Novembre 25th, 2019 Riccardo Fucile
AI SOVRANISTI FANNO PAURA PER DUE RAGIONI: HANNO INTERROTTO LE BALLE SALVINIANE E HANNO DIMOSTRATO DI SAPER MOBILITARE LE PIAZZE IN MODO PACIFICO CONTRO LA DERIVA DELL’ISTIGAZIONE ALL’ODIO
Chi ha paura delle Sardine?
Apparentemente Matteo Salvini, poi c’è una variopinta e variegata schiera di sovranisti, sovranari ed esperti di complotti globali (e globalisti) che invece sembra aver ancora più timore .
Quelli che partecipano ai flash mob delle Sardine sono persone accomunate da un rifiuto per la propaganda leghista. Una delle caratteristiche del “movimento” è quello di essere un gruppo apartitico (non apolitico, perchè anche fare il flash mob è una forma di manifestazione politica).
Questa cosa deve essere incredibilmente difficile da capire in certi ambienti.
Ad esempio la giornalista de Il Primato Nazionale Francesca Totolo (cui dobbiamo la scoperta di numerosi complotti ai danni degli italiani come quelle delle unghie di una migrante che erano colorate di rosso) ha iniziato da qualche giorno a “denunciare” gli amministratori di alcuni dei gruppi delle Sardine.
Il punto è che — ma forse questo Totolo non lo sa — una volta nate le Sardine all’interno di quel movimento sono confluite varie forze e movimenti. E il fatto che ad esempio alcuni abbiano collaborato alla famosa raccolta fondi in sostegno di Carola Rackete nulla dice riguardo una loro eventuale iscrizione ad un partito (in taluni casi non sono proprio iscritti a partiti politici).
E la dimostrazione del fatto che le Sardine sono davvero un movimento apartitico la fornisce proprio la cronista del giornale di CasaPound nella sua ansia di schedare gli amministratori.
Tra gli admin del gruppo di Roma e di Milano c’è infatti Filippo Rossi, fondatore del Festival Caffeina ma — a dispetto di quello che suggerisce il cognome — non è di sinistra: è di destra.
Solo che la sua è una destra “antisalviniana” una “buona destra” che scriveva Rossi qualche tempo fa ha queste caratteristiche: «pacata, realista, raffinata. Colta. Una destra che non ostenta cappi e canottiere, che non fa la faccia cattiva per nascondere il suo vuoto di contenuti».
La presenza di Rossi tra gli admin è la dimostrazione che le Sardine sono un movimento apartitico, aggettivo che significa “che parte da presupposti non partitici o svolge un’azione non influenzata dai partiti politici”.
E fino ad ora nonostante gli sforzi nessuno ha ancora dimostrato che dietro le Sardine ci sono i classici poteri forti (dal PD a Soros passando per Romano Prodi).
Il fatto che siano apartitiche non significa che al loro interno non ci possano essere persone iscritte a partiti politici. Anzi l’essere apartitici significa proprio essere aperti sia ai contributi di chi non è iscritto ad alcun partito sia di chi ha in tasca una tessera di partito.
Ma perchè è così interessante tutto questo processo di “schedatura” delle Sardine?
L’aspetto interessante è che parallelamente alla diffusione dei gruppi delle sardine alcuni gruppi (come quello principale e quello di Milano) sono stati oscurati da Facebook.
Come scrive Arianna Ciccone di Valigia Blu su Facebook Sembra abbastanza evidente che la chiusura dei gruppi sia dovuta a segnalazioni di massa che hanno spinto l’algoritmo del social di Zuckerberg a oscurare le pagine e i gruppi.
Un meccanismo che abbiamo visto in azione già altre volte e che non è legato a decisioni autonome da parte di Facebook (come nel caso dei provvedimenti che hanno colpito i canali di CasaPound).
La giornalista di Valigia Blu segnala inoltre che questo “metodo” evidenzia una disparità di trattamento tra politici (le cui pagine non possono essere segnalate) e cittadini comuni che rappresenta uno dei problemi di democraticità dell’algoritmo del social tutto blu.
