Maggio 8th, 2008 Riccardo Fucile
LE RISERVE ERANO PEGGIORI DEI TITOLARI? GOVERNO DEL PRESIDENTE O DEI PARTITI?
Sono molti gli interrogativi che, da osservatori, ci poniamo di fronte alla indicazione dei nuovi 12 Ministri con portafoglio e dei 9 senza. Non tanto per scelte, che in ogni caso avrebbero scontentato qualcuno,quanto piuttosto per i criteri seguiti e i metodi applicati. Bruno Vespa , in un editoriale, sosteneva oggi che ” questa volta il centrodestra si gioca tutto” e quindi il premier aveva espresso l’intenzione di promuovere un Governo del Presidente, qualificato, competente, fiduciario. C’è riuscito? Diciamo onestamente di no. Valga un esempio per tutti: avrebbe insistito con Fini per avere Adriana Poli Bortone nella squadra, ma AN non la voleva ( quando è stata stimata sindaco di Lecce per 2 mandati era un fiore all’occhiello, però..), Fini ha minacciato fuoco e fiamme se Silvio non avesse inserito “in qualsiasi posto” il suo portaborse Andrea Ronchi e così è stato. Stesso discorso per Giorgia Meloni, signorsì della Garbatella, per cui si è inventato il ministero alle politiche giovanili. In AN grandi esclusi sono stati Giulia Buongiorno e Cesare Mantovano, mai difesi adeguatamente dal partito, che sicuramente sarebbero stati ottimi Ministri della Giustizia ( meglio dell’anonimo Alfano, scelto come se Silvio avesse il ministero ad interim…). Continua »
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Maggio 8th, 2008 Riccardo Fucile
IL CAMBIAMENTO PUO’ ATTENDERE: TRA UOMINI DI PESO E MEZZE CALZETTE
Dopo settimane di estenuanti trattative tra i partiti, nomi che andavano e venivano
ogni giorno, mediazioni e irrigidimenti, bombardieri libici e italiche beghe, Silvio Berlusconi ha varato finalmente il suo nuovo Governo a cui formuliamo i migliori auguri, nell’interesse del popolo italiano.
Detto questo, non si può sottacere il disagio che l’elettore di Centrodestra ha provato nell’ascoltare la lista dei ministri prescelti. In primo luogo perchè c’era stato un impegno a limitarsi a 12 ministri in totale, massimo 16 tra quelli con portafoglio e senza. Siamo arrivati a 21 ( 12 “con” e ben 9 “senza”). In campagna elettorale era stato un fiore all’occhiello questa promessa che avrebbe denotato un reale ” cambiamento ” di marcia nel “modo di fare politica”, alla fine siamo tornati al solito “manuale Cencelli” tra pesi e contrappesi delle varie componenti, in puro stile “ancièn regime”.
Ricordiamo che avrebbero dovuto esserci due vicepremier, ad es, poi dato che AN ne reclamava un terzo, sono stati tutti azzerati: non è stata una bella pagina, diciamola con la consueta franchezza. Secondo dato grave, a nostro parere, che al di là di qualche nome “qualificante” e di peso, come Tremonti e Brunetta, Bossi e Maroni,
Letta e Scajola ad es., indubbiamente competenti,si è bucata completamente la casella “giustizia”.
Di fronte a candidature rilevanti come quelle di Pera, di Mantovano, della Buongiorno che avrebbero goduto della necessaria credibilità giuridica, alla fine si è arrivati al 39enne avvocato agrigentino Alfano, di cui è nota solo la carica di coordinatore di Forza Italia in Sicilia. La rinuncia a personalità forti a favore di un “uomo di fiducia”, per di più siciliano e di scarsa esperienza, favorirà le solite accuse di “conflitti di interesse, di amicizie con Dell’Utri” e compagnia cantando. Continua »
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