Ottobre 9th, 2021 Riccardo Fucile
L’ASSALTO AD OPERA DI PERSONAGGI ARMATI DI BASTONE CHE HANNO AGGREDITO I POCHI AGENTI A PRESIDIO… UN SORVEGLIATO SPECIALE CON DIVIETO DI PARTECIPARE A MANIFESTAZIONI PUBBLICHE CHE VIENE LASCIATO LIBERO DI GUIDARE UN CORTEO NON AUTORIZZATO
Sono Roberto Fiore e Giuliano Castellino, entrambi leader del movimento di
estrema destra Forza Nuova, ad aver guidato questa sera l’assalto di alcuni manifestanti “No green pass” alla sede nazionale della Cgil a Roma, in corso d’Italia.
Li si vede perfettamente in alcune foto e video relativi a quella che i manifestanti hanno definito una “occupazione”
“La nostra sede nazionale, la sede delle lavoratrici e dei lavoratori, è stata attaccata da Forza Nuova e dal movimento no vax – ha scritto la Confederazione generale del lavoro sul social network -. Abbiamo resistito allora, resisteremo ora e ancora. A tutti ricordiamo che organizzazioni che si richiamano al fascismo vanno sciolte”.
Giuliano Castellino, sottoposto a sorveglianza speciale, già da settimane è uno degli animatori delle manifestazioni “no green pass” a Roma. Già prima dell’assalto alla sede della Cgil aveva arringato parte della folla pronunciando anche minacce del tipo: “Stasera ci prendiamo Roma”.
Roberto Fiore, che ha fondato Forza Nuova nel 1997 assieme a Massimiliano Morsello, negli anni Settanta è stato uno dei fondatori di Terza Posizione, movimento neofascista eversivo il cui nome è stato recentemente evocato dall’ex europarlamentare Mario Borghezio, coinvolto dall’inchiesta giornalistica “Lobby nera” di Fanpage.it. Fiore ha alle spalle una condanna per associazione sovversiva e banda armata.
Sono stati diversi gli scontri tra manifestanti e forze dell’ordine che si sono susseguiti nel corso della manifestazione di questo pomeriggio nella Capitale
Come è possibile che un gruppuscolo armato di aste di bandiere e qualche petardo abbia preso d’assalto la sede nazionale del Cgil a Roma facendovi irruzione senza che nessuno riuscisse a fermarli?
Alla prossima manifestazione contro il Green Pass per difendere le proprie sedi le organizzazioni dei lavoratori dovranno presidiarle da sé schierando il proprio servizio d’ordine e mobilitando i propri iscritti?
(da Fanpage)
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Ottobre 9th, 2021 Riccardo Fucile
QUESTA NOTTE TUTTE LE SEDI CGIL SARANNO PRESIDIATE DAGLI ATTIVISTI… DUECENTO ISCRITTI DAVANTI ALLA SEDE CGIL DI ROMA
Dopo l’assalto da parte di alcuni manifestanti alla sede della Cgil di Roma, Mario Draghi ha telefonato oggi al Segretario Generale Maurizio Landini, per esprimere a lui e a tutto il sindacato la piena solidarietà del Governo.
L’episodio si è verificato oggi, 9 ottobre, nel corso della manifestazione contro il Green pass.
«I sindacati sono un presidio fondamentale di democrazia e dei diritti dei lavoratori. Qualsiasi intimidazione nei loro confronti è inaccettabile e da respingere con assoluta fermezza» è scritto nella nota diffusa da Palazzo Chigi.
Draghi «condanna le violenze che sono avvenute oggi in varie città italiane. Il diritto a manifestare le proprie idee non può mai degenerare in atti di aggressione e intimidazione».
Inoltre il Governo «prosegue nel suo impegno per portare a termine la campagna di vaccinazione contro il Covid-19 e ringrazia i milioni di italiani che hanno già aderito con convinzione e senso civico».