Ma non basta un post da una settantina di condivisioni da parte della famosa “Dama Sovranista” per poter dare vita ad una campagna di segnalazione di massa. Probabilmente ci sono stati più “focolai” organizzati di persone che hanno iniziato a segnalare le pagine e i post in modo da spingere l’algoritmo di Facebook ad intervenire sospendendo la funzionalità dei gruppi.
Non è servito a molto in realtà , pagine e gruppi vengono riaperti, e le persone vanno in piazza, dove non possono essere segnalate “a Facebook”.
Da qui la necessità di un dossieraggio per ribadire l’ovvio: chi va in piazza con le Sardine non ama nè la Lega nè Salvini.
Chissà quali altri scoop ha in serbo la stampa sovranista.
(da “NextQuotidiano”)
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Novembre 25th, 2019 Riccardo Fucile
“LA SUA ABNEGAZIONE PER IL LAVORO ERA MASSIMA, VENIVA ANCHE CON LA NEVE”… HA LASCIATO L’AUTO PER RAGGIUNGERE A PIEDI LA STRUTTURA, MA E’ STATA TRAVOLTA DAL BORMIDA
“Era una nostra dipendente da 11 anni, una persona preziosa, perbene, solare. La sua
abnegazione per il lavoro era massima, veniva sempre al lavoro anche con la neve” così il direttore della casa di riposo di Sezzadio, nell’Alessandrino, ha voluto ricordare Rosanna Parodi, la donna di 52 anni vittima del maltempo che domenica si è scatenato sul Piemonte.
Una dedizione al lavoro che Rosanna ha dimostrato fino all’ultimo domenica mattina quando, nonostante il fortissimo maltempo, è uscita di casa per recarsi al lavoro e, di fronte a una strada chiusa al traffico per la piena del fiume, ha deciso di parcheggiare la sua auto per proseguire a piedi e raggiunge la struttura dove ad attenderla c’erano gli anziani che lei accudiva con amore e passione.
La forza dell’acqua però l’ha sorpresa nel mezzo del guado e l’ha travolta e trascinata via per sempre.
Ad assistere alla scena altre due persone che avevano attraversato il passaggio in auto poco prima ed erano poi rimaste bloccate nell’acqua alta. I due automobilisti sono riusciti ad aggrapparsi ai rami di un albero dove hanno assistito impotenti alla scena prima di essere salvati dai vigili del fuoco.
Rossana in pochi attimi invece è sparita, risucchiata dall’acqua del fiume Bormida in piena. Per ore è stata considerata dispersa.
Fino all’ultimo tutti auspicavano di poterla ritrovare in vita ma purtroppo le speranze erano molto poche. Poi nel pomeriggio la notizia che nessun voleva ricevere.
Il corpo senza vita di Rosanna Parodi è stato rinvenuto dai vigili del fuoco. Una notizia che ha sconvolto la comunità locale e la famiglia della donna che lascia marito e figlio. “L’Amministrazione Comunale di Sezzadio e i suoi cittadini si stringono intorno alla famiglia di Rosanna Parodi, al marito ed al figlio, in questo momento di profondo dolore per la tragedia che li ha colpiti” scrivono dal comune.
“In questi giorni ho ricevuto molte telefonate di dipendenti che non potevano venire in struttura per le pessime condizioni meteo ma lei era partita comunque. Ci mancherà molto, è una grossa perdita per tutti noi, ospiti compresi. Tutti siamo molto vicini al marito e al figlio” ha dichiarato il direttore del casa di riposo.
Commosso il ricordo anche dei tanti colleghi che negli anni hanno lavorato con lei. “Una collega, una Oss con quale io ho imparato tanto, una bellissima persona che come tutte noi anche se è brutto tempo ci prepariamo per andare al nostro lavoro, con la paura però dedite al lavoro. Rosanna stava andando in una Struttura a Sezzadio dove abbiamo lavorato insieme ma questa volta non ha fatto più ritorno dai suoi cari.. Condoglianze alla Famiglia” ha scritto una collega.
