TRATTATO DI ROMA, MATTARELLA NE CELEBRA I 60 ANNI, SOLITA CIALTRONATA DELLA LEGA CHE ESCE, BOSSI SI SIEDE E SI DISSOCIA: “MATTARELLA SI ASCOLTA”
PRESENTI LE PIU’ ALTE CARICHE DELLO STATO
Celebrazioni per il 60esimo anniversario dei Trattati di Roma nell’aula della Camera. La cerimonia vede la partecipazione delle massime cariche dello Stato, dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ai presidenti Camera e Senato, Laura Boldrini e Pietro Grasso. Presenti, tra gli altri, i ministri Graziano Delrio, Beatrice Lorenzin e e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Maria Elena Boschi. Con loro anche l’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
I deputati della Lega Nord hanno messo in atto la solita cialtronata non partecipando all seduta attuando un un sit-in in piazza Montecitorio contro l’Europa “dei banchieri”. Quelli che a suo tempo salvarono la banca leghista dal fallimento, per capirci.
Ma disattende la linea del partito Umberto Bossi: il senatur è entrato nell’emiciclo mentre parlava la presidente della Camera e si è accomodato al posto che gli è stato lasciato libero da Gianfranco Chiarelli (Cor): quello a cui Bossi normalmente si siede era infatti occupato.
“Preferisco sempre sentire le cose per poi ragionarci”, ha spiegato Bossi ai giornalisti. Sull’assenza dei colleghi leghisti, il senatur ha detto: “È sbagliata”.
“Non ci si deve arrendere ad una narrazione negativa che indica l’Unione europea come esperienza fallimentare e capro espiatorio di tutti i problemi attuali. Problemi ve ne sono e non serve negarli”, ha detto Boldrini durante il suo intervento nell’aula di Montecitorio.
“Credo che sia comune a molti la convinzione che, di fronte alle sfide interne ed esterne cui dobbiamo tutti rispondere, il lungo cammino dell’integrazione non possa arrestarsi e che è necessario adesso un nuovo slancio, fondato sulla cooperazione rafforzata in certe materie condivise e nell’attuazione di politiche il più possibile unitarie. In gioco sono il futuro del continente e gli equilibri geopolitici globali”, ha dichiarato Grasso.
Mattarella: “Europa incerta e ripiegata, serve coraggio”
“Oggi l’Europa appare quasi ripiegata su sè stessa. Spesso consapevole, nei suoi vertici, dei passi da compiere, eppure incerta nell’intraprendere la rotta. Come ieri, c’è bisogno di visioni lungimiranti, con la capacità di sperimentare percorsi ulteriori e coraggiosi”, ha detto Mattarella che è stato accolto da un lungo applauso.
Il capo dello Stato ha sottolineato l’importanza dell’euro. “L’euro, grazie alla politica della Bce, ha provocato il forte abbassamento dei costi del credito, tutelando i risparmi delle imprese e delle famiglie”. E poi ancora: “Capovolgendo l’espressione attribuita a Massimo d’Azeglio verrebbe da dire ‘Fatti gli europei è ora necessario fare l’Europa’. Sono le persone, infatti, particolarmente i giovani, che già vivono l’Europa, ad essere la garanzia della irreversibilità della sua integrazione. Verso di essi vanno diretti l’attenzione e l’impegno dell’Unione”.
Mattarella ha anche rilanciato la “sfida” della riforma dei Trattati. “Le prove alle quali l’Unione Europea è chiamata a tenere testa – oltre a quella finanziaria e a quella migratoria, quelle ai confini orientale e mediterraneo dell’Unione e l’offensiva terroristica – pongono con forza l’esigenza di rilanciare la sfida per una riforma dei Trattati; ineludibile, come ha osservato il rapporto del Comitato dei saggi presentato nei giorni scorsi alla Presidenza della Camera”, ha affermato il capo dello Stato.
(da agenzie)
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