SONDAGGIO IPSOS: LEGA PERDE TRE PUNTI IN UN MESE, M5S NE HA PERSI 5 DALLE ELEZIONI DI MARZO
PAGNONCELLLI: “LA FIDUCIA IN DI MAIO E’ SCESA DI 15 PUNTI, QUELLA IN SALVINI DI 4 PUNTI”
Per la prima volta il partito di Salvini, che ha comunque raddoppiato i suoi consensi dal 4 marzo, rallenta e perde tre punti rispetto al mese precedente.
Ma se sul fronte Carroccio emerge “l’interruzione di una ascesa eclatante, per i pentastellati il logorio invece continua” e i consensi virtuali per il partito del vicepremier Luigi Di Maio scende di cinque punti rispetto alle politiche e si attesta oggi al 27%, segnando -0,7% rispetto a novembre”.
L’indice di gradimento per Giuseppe Conte rimane alto, al 60%, superando sia Renzi che Berlusconi alla stessa distanza dall’insediamento, grazie al consenso delle forze di maggioranza. Conte era partito al 60%, poi salito a luglio al 68 e dopo sei mesi a Palazzo Chigi era sceso di nuovo al 60%.
Consensi in calo invece per Di Maio, che scende “dal 58 di luglio all’attuale 43, perdendo ben 15 punti”.
Salvini invece ha tendenzialmente mantenuto il consenso al 60% “diminuendo di 4 punti a dicembre”.
Numeri determinati dalla “complessità degli ambiti che fanno a capo al M5s, difficili da gestire e i cui risultati potranno essere verificati in tempi non brevi”. Cioè occupazione e reddito di cittadinanza.
“Salvini, al contrario — spiega Pagnoncelli — si è intestato aree più ‘semplici’, comunque più immediate, prima fra tutte l’immigrazione”.
Le difficoltà che la Lega risente di più sono quelle “legate al rapporto del governo con i ceti produttivi del Nord e del Centro Nord, e la Lega” “perde consensi nel lavoro autonomo, uno dei suoi capisaldi”.
Il Movimento, invece, subisce le conseguenze della trasversalità del suo elettorato, elemento che rappresenta “una grossa complicazione” quando si è al governo, visto che ogni provvedimento rischia di scontentare una parte degli elettori.
“Non a caso — si legge ancora sul Corriere della Sera — i delusi che hanno abbandonato il Movimento si sono rifugiati nell’incertezza o nell’astensione (circa il 20% dell’elettorato del 4 marzo) o hanno scelto la Lega (12%)”.
Per quanto riguarda le altre forze politiche, il Pd è stabile dalle elezioni al 18%, mentre Forza Italia è all’8% delle preferenze se si votasse oggi, contro il 17% delle politiche.
(da agenzie)
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