(da Fanpage)
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Novembre 25th, 2019 Riccardo Fucile
UN QUARTO DEGLI ITALIANI PENSA CHE “LA DONNA PROVOCA CON IL SUO ABBIGLIAMENTO”… DATA LA CONSISTENZA DI QUESTE TESTE DI CAZZO FRUSTRATE NON CI MERAVIGLIAMO CHE I SOVRANISTI SIANO VOTATI DAL 40%
È colpa loro. Sembra essere questa la sintesi del sondaggio fatto dall’Istat e pubblicato nel corso della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne.
I numeri parlano chiaro: oltre un terzo degli italiani intervistati, infatti, ritiene che — il più delle volte — stia alla donna sottrarsi ad abusi e violenze sessuali e che se non lo fanno è una loro scelta.
Il tema rientra tra gli stereotipi che diventano ancor più la coperta di Linus del sentito comune leggendo il numero di chi dà la colpa al modo di vestire delle donne.
L’Istat ha pubblicato il risultato di questo sondaggio che fa rabbrividire.
Il 39,3% degli italiani intervistati, infatti, «ritiene che una donna è in grado di sottrarsi a un rapporto sessuale se davvero non lo vuole». Quasi il 40%, oltre un italiano su tre. Insomma, secondo il sentimento italico la donna vittima di molestie e abusi è responsabile di quel che subisce, perchè potrebbe ribellarsi ma non lo fa.
Dati che fanno emergere un pensiero che è quasi dominante nella società nostrana
E se questi numeri non bastano, a render peggiore la situazione è quel 23,9% degli italiani intervistati ritiene che buona parte delle violenze sessuali, molestie e stupri non sia colpa dell’uomo. O, almeno, non solo sua.
Un quarto di loro, infatti, sostiene che spesso e volentieri sia proprio la donna a provocare questo tipo di violenze attraverso il loro abbigliamento.
Pensiero preoccupante ma che, frequentando il mondo dei social, sembra essere molto apprezzato da tante persone che, leggendo notizie di stupri e violenze, commenta con il classico: ‘poteva non mettersi la gonna’.
L’ultimo dato da brividi, se questi due non fossero sufficienti, arriva da chi ritiene responsabile (in parte) di uno stupro o una violenza subita la donna che beve
Per il 15,1% degli italiani (ovviamente si tratta di un campione, seppure rappresentativo), una serata alcolica può giustificare la violenza da parte di un uomo su una donna.
Neanche nel Medioevo si ragionava così.
(da agenzie)
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Novembre 25th, 2019 Riccardo Fucile
PROVE DI RITORNO AL MEDIOEVO, BRAVA LA ISOARDI A STIGMATIZZARE: “IMPENSABILE CHE UNA DONNA NEL 2019 DEBBA AVERE L’AUTORIZZAZIONE DEL MARITO”
La puntata odierna de La Prova del cuoco, la trasmissione di Rai 1 incentrata sulla cucina che
accompagna gli italiani verso l’ora di pranzo, è stata dedicata — con continui rimandi — alla Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.
Un atto legittimo e dovuto in un Paese, l’Italia, che vede atti continui di violenza fisica e psicologica sulle donne.
Poi, però, accade che una concorrente alla gara culinaria — quella che chiude quotidianamente il programma — abbia deciso di ringraziare in diretta suo marito per averle concesso la facoltà di poter partecipare alla trasmissione.
La 32enne Natascia, dalla provincia di Vasto (in Abruzzo), viene interrogata da Elisa Isoardi sulla sua vita privata.
Racconta di essere sposata da poco più di un anno con Emidio e di essere lì in trasmissione grazie al suo giovane marito.
Allora la conduttrice chiede il perchè di questo ringraziamento, ma la risposta della concorrente lascia spiazzati tutti quanti: dalla Isoardi al pubblico in studio che inizia a rumoreggiare.
