REGIONALI: IL PANE PUGLIESE DEL TERZO FORNO ORA PREOCCUPA IL PDL …VENDOLA E POLI BORTONE I VINCENTI
DOPO AVER ATTACCATO CASINI E IRONIZZATO SUL PD, ALLA FINE CHI RISCHIA DI RIMEDIARE UNA BRUTTA FIGURA E’ IL PDL… FITTO IMPONE UN PERDENTE E ORA TUTTI A FARE LA CODA AL FORNO DELL’UDC, SPERANDO CHE NON SIA GIA’ CHIUSO PER ESAURIMENTO FILONI… MA CHI SONO I GRANDI STRATEGHI DELLE LISTE DEL CENTRODESTRA?
Iniziamo con un dato incontrovertibile: se alle prossime regionali si dovesse ripetere il voto delle ultime elezioni europee, su tredici regioni in cui si andrà a votare ben dieci andrebbero al centrodestra e solo tre rimarrebbero al centrosinistra.
Su tale base, Bersani, che è sicuramente persona intelligente, ha cercato un nuovo corso di alleanze che possa permettere all’opposizione di “recuperare” qualche regione data per persa, onde evitare di chiudersi nel bunker sempre più esiguo delle “regioni rosse”.
Al tempo stesso Casini ha dato vita a un sistema di alleanze locali, schierandosi in modo diverso, da cui la polemica della “politica dei due forni” che andrebbe a realizzare.
Nessuno in buona fede riteniamo possa criticarli, in quanto si tratta di una posizione coerente con quanto hanno sostenuto in questi mesi.
Ognuno giustamente fa il proprio gioco: la sinistra cerca, attraverso le primarie, di scegliere un candidato “presentabile” e su di esso coinvolgere il proprio elettorato già in una fase preparatoria; Casini svaria, non essendosi svenduto a uno dei due forni, anzi avendo come progetto politico la fine del bipolarismo.
Quello che ci chiediamo semmai è chi gestisca la stategia del Pdl.
Dopo aver svenduto il Veneto al secondo partito della regione e il Piemonte stesso a chi non arriva neanche al 10% dei consensi, rinunciando alla propria leadership, ha raggiunto un accordo con l’Udc per il Lazio sul nome della Polverini, salvo fare il possibile perchè perda.
Il tentativo evidente è di agire sottotraccia per ridimensionare i finiani e non aprire una fase nuova del Pdl, con una politica sociale che metterebbe in discussione la linea della “pesca delle occasioni” finora perseguita.
Una volta si sfruttano i rifiuti a Napoli, una volta il terremoto all’Aquila, un’altra la statuetta del duomo di Milano, ma l’ultimo rilievo Ipsos indica il Pdl al 38,5% , lontano dal 40% che qualche settimana fa era a portata di mano.
Lo stesso qualificato sondaggio indica il 60-65% degli italiani insoddisfatti del governo per quanto riguarda i temi del lavoro, della giustizia e del fisco, solo il 30% crede che Berlusconi abbasserà le tasse entro il 2013, solo il 31% si dichiara favorevole al processo breve, appena approvato al Senato.
Quanto alla fiducia personale, mentre Fini vola al 65% degli italiani, Bersani con il 53% supera il premier (al 51%), seguiti da Casini al 45%.
Per ora sono solo campanelli di allarme che però andrebbero presi nella giusta considerazione.
E invece si continua a commettere errori su errori, anche nella scelta dei candidati presidenti per le regionali e a “criticare” solo gli altri, incapaci di un minimo di autocritica.
In Campania per settimane si è voluto insistere su un inquisito, in Veneto stanno scoppiando liti furibonde tra Pdl e Lega di cui tratteremo a parte, del Lazio abbiamo già detto, in Piemonte e Liguria è avanti il centrosinistra.
In Puglia poi si sta rasentando il ridicolo: si sta a guardare alle grane in casa altrui, mentre qualcuno sta svaligiando la propria abitazione.
Senza rendersi conto che anche se si hanno 10 punti di vantaggio, è facile perderli con un candidato debole.
Un candidato, Rocco Palese, imposto da Fitto, a cui evidentemente altri nomi avrebbero creato ombra.
Col risultato che ora da un lato il Pdl si trova a competere con un leader carismatico della sinistra popolare come Vendola (che, diciamo la verità , non ha poi governato così male e quindi gode di consenso) e dall’altro con la Poli Bortone, ex An e Pdl, ora a capo di una lista “meridionalista”, ex sindaco molto amato di Lecce, appoggiata anche da Casini.
Il Pdl rischia qua di finire come terzo partito, ma a qualcuno dava fastidio candidare la Poli Bortone perchè “troppo indipendente”.
Ce ne fossero di persone indipendenti nel centrodestra, diciamo invece noi: più gente con personalità e capacità , meno servi zelanti.
Le ultime di oggi danno Berlusconi preoccupato per le elezioni pugliesi e disposto a rivedere la situazione, appoggiando magari la Poli Bortone. Insomma, fino a ieri Casini era un disgraziato, oggi sono in coda al suo terzo forno, sperando non abbia ancora chiuso la saracinesca, per acquistare l’ultimo filone di pane pugliese.
Cari amici del Pdl, cercate di usare l’indicazione della residenza romana del premier per farvi un esame di coscienza.
Che via dell’Umiltà vi insegni un pochino a stare al mondo: non si vive godendo solo delle disgrazie altrui.
Un po’ di valori morali, di idee sociali e di etica comportamentale vi renderebbero più credibili.
Non si vive di soli spot.
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