly Schlein, alla vigilia del Primo Maggio, torna sulla questione salario minimo. Il Pd sta con la sua leader. Ma anche ilr esto delle opposizioni.
“La destra sta impoverendo l’Italia. Meno ricchezza, più disuguaglianze. Servono meno chiacchiere e più azioni, ormai siete al governo da più di due anni. Salario minimo subito, investimenti e più solidarietà e protagonismo con l’Europa“, scrive sui social Nicola Zingaretti, capodelegazione Pd al Parlamento europeo. Il presidente dei senatori dem, Francesco Boccia, osserva: “Leggiamo sui giornali di oggi, alla vigilia del Primo Maggio, che il governo starebbe per varare un provvedimento o delle misure per il lavoro. Ma la confusione sotto il cielo è grande: c’è chi parla di un decreto da 1 miliardo di euro, chi di misure per la sicurezza sul lavoro che valgono circa 200 milioni. E tutto questo senza aver consultato le parti sociali e senza voler affrontare la questione dei subappalti. È del tutto evidente che il governo Meloni non sa cosa fare e cerca di inventarsi il solito spot a favore di social e telecamere – commenta Boccia – Noi insistiamo nel chiedere che venga discussa in Parlamento la nostra proposta sul salario minimo. Questa sarebbe l’unica scelta da fare per dare una prima risposta strutturale ai problemi del lavoro. Di annunci non ne possiamo più. Senza un giusto salario non c’è dignità del lavoro, non c’è sicurezza sul lavoro, non c’è buona occupazione”. E Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera,
aggiunge: “Il lavoro è coesione e dignità. Per onorare la Festa dei lavoratori non servono spot o annunci. Il governo approvi la legge sul salario minimo perché un lavoro mal pagato rende insicuri, fa crescere povertà e disuguaglianze e rende tutto il paese più debole”. “Fa rabbia che la destra da mesi, nonostante le ripetute richieste dell’opposizione, si rifiuti di calendarizzare in aula la proposta di salario minimo – attacca il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto – Oltre centomila cittadini hanno firmato la legge di iniziativa popolare, ma non si riesce a farla discutere nemmeno in commissione Lavoro. Chiediamo che in Parlamento riparta subito il dibattito sulla nostra proposta”.
Maria Cecilia Guerra, responsabile Lavoro nella segreteria nazionale dem, spiega la proposta sul salario minimo che “riconosce ai lavoratori e alle lavoratrici il diritto a vedersi applicato il trattamento economico complessivo dei contratti siglati dalle associazioni datoriali e sindacali comparativamente più rappresentative, e impone una soglia di 9 euro lordi per il minimo tabellare sotto il quale non si può andare. È una norma necessaria”.
Non solo il Pd. Anche il senatore del M5S Marco Croatti torna a chiedere con forza l’introduzione del salario minimo legale: “Un diritto elementare, una base da cui partire per costruire un paese giusto, dove i giovani possano crescere, restare e investire nel proprio futuro. Continuare a rifiutare questa misura, esistente in quasi tutta Europa, significa difendere un sistema che alimenta povertà, diseguaglianza e sfruttamento. Il lavoro è dignità. Senza diritti non c’è nulla da celebrare”. Per il capogruppo dell’Alleanza verdi e sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di palazzo Madama, “i dati sul Pil dell’Istat sono da paese fermo, che annaspa. Cresciamo dello zero virgola anche prima dell’entrata in vigore dei dazi di Trump che ci porteranno alla recessione con la conseguente perdita di posti di lavoro. I salari sono fermi e il livello delle retribuzioni pur crescendo non raggiunge mai livelli accettabili. Questo significa che il lavoro povero è ormai la regola. La destra è contro il salario minimo. Il governo Meloni è senza una strategia per la crescita e lo sviluppo, senza una politica industriale e dei redditi capace di reggere la crisi e le sfide future.Domani saremo nelle tante piazze d’Italia con i sindacati e i lavoratori per
un Primo maggio di lotta contro la precarietà, il lavoro povero, per una giusta ed equa retribuzione, per la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario”.
Nella maggioranza non chiude al salario minimo, Saverio Romano, coordinatore politico di Noi Moderati: “C’è un segmento su cui intervenire, come giustamente sottolineato dal presidente Mattarella e riguarda i salari più bassi e il loro adeguamento al costo della vita. È qui che il governo ha già annunciato interventi. Ritengo che l’adozione di un salario minimo per i lavoratori che non riescono a trovare un lavoro o a ricollocarsi dopo averlo perso, debba essere seriamente considerata, senza pregiudizi ma con molto buon senso”.
(da La Repubblica)
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