«Lo ringrazio perchè mi ha permesso di venire. È un po’ gelosino» (il momento esatto si trova intorno minuto 57’30” della puntata online su Raiplay).
Nel 2019, in diretta televisiva — ancor di più nella Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne — si deve assistere a scene di una donna che ringrazia il proprio uomo per averle concesso di fare questo o quello.
La partecipazione alla puntata de La prova del cuoco, dunque, è arrivata solo dopo l’autorizzazione data dal marito alla moglie.
In studio si alza il mormorio, con una voce in sottofondo che dice «ma siamo nel Medioevo?».
Poi l’intervento di Elisa Isoardi che ribadisce come la gelosia sia un problema del marito e non della moglie e che al giorno d’oggi sia impensabile dover ottenere l’autorizzazione di un uomo per poter partecipare a una trasmissione televisiva.
(da agenzie)
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Novembre 25th, 2019 Riccardo Fucile
IL RACCONTO COMMOSSO DEL NOSTRO GIOVANE MARINAIO
Nel video della Guardia Costiera vediamo il salvataggio della piccola Faven, grazie ai soccorritori che si sono buttati in mare a Lampedusa per salvarla.
Racconta Repubblica in un articolo a firma di Alessandra Ziniti
«Ero in acqua, cercando di mettere in sicurezza un gruppo di migranti a cui dalla motovedetta erano stati lanciati dispositivi di sicurezza, quando nel buio ho sentito piangere. Il mare era grosso, non si vedeva granchè, c’erano 150 persone in acqua, ma quel pianto prolungato di un bambino così piccolo mi ha fatto prendere la decisione al volo — racconta il marinaio -. Ho lasciato quelle persone e ho nuotato in direzione di quel pianto per un centinaio di metri. Il bimbo era al centro di un piccolo cerchio di migranti che si aggrappavano a qualsiasi cosa galleggiasse e sorreggevano il papà che cercava di tenere in braccio il bimbo. L’ho preso al volo, ho nuotato il più rapidamente possibile verso la motovedetta tenendolo in alto per evitare che bevesse troppa acqua, cercando di seguire la direzione del mare e del vento. Minuti interminabili in cui cerchi solo di mantenere la calma e salvare una vita».
Solo dopo, quando ha affidato ad un collega a bordo il suo prezioso “fagotto”, quel marinaio si è commosso e solo ore dopo, tornato a terra, ha saputo che si trattava di una bambina che, nel frattempo, era stata riconsegnata alla mamma.
Un commovente abbraccio quello tra la giovane donna eritrea, lunga gonna nera e felpa arancione, portata a terra nel secondo gruppo dei 149 superstiti del naufragio.
(da agenzie)
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Novembre 25th, 2019 Riccardo Fucile
IL NUOVO SCHEMA: VERTICE A TRE CON GRILLO, CASALEGGIO E DI MAIO E SEI COORDINATORI
La riorganizzazione del MoVimento 5 Stelle vedrà in prima fila Chiara Appendino e Alessandro
Di Battista.
Oggi Emanuele Buzzi sul Corriere della Sera racconta che i grillini pensano a un nuovo vertice a tre: stavolta con Beppe Grillo e Luigi Di Maio ci sarà Davide Casaleggio. E nel mirino tempi precisi.
Dieci giorni per varare la «regia M5S». Dieci giorni per una svolta attesa nonostante le tensioni interne. I vertici Cinque Stelle fissano una road map mentre iniziano a rincorrersi le voci, il toto-nomi su quali pentastellati entreranno a far parte della squadra a sei che avrà il compito di guidare il Movimento a livello strategico-organizzativo.
Intanto, esiste già uno schema delle sei aree di competenza che i sei big pentastellati dovranno curare.
I facilitatori si occuperanno di: territorio e riforma dei Meetup, comunicazione, Regioni, Comuni, Consiglieri Comunali, Formazione e risorse umane.
