Dicembre 10th, 2009 Riccardo Fucile
I PENTITI SONO IMPORTANTI PER LA GIUSTIZIA, MA PERCHE’ NON SI PENTONO MAI PRIMA DI ESSERE ARRESTATI?….LO STATO PAGA LORO FINO A 4.000 EURO AL MESE, AFFITTO, PROTEZIONE E NUOVA IDENTITA’….SONO UN MIGLIAIO E COSTANO 60 MILIONI DI EURO L’ANNO
Sinceramente non amiamo molto i pentiti, preferiamo chi si assume le proprie responsabilità
di ciò che fa nella vita, anche se ci rendiamo conto che per le indagini sulla mafia & Co. la loro collaborazione riveste un ruolo importante. Mentre ammettiamo che uno possa pentirsi dei crimini che ha commesso, ci chiediamo come mai costoro non si pentano mai prima, ma solo dopo essere arrestati, una forma assai originale di pentimento che non nasce da una presa di coscienza e da una dissociazione reale, ma solo da convenienza.
Per arrivare a casi limite tipo quello di Felice Maniero, l’ex boss della mala del Brenta, detto anche Faccia D’Angelo, che dopo aver guidato una ventina di affiliati alla sua banda per anni, una volta arrestato si è pentito e ha fatto da delatore nei confronti dei suoi uomini.
Arrivando all’assurdo che, lui che li comandava, se l’è cavata e lo Stato gli ha pure pagato la plastica facciale, mentre la manovalanza è finita in galera.
Per fare un esempio di mafia, invece, come non ricordare il caso di Giovanni Brusca, “lo scannacristiani”, colui che ha sciolto nell’acido il piccolo Di Matteo e assassinato 104 persone ( dicasi 104).
Arrestato il 20 maggio del 1996, decide di collaborare e fa comminare ad altri mafiosi decine di ergastoli.
Lui se la cava con 20 anni, ma nel dicembre del 2002, ovvero 6 anni dopo, esce già in permesso premio. Ne ha già avuti otto fino ad oggi.
Ma come funziona il trattamento riservato ai pentiti?
Quando un ex criminale decide di parlare, comincia a rilasciare dichiarazioni ai pubblici ministeri, i quali raccolgono le rivelazioni e dispongono le verifiche del caso.
Se gli esiti sono positivi, inoltrano la proposta di ammissione al programma di protezione alla Direzione distrettuale antimafia; la pratica viene poi girata alla Commissione Centrale, composta da due magistrati e da cinque rappresentanti delle forze dell’ordine (presieduta attualmente dal sottosegretario Mantovano). Se la Commissione dà l’ok, il pentito viene certificato e messo in sicurezza: nei primi sei mesi viene continuamente spostato insieme ai parenti, considerati in pericolo. Continua »
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Dicembre 10th, 2009 Riccardo Fucile
“ENTRO NATALE TUTTI I TERREMOTATI AVRANNO UNA CASA” PROMISE BERLUSCONI….ECCO LA REALTA’: 20.027 SONO ANCORA IN ALBERGO, CASERME O CASE PRIVATE, SU 4.600 ALLOGGI PREVISTI DAL PROGETTO CASE CONSEGNATI SOLO 2.737…. LE MACERIE SONO LE STESSE DI OTTO MESI FA…SU 7.906 PROGETTI PER RIPARARE LE CASE ACCORDATI SOLO 930 CONTRIBUTI DEFINITIVI
Lo avevamo promesso a suo tempo e ritorniamo sul tema a fine anno, ponendoci l’interrogativo: Berlusconi ha mantenuto la promessa che “entro Natale tutti i terremotati avranno una casa”?
Dopo aver detto che avrebbero avuto un tetto entro metà settembre, poi a novembre e infine a Natale, la triste constatazione è che si è trattata dell’ennesima promessa non mantenuta.
Come avevamo ampiamente previsto e denunciato: se si fosse scelta la strada dei casette prefabbricate in legno, ordinandole otto mesi fa, a settembre tutte sarebbero state pronte.
Si è voluto optare per la soluzione da smargiassi del “progetto Case” (che chiaramente richiede più tempo ma si “vende” meglio in Tv) e il progetto ha fatto flop.
Come ora Bertolaso, ormai prossimo alla pensione e libero di dire qualche verità in più, ha dovuto ieri ammettere ai media, incolpando i fornitori.
Ma era evidente a tutti che i tempi non sarebbero mai stati quelli promessi, in quanto incidono troppi fattori, ivi compresi le condizioni ambientali e meteo.
Si sono fatte promesse sapendo che non si sarebbe stati in grado di mantenerle, quando sarebbe bastato dire la verità : i tempi sono quelli di tutti i terremoti precedenti, anzi peggio rispetto agli ultimi.
I primi moduli provvisori abitativi che sono stati messi a disposizione dei terremotati collocano infatti l’Abruzzo al quarto posto come tempestività rispetto ad altri eventi sismici italiani.
Quindi nessun Superman, solo normale (ed efficiente) prassi della Protezione civile.
