REATO DI CLANDESTINITÀ: GRILLO E CASALEGGIO FINISCONO NELLA RETE
I DUE LEADER SI ERANO ESPRESSI CONTRO L’ABOLIZIONE MA IL SONDAGGIO ONLINE SCONFESSA LA LORO LINEA… L’APPLAUSO DEI SENATORI AI 16 MILA SàŒ: “ABBIAMO VINTO”
Maurizio Buccarella corre su per le scale, paonazzo.
Fa irruzione nella sala al terzo piano di Palazzo Madama dove i suoi colleghi senatori sono in riunione, come tutti i lunedì.
“Abbiamo vinto”, urla. E i 50 senatori Cinque Stelle si lasciano andare a un applauso liberatorio. Sono le 18:08.
E ufficialmente, tutti loro, si sono appena presi la rivincita su Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio.
La Rete ha dato ragione a loro, all’emendamento che abolisce il reato di immigrazione clandestina.
E loro possono tornare ad applaudire, come fecero il giorno in cui i due senatori illustrarono la loro idea in assemblea, un lunedì come ieri, tre mesi fa.
Ora si festeggia: viva la democrazia dal basso, altro che regime, ecco da chi arrivano i “diktat”.
Ma per capire la portata del risultato del sondaggio di ieri bisogna tornare a quei giorni di ottobre.
È giovedì 3 quando 366 corpi di migranti in arrivo dal Nordafrica vengono recuperati al largo di Lampedusa.
Uno dei peggiori naufragi del Mediterraneo, una strage che indigna il mondo intero. Ai senatori Cioffi e Buccarella (il secondo, avvocato leccese, prima di approdare in Parlamento si è occupato spesso di queste questioni) viene in mente un emendamento che hanno presentato prima dell’estate.
È l’asso nella manica che può inchiodare i partiti che si sperticano in buoni propositi sul superamento della Bossi-Fini: via questo odioso reato di clandestinità , che intasa i tribunali e non serve a niente.
Il lunedì lo illustrano ai colleghi M5S che lo approvano per acclamazione; il mercoledì è ai voti in commissione Giustizia: parere positivo del governo, sì dai democratici e da Scelta Civica, l’emendamento passa.
Il mattino dopo, il blitz dei Cinque Stelle è l’apertura di tutti i giornali. Grillo e Casaleggio perdono la testa.
E senza pensarci su, battono un comunicato durissimo sul blog, per la prima volta a doppia firma: sconfessano Cioffi e Buccarella (“la loro posizione è del tutto personale”, sono dei “dottor Stranamore senza controllo”), spiegano di non essere “d’accordo sia nel metodo che nel merito”: primo perchè “un portavoce non può arrogarsi una decisione così importante senza consultarsi con nessuno”, secondo perchè “se durante le elezioni politiche avessimo proposto l’abolizione del reato di clandestinità , il M5S avrebbe ottenuto percentuali da prefisso telefonico”.
Imbarazzo generale, i due senatori costretti al dietrofront, lacrime e urla dei colleghi. Finisce con una decisione salva-tutti: ogni argomento che non sta nel programma, va discusso in Rete.
E finalmente, ieri, è arrivato quel giorno.
Votano in circa 25 mila iscritti al blog (su 80 mila aventi diritto). Quasi 16 mila stanno con Cioffi e Buccarella, solo in 9 mila sposano la linea Grillo-Casaleggio.
Non se lo aspettava nessuno, diciamo la verità .
Tant’è che ieri, prima che venissero diffusi i risultati, era già pronto a scoppiare il patatrac. Tre senatori (Francesco Campanella, Luis Orellana, Lorenzo Battista) si espongono pubblicamente contro le modalità del sondaggio: la mail che allerta gli iscritti è arrivata ieri mattina a urne già aperte, ci sono solo sette ore per votare, non c’è stata nessuna informazione preliminare, sono “dilettanti allo sbaraglio”, Casaleggio usa il blog “come una pistola”.
Dallo staff li liquidano come i soliti dissidenti in cerca di pretesti per fare casino: non c’è stato tempo per fare prima, Cioffi e Buccarella hanno allertato Casaleggio solo giovedì, quando hanno visto che il calendario del Senato tornava a discutere di clandestini e reati proprio oggi.
State tranquilli, assicurano, “la nostra gente è del 2014”, “sta al computer tutto il giorno”, “si è già fatta un’idea”, “voterà ”.
Non va proprio così: clicca meno di un terzo dei certificati.
Ma è scongiurato il rischio che oggi i banchi dei Cinque Stelle finissero falcidiati da “pipì tattiche” (copyright senatrice Michela Montevecchi), appelli ai “temi etici” (Elena Fattori) e altri escamotage per evitare di rispettare le volontà supposte della Rete. Defezioni che avrebbero mandato in tilt il gruppo e il principio movimentista del “portavoce”.
Evidentemente ha ragione Vito Crimi quando avverte i giornalisti: “Sottovalutate gli attivisti, vedrete che la nostra base ha una sensibilità un po’ diversa da quella che pensate”.
E anche da quello che pensano Grillo e Casaleggio.
Paola Zanca
(da “Il Fatto Quotidiano“)
Leave a Reply