Si tratta di aree che servono a maggiore strutturazione territoriale e che – nelle intenzioni –servono per una interazione più forte con la base, in modo da non ripetere quelle frizioni e quella presa di distanza emersa nell’ultimo periodo, in special modo sul tema delle candidature alle Regionali.
Insieme alla struttura a sei iniziano a diffondersi le prime voci sui possibili componenti del team.
Non saranno di sicuro personalità legate all’esecutivo: la carica lo impedisce. Altri nomi tornano in pista.
In pole position ci sono Alessandro Di Battista (che potrebbe occuparsi o dei meet up o della comunicazione) e la sindaca di Torino Chiara Appendino (indicata potenzialmente per i Comuni).
Ma non solo, le indiscrezioni danno in prima linea anche Paola Taverna e Roberta Lombardi. Voci per ora, ma con un’unica certezza: i sei referenti dovranno incarnare tutte le anime del Movimento.
(da “NextQuotidiano”)
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Novembre 25th, 2019 Riccardo Fucile
IL TRIPLO DI PRESENZE DI DI MAIO E ZINGARETTI … LA TOTALE FAZIOSITA’ DELLE RETI MEDIASET
Il Fatto Quotidiano oggi conta le cento ore di Salvini in tv: in base all’elaborazione dei dati dell’Agcom , il tempo di parola sulle principali 7 reti generaliste nei tg e nei programmi ha avuto questi risultati:
1) Matteo Salvini con 101 ore e 17 minuti;
2) Giuseppe Conte con 90 ore e 33 minuti;
3) Luigi Di Maio con 36 ore e 46 minuti;
4) Nicola Zingaretti con 29 ore e 11 minuti;
5) Giorgia Meloni con 14 ore e 40 minuti.
Il leader leghista non solo supera di ben 11 ore il presidente del Consiglio ma parla oltre il triplo di Di Maio e Zingaretti, i due leader politici della maggioranza di governo.
Le tabele dell’Agcom di ottobre attestano ancora una volta il pessimo stato di salute della telepolitica e più in generale dell’informazione tv: nei telegiornali delle sette reti generaliste Salvini ha parlato per 131 minuti, tutti i democratici messi assieme poco più di 90 (di cui 43 Zingaretti); mentre Di Maio ha parlato per 104, Berlusconi per 101 (di cui 84 solo su Mediaset), la Meloni 50, Renzi 49.
Nei programmi d’informazione e nei talk Salvini colleziona nell’ultimo mese oltre 13 ore di parlato, seguito da Renzi con 6 ore, meno della metà ; la Meloni è a 5 ore e mezzo, Di Maio a poco più di 4. Zingaretti invece è lontanissimo: 2 ore e mezza (di cui 2h e 5’su La7). Non solo.
Che l’irrisolta questione televisiva sia una fondamentale questione politica democratica ce lo ricorda la totale faziosità delle reti Mediaset, certificata nel tempo dalle rilevazioni dell’Authority
Secondo l’articolo di Giandomenico Crapis l’AGCOM e il governo devono affrontare il problema
Non ci si può esimere, in chiusura, da un’ultima osservazione: ad ottobre Salvini è andato da Vespa, complice il duello con Renzi, per tre settimane di fila, e del resto a Porta a Porta, programma dove nessun altro politico gode della sua visibilità , lui è di casa non da oggi.
Insomma ci pare che in tutto ciò non c’è chi non veda un serio problema per lo svolgersi equilibrato del dibattito pubblico: un problema che l’Authority, e se vogliamo anche il governo mettendo mano (sarebbe ora) ad una seria riforma del sistema, devono quanto prima affrontare.