Per chi avesse dei dubbi, facciamo parlare i numeri, dati ufficiali come sempre.
Primo dato: quanti sono i terremotati ancora fuori casa? Sono 20.027, di cui 11.185 in alberghi della costa, 7.292 in case private, 1.550 nelle caserme di Coppito e di Campomizzi. Destinati a restarci a lungo.
Secondo dato: il progetto Case (quelle prefabbricate “con Tv e frigo pieno”) prevedeva entro Natale la consegna delle chiavi di 4.600 alloggi.
Ne sono stati consegnati 2.737, non si è tenuta affatto la media di 300-400 alloggi alla settimana come promesso, ma molti meno. Continua »
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Dicembre 10th, 2009 Riccardo Fucile
NELLA FINANZIARIA TREMONTI HA PRELEVATO 3,1 MILIARDI DI TFR DALLE CASSE DELL’INPS PER PASSARLI AL TESORO E UTILIZZARLI PER LE SPESE CORRENTI… UN DOMANI DOVRA’ RESTITUIRLI: NON SONO ENTRATE, MA UN ARTIFICIO CONTABILE….PADOA SCHIOPPA FECE LA STESSA COSA PER 6 MESI E IL PDL GRIDO’ ALLO SCIPPO: PERCHE’ ORA DOVREMMO GOIRE?
Essendo tra i pochi che ritengono che in politica la coerenza rivesta ancora una importanza
rilevante, certe operazioni di maquillage contabile non ci sono mai piaciute, chiunque le metta in essere.
Anche perchè siamo abituati a spendere i soldi nostri se ne abbiamo la possibilità , non facciamo acquisti con i quattrini degli altri.
Ma evidentemente in tempi di finanza creativa, di fronte a una finanziaria senza il becco di un euro, con le sole entrate dei grandi evasori premiati con l’anonimato e lo scudo fiscale ( 3,7 miliardi previsti), il governo ha pensato bene di attingere ad altre fonti.
Così, con una semplice partita di giro, ha prelevato 3,1 miliardi di Tfr, ovvero i soldi delle liquidazioni che i lavoratori avevano lasciato all’Inps, per intestarli al Tesoro e spenderli.
In attesa un domani di restituirli con gli interessi.
Non soldi propri, insomma, ma un esproprio governativo.
Praticamente si tratta degli accantonamenti per il Tfr lasciati in azienda dai lavoratori delle imprese con più di 50 addetti. Quattrini che, in assenza del maxiemendamento di Tremonti, i lavoratori avrebbero ancora potuto versare a un fondo pensioni di loro scelta oppure lasciarlo in azienda.
Ora non sarà più possibile, in quanto i soldi sono stati trasferiti a un fondo di tesoreria.
Con una caratteristica perlomeno anomala: prima figuravano a debito dell’azienda, ora diventeranno delle entrate dello Stato senza però essere contestualmente iscritte anche a debito ( visto che vanno restituiti).
Quindi, escludendo che lo Stato se li freghi, vuol dire che prima o poi lo Stato dovrà restituire i quattrini, pagando gli interessi.
Così facendo l’unica possibilità è che si pagheranno nel futuro nuove tasse per saldare l’odierno esproprio. Continua »
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Dicembre 10th, 2009 Riccardo Fucile
GRAZIE A TUTTI VOI
Ieri abbiamo nuovamente superato quota 1.400 visite giornaliere, l’ennesimo traguardo che voi tutti, con il vostro interesse e il vostro affetto, ci avete permesso di raggiungere.
Lo abbiamo fatto in un momento pre-natalizio, dove è meno pressante l’interesse verso i temi della politica e le polemiche che ne derivano.
E’ anche il successo di una linea politica coerente che premia i contenuti e l’etica di una destra sociale, moderna, che guarda al futuro.
Ci siamo fatti tanti nemici anche nel centrodestra, con la nostra indipendenza?
L’onestà ha il suo prezzo, il non guardare in faccia nessuno i suoi costi, non siamo i primi a pagare e non saremo gli ultimi.
Li abbiamo messi in conto, se fossimo diversi avremmo fatto altre scelte tanti anni fa, quando a qualcuno è bastato rinnegare le proprie idee e sedersi a tavola per trovare un ricco menù di cui servirsi.
Noi serviamo solo il nostro popolo, non i potenti, cerchiamo di dare una speranza ai nostri giovani, non li vendiamo per un posto al sole.
Forse per questo siamo ormai tra i primi siti italiani di area, quanto a visitatori, e siamo monitorati costantemente da ministeri, parlamento, persino dalla presidenza del Consiglio e della Repubblica, da partiti politici, enti locali, giornali e media.
Rappresentiamo una destra che non ha padroni e che dice quello che pensa, che stigmatizza quello che non va.
E’ vero, non guardiamo in faccia nessuno, perchè chi si definisce di destra deve dimostrarlo nei fatti e con il comportamento, non bastano le parole. Troppo comodo definirsi moralizzatori e poi lucrare nei bassifondi della politica. Continua »
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