SONDAGGIO IPSOS-PAGNONCELLI: IL 56% DEGLI ITALIANI BOCCIA LE SCELTE DEL GOVERNO MELONI SUI PROFUGHI, SOLO IL 33% E’ FAVOREVOLE
“INUTILE PROPAGANDA” PER LA MAGGIORANZA DEGLI ITALIANI…ALLA GENTE NON FREGA UNA MAZZA LA “DIFESA DEI CONFINI” INESISTENTE, INTERESSANO CAROVITA, INFLAZIONE, BOLLETTE E SANITA’
Più della metà degli italiani non ritiene che i flussi migratori debbano essere una priorità per il governo. Di più: le scelte operative del governo per fermare le navi delle Ong vengono giudicate niente più che un’inutile operazione di propaganda assolutamente inefficace per la soluzione del problema.
Il sondaggio effettuato dalla Ipsos di Nando Pagnoncelli per la trasmissione “Di martedì” de La 7 conferma quanto l’agenda seguita dal governo in questi primi 20 giorni sia lontana da quella degli italiani.
E tutti i principali sondaggisti concordano nel dire che immigrazione e sicurezza non sono neanche sul podio delle preoccupazioni dei cittadini, le cui priorità sono costo della vita, caro bollette, inflazione, occupazione e sanità.
“Il tema dell’immigrazione – spiega Pagnoncelli nell’illustrare il suo sondaggio – sta molto indietro nella gerarchia delle priorità degli italiani e le soluzioni adottate suscitano scetticismo”. Ecco dunque il sondaggio: per il 56 % degli intervistati le scelte operative del governo sono inutili, di propaganda e di principio e non risolutive, il 33 % pensa invece che le soluzioni adottate siano utili e disincentivino gli arrivi dei migranti.
Per converso, un cittadino su due (il 49 %) è scettico sulla possibilità che con il governo Meloni la sua situazione economica migliorerà, mentre uno su tre (appartenente soprattutto al ceto medio-basso, spiega Pagnoncelli) si dichiara fiducioso.
Complessivamente, il 49 % ritiene comunque sicura la partenza del governo Meloni mentre il 37 % (ovviamente elettori dell’opposizione) pensa che l’azione dell’esecutivo sia incerta e confusa.
“L’immigrazione ormai da molto tempo non è più il problema ma un problema come gli altri – osserva Ilvo Diamanti – non è neanche tra le cause che generano insicurezza nei cittadini. Questo è fuor di dubbio. La mia impressione è che il problema venga agitato e riproposto perché in questo momento è un argomento che torna utile essendo favorevole alla Destra e soprattutto alla Lega. Gli italiani sanno bene che oggi il grosso dell’immigrazione arriva da est e non dalle navi, che l’Italia è il paese con il più alto indice di denatalità e che il mondo del lavoro ha bisogno dell’immigrazione. Anche questo spiega perché questo non sia affatto un tema che preoccupa la gente”.
L’influenza dell’attenzione mediatica
I sondaggisti sono tutti concordi nel rilevare come l’immigrazione, a differenza di alcuni anni fa, non sia più tra le priorità degli italiani. Ma pongono l’accento sull’importanza dell’attenzione mediatica al tema che potrebbe far cambiare questa percezione.
“Dobbiamo sforzarci di ragionare su tempi più lunghi – spiega Antonio Noto, di Noto sondaggi – negli ultimi due anni i temi dell’immigrazione e della sicurezza hanno perso rilevanza nell’opinione pubblica e nei media. Le navi arrivavano ugualmente ma non trovavano più le telecamere ad aspettarli al molo. Dunque, non siamo ancora in grado di dire se il governo sta dando all’immigrazione un’attenzione che il Paese non sente o se nel tempo questa aumenterà con l’aumentare dell’attenzione dei media. Ad oggi possiamo di certo dire che i temi più sentiti dagli italiani sono il caro-bollette, la paura dell’inflazione, la diminuzione del potere di acquisto, il tema dell’economia personale in tutte le sue declinazioni per intenderci. E dietro l’economia un altro tema emergente è quello della sanità: dopo il Covid i cittadini sentono fortemente l’ansia di essere assistiti in maniera non adeguata dal nostro sistema sanitario”.
L’arma di distrazione del governo
“Io direi che il governo, proprio perché ha un ristretto margine di manovra sulle questioni economiche che sono decisamente la priorità per tutti gli italiani, ha deciso di accendere i fari su questioni identitarie (prima i rave ora l’immigrazione) capaci anche di ricompattare l’elettorato di destra”, è l’analisi di Lorenzo Pregliasco di YouTrend che osserva: “C’è sicuramente uno iato tra i primi segnali inviati dal governo e le preoccupazioni della gente. L’immigrazione è una distrazione che però può spostare l’attenzione delle persone, è il tentativo di spostare il dibattito politico, vecchie dinamiche già conosciute. Dall’altra parte dobbiamo però ricordare che le priorità degli italiani non sono immutabili nel tempo e risentono di quello che succede. Al momento sicuramente l’immigrazione è un tema molto marginale, ricordo l’ultima rilevazione Demos di agosto, soltanto il 4 % degli italiani lo citava tra le sue preoccupazioni”.
Il problema del calo demografico
Il Covid e la guerra in Ucraina hanno catalizzato l’attenzione degli italiani negli ultimi due anni e l’immigrazione, complice anche il calo dell’interesse degli organi di informazione è scivolata giù.
Lo pensa anche Nicola Piepoli che però osserva: “Gli italiani ignorano diversi problemi che invece dovrebbero essere pressanti a cominciare dal calo demografico. I nuovi nati potrebbero venire anche dai flussi migratori verso il nostro Paese. Io vedo con grande apprensione il saldo demografico a -250.000 tra morti e vivi, significa che in 4 anni l’Italia perderà un milione di persone e che a fine secolo saremo 38 milioni contro gli attuali 53 milioni. Una catastrofe naturale ma questo gli italiani non lo avvertono e l’agenda del governo al momento sembra dettata più dalle contingenze che da altro. Per il resto è indiscutibile che il tema dell’economia è quello che turba i sonni degli italiani”.
(da agenzie)
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