(da “NextQuotidiano”)
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Novembre 25th, 2019 Riccardo Fucile
“NON CONOSCONO NEMMENO IL TRICOLORE E VORREBBERO RIPORTARCI INDIETRO NEI SECOLI, ALLE GUERRE TRA COMUNI”
Per la serie: ‘Citare cose a caso’. L’abito non fa il monaco e, nonostante l’outfit emiliano-
romagnolo sfoggiato nelle ultime settimane della campagna elettorale per le Regionali e l’annuncio della lettura di un libro su Mao Tse-Tung, Matteo Salvini ci tiene quotidianamente a tenere ben salde le sue radici leghiste-sovraniste nei suoi discorsi di piazza, interviste e post social.
Tra le tante abitudini del segretario del Carroccio c’è anche quella di tirare in ballo sempre il nome di Oriana Fallaci. Lo ha fatto anche per parlare della presenza di Carola Rackete a Che Tempo che fa, su Rai3.
Dopo l’annuncio di Fabio Fazio — che aveva lanciato un video sui social per parlare di quanto, poi, andato in onda domenica sera sulla Rai — il leader della Lega ha condiviso un post con il volto del conduttore al fianco di Carola Rackete (accompagnato dall’ormai immancabile sardina di contorno). Dall’altra c’era la faccia di Oriana Fallaci, da tempo utilizzata come bandiera e scudo sovranista da parte dei sostenitori della Lega.
«Noi stiamo con l’Italia e con Oriana, e non molliamo!», ha twittato un furente Matteo Salvini.
Peccato che Oriana Fallaci non sia mai stata dalla parte della Lega. E lo ha detto più volte, ribadendo il concetto anche in alcuni suoi saggi. Come in ‘La rabbia e l’orgoglio’ (del 2001), dove critica il Comunismo ma non fa sconti neanche al leghismo che iniziava a spopolare nel Nord Italia.
«Quanto al becero con la camicia verde e la cravatta verde, non sa nemmeno quali siano i colori del tricolore. Mi-sun-lumbard, mi-sun-lumbard. Quello vorrebbe riportarci alle guerre tra Firenze e Siena».
Questo è quanto scritto dall’Oriana Fallaci che Salvini continua a citare sempre e comunque. Forse una rilettura di alcuni testi sarebbe utile o, quantomeno, formativa.
(da “NextQuotidiano”)
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Novembre 25th, 2019 Riccardo Fucile
SOCCORSO DAL 118 E’ STATO RICOVERATO ALL’OSPEDALE A MASSA
Si sarebbe sentito male stamani nella sua abitazione di Torrano, frazione di appena 33 abitanti nel Comune di Pontremoli (Massa Carrara) Giancarlo Talamini Bisi, il docente di scuola superiore di Fiorenzuola d’Arda (Piacenza), che aveva “minacciato” su facebook, di punire i propri studenti se “avessero osato” manifestare contro Salvini, assieme alle ‘sardine’, a Fiorenzuola.
Il docente, secondo quanto si apprende, sarebbe stato soccorso dal 118 e trasportato per precauzione all’ospedale delle Apuane Noa di Massa (Massa Carrara) dove è stato sottoposto a degli accertamenti clinici.
Massimo riserbo da parte della Azienda sanitaria locale: l’ipotesi è che l’insegnante abbia accusato un lieve malessere dopo le tensioni scaturite nelle ultime ore a seguito del suo post poi rimosso.
Il professor Talamini, che insegna storia e geografia all’Istituto superiore Mattei di Fiorenzuola D’Arda ma è stato anche docente di italiano e latino, l’altro ieri in serata aveva mandato via mail le sue scuse per quanto scritto su Facebook il giorno prima, mentre il suo profilo era scomparso, forse oscurato direttamente da lui.
Sul suo sito però compaiono anche robine come questa: “Sono razzista e me ne vanto”.
E intanto in rete fioccano le “testimonianze” sulle sue altre virtù: “Ho avuto (purtroppo) questa “persona” come docente di italiano e storia al liceo. Non molto preparato e dall’umore instabile, nonostante non esprimesse le sue idee politiche. Tutti presupposti perchè non potesse finire bene. Mi vergogno di averlo conosciuto”
(da agenzie)
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