(da agenzie)
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Ottobre 9th, 2021 Riccardo Fucile
“BASTA CON QUESTI FASCISTI CHE SI OFFENDONO DI ESSERE FASCISTI, SIATE FASCISTI FIERI ED ORGOGLIOSI DI ESSERLO”
Nuova polemica in corso riguardante Fedez: ancora una volta è lui ad essere
querelato, questa volta dalla consigliera comunale Chiara Valcepina, finita al centro degli scandali per l’indagine di Fanpage attorno al marcio che gira dentro Fratelli d’Italia.
Il rapper è stato diffidato da Valcepina nell’inchiesta di Fanpage sulla lobby nera di Milano e nel frattempo eletta in consiglio comunale.
Sotto accusa, secondo quanto ha raccontato il marito di Chiara Ferragni su Instagram, alcune stories pubblicate da lui nei giorni scorsi.
«Oggi una nuova diffida. È arrivata da Valcepina, quella che è stata ripresa inequivocabilmente a fare il saluto romano insieme a un signore dichiaratamente fascista, dicendo ‘saluto Covid’», ha detto Fedez in un’altra story pubblicata sul social network
Per poi affondare il colpo: «Io non credo che le abbiano montato un green screen e le abbiano messo un braccio teso col post produttore degli Avenger. No, lei ha fatto il saluto romano in compagnia di persone dichiaratamente fasciste, ha fatto anche della goliardia nostalgica e perché si offende se uno le dice che è una fascista? Dovrebbe essere orgogliosa! Basta con questi fascisti che si offendono di essere fascisti, siate fascisti fieri ed orgogliosi di esserlo, non potete alzare il braccio e nascondere la mano, signora Valcepina, testa alta».
«Se si offende c’è una soluzione: basta non fare più il saluto roano e smetterla di frequentare fascisti».
(da agenzie)
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Ottobre 9th, 2021 Riccardo Fucile
IL MINISTRO DEGLI ESTERI DIVENTA PREMIER AD INTERIM
Il cancelliere popolare austriaco Sebastian Kurz ha annunciato stasera le dimissioni dopo lo scandalo corruzione che lo ha travolto.
Il suo posto dovrebbe essere preso ad interim dal ministro degli Esteri Alexander Schallenberg, ha annunciato lo stesso Kurz. “Sarebbe irresponsabile lasciare il nostro Paese nel caos e nello stallo, sarebbe anche irresponsabile l’esperimento di una coalizione a quattro che dipenderebbe dalle grazie dei Freiheitlichen di Herbert Kickl. Pongo l’interesse del Paese davanti al mio”, ha proseguito Kurz, annunciando che resterà in parlamento come capogruppo e leader del partito popolare Oevp.
Kurz ha preso atto del fatto che i Verdi, partito che ha sostenuto la coalizione di governo, ha preso “una posizione chiara” contro di lui.
La decisione di lasciare è maturata nelle ultime ore.
Kurz fino a ieri sera aveva fatto sapere che non intendeva lasciare. E di non vedere alcun motivo per rinunciare al suo incarico: si era anzi dichiarato “capace e desideroso di agire”, al pari del suo Partito Popolare (OevP).
Kurz ieri aveva assicurato di voler fare di tutto per garantire stabilità politica nel Paese, dopo le polemiche seguite alle perquisizioni degli investigatori anti-corruzione nei suoi uffici, nella sede dell’OeVP, e del ministero delle Finanze. I fondi di quest’ultimo sarebbero stati usati per finanziare la pubblicazione di sondaggi che rispondevano agli interessi di Kurz.
Ma la pressione è stata troppa: già da ieri del resto, il presidente della Repubblica Alexander Van der Bellen aveva fatto capire che non avrebbe tollerato la paralisi politica del Paese.
“Finchè nessuno è stato condannato legalmente, si applica la presunzione di innocenza ma anche gli austriaci hanno diritto ad un governo capace di agire – ha aveva detto parlando alla nazione – E la capacità di azione del governo è stata messa in discussione”
(da agenzie)
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Ottobre 9th, 2021 Riccardo Fucile
COSA SI NASCONDE DIETRO LE DIMISSIONI DEL CONSIGLIERE COMUNALE DI FDI GIOVANNI ACRI?
