TANTI I DELUSI PER NON ESSERE ENTRATI AL GOVERNO
LE RISERVE ERANO PEGGIORI DEI TITOLARI? GOVERNO DEL PRESIDENTE O DEI PARTITI?
Sono molti gli interrogativi che, da osservatori, ci poniamo di fronte alla indicazione dei nuovi 12 Ministri con portafoglio e dei 9 senza. Non tanto per scelte, che in ogni caso avrebbero scontentato qualcuno,quanto piuttosto per i criteri seguiti e i metodi applicati. Bruno Vespa , in un editoriale, sosteneva oggi che ” questa volta il centrodestra si gioca tutto” e quindi il premier aveva espresso l’intenzione di promuovere un Governo del Presidente, qualificato, competente, fiduciario. C’è riuscito? Diciamo onestamente di no. Valga un esempio per tutti: avrebbe insistito con Fini per avere Adriana Poli Bortone nella squadra, ma AN non la voleva ( quando è stata stimata sindaco di Lecce per 2 mandati era un fiore all’occhiello, però..), Fini ha minacciato fuoco e fiamme se Silvio non avesse inserito “in qualsiasi posto” il suo portaborse Andrea Ronchi e così è stato. Stesso discorso per Giorgia Meloni, signorsì della Garbatella, per cui si è inventato il ministero alle politiche giovanili. In AN grandi esclusi sono stati Giulia Buongiorno e Cesare Mantovano, mai difesi adeguatamente dal partito, che sicuramente sarebbero stati ottimi Ministri della Giustizia ( meglio dell’anonimo Alfano, scelto come se Silvio avesse il ministero ad interim…). Dei tanti “esterni” che AN avrebbe potuto caldeggiare, nessuno è stato portato avanti , personaggi storici come la Muscardini, vista l’aria, è ritornata al parlamento europeo, altri come Landolfi e Urso attendono un posto da sottosegretario. Se guardiamo la classe dirigente di An è sempre la stessa da anni, nessun ricambio, sempre Mattteoli, La Russa, Gasparri e Alemanno. Finiti questi, finiti tutto, Fini-to pure il partito: infatti si scioglie. Nomi eccellenti tra le vittime in Forza Italia. Guardate i nomi dei ministri e pensate chi rimane fuori, poi decidete chi era meglio . L’elenco dei silurati parte con Formigoni: avrebbe oscurato troppi, meglio resti al Pirellone. Fatto fuori pure l’emergente Lupi, partito ministro e finito in cantina. La Michela Brambilla è servita quando doveva farsi il mazzo coi Circoli, mentre Forza Italia sonnecchiava e lei raccoglieva firme nelle strade. Dopo tante promesse, se le va bene finisce come vice Sacconi. Stesso discorso per Marcello Pera, illustre docente e uomo di grande cultura, gradito a tanti come ministro della Giustizia e vistosi preferire da Alfano da Agrigento. Lucio Stanca doveva invece rimodernare la pubblica amministrazione, sembrava un punto fermo…finito anche lui in soffitta. Carlo Giovanardi, combattivo ex esponente dell’Udc, fautore della scissione a destra del partito di Casini, finito anche lui fuori ( la riconoscenza non è di questo mondo). Fuori dai giochi anche Pisanu, ex ministro degli Interni. Qualche vittima illustre anche nella Lega, Calderoli da vicepremier è finito alla “semplificazione” ( sic) , Castelli è saltato e sarà un vice alle Infrastrutture, niente da fare per Dozzo e Rosy Mauro. Tra i partiti minori, solo Rotondi ha ottenuto qualcosa: restano senza ministeri Stefania Craxi, la Mussolini, Caldoro, Fatuzzo, mentre il repubblicano Nucara si è gia iscritto al gruppo misto. Nessun riconoscimento, nonostante le voci, neanche a Daniela Santanchè.
Senza contare ai tanti esponenti esterni che avrebbero potuto essere coinvolti ( dalla cultura alla sanità , dal sociale alle imprese, dalle professioni alle docenze, dal sindacato all’ambiente, dalla economia alla istruzione).
D’accordo che la squadra migliore è sempre “quella che non gioca”, ma forse stavolta tra chi siede in panchina o assiste alla partita in tribuna, diverse scelte dell’allenatore avrebbero potuto essere migliori. Basta che non si dica che questo è un “governo del Premier”… è il solito governo dei compromessi tra i partiti, magari sono di meno a “spartirsi la torta” rispetto al passato, ma ognuno vuole sempre la fetta più succulenta.
A toccare la torta, si finisce sempre per sporcarsi le mani…
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