L’inchiesta di Fanpage.it Lobby Nera ha sollevato l’attenzione anche di
alcuni politici nel Bresciano. Non solo Milano. Non solo consiglieri di Regione Lombardia vicini all’estrema destra dunque.
Ora è tempo di fare i conti anche in quelle più piccole realtà locali che si sono scoperte vicine ad alcuni protagonisti dell’inchiesta Lobby Nera.
Primo tra tutti Carlo Fidanza, europarlamentare di Fratelli d’Italia che si è autosospeso dopo che Fanpage ha svelato il suo legame con Roberto Jonghi Lavarini, ovvero il “barone nero” dell’estrema destra milanese.
L’attenzione oggi non è solo per Milano ma anche a Brescia: nelle Procure delle due città milanesi – stando a quanto riportano i giornali locali – è stato presentato un esposto anonimo in cui si invitano i magistrati a indagare sulle cause delle dimissioni da consigliere del Comune di Brescia di Giovanni Acri, nonché l’unico eletto di Fratelli d’Italia in Consiglio.
Gli stretti rapporti tra consiglieri bresciani e Fidanza
Ad allertare chi ha firmato l’esposto non sono tanto le dimissioni del consigliere quanto alcuni particolari legati al suo addio in Consiglio Comunale: nell’esposto infatti si sottolinea che al posto di Acri è subentrato Giangiacomo Calovini perché primo dei non eletti.
Ma chi è Calovini? Sempre secondo quanto riporta BresciaOggi e Il Giornale di Brescia, si tratta del portavoce del senatore e coordinatore provinciale del partito di Giorgia Meloni Gianpietro Maffoni.
Maffoni sarebbe in stretti rapporti con Fidanza: il primo sarebbe il responsabile della scuola politica voluta dal secondo a Bruxelles.
E ancora, il campanello d’allarme sarebbe da cercare tra le opportunità politiche che questo cambio in Comune ha portato alla famiglia Acri: il figlio infatti, dopo le dimissioni del padre, è stato assunto come assistente locale nella segreteria politica dell’europarlamentare Fidanza.
Nessun esponente dell’opposizione infatti ha mai creduto alla versione dell’addio per motivi personali. Così è stato chiesto alla Procura di chiarire se alla base delle dimissioni ci sia un accordo politico regolare soprattutto alla luce di quanto ha svelato l’inchiesta di Fanpage.it: la Procura di Milano sta ora indagando su finanziamenti illeciti dei partiti. Tutti i protagonisti bresciani nominati nell’esposto si sono detti estranei ai fatti.
La Procura indaga su Lavarini e Fidanza
Il Barone Nero, Roberto Jonghi Lavarini, e Carlo Fidanza, europarlamentare di Fratelli d’Italia, sono indagati per finanziamento illecito ai partiti e riciclaggio. La Guardia di Finanza ha perquisito l’abitazione di Jonghi Lavarini, e già da qualche giorno la Procura di Milano lavora su un fascicolo, che si occuperebbe anche del reato di apologia del fascismo. Nel video inchiesta di Fanpage.it si sentono sia Jonghi Lavarini che Fidanza parlare di un meccanismo di “lavatrici” messi in piedi per ripulire i finanziamenti alla campagna elettorale del centrodestra versati in nero. Oltre che a fare riferimenti espliciti a fascismo e nazismo.
(da Fanpage)
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Ottobre 9th, 2021 Riccardo Fucile
“IL GREEN PASS SERVE PER INCREMENTARE LE VACCINAZIONI, NON IL NUMERO DEI TAMPONI”
“Dal punto di vista scientifico un tampone fatto 72 ore prima non è sicuro e non va bene come uno fatto 48 ore. In 72 ore una persona potrebbe essere in una fase di incubazione. Sono provvedimenti che poi i cittadini non capiscono”. Così all’Adnkronos Salute Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, commenta la richiesta che arriva dalle Regioni che propongono di aumentare la validità dei tamponi per il rilascio del Green pass portandoli tutti a 72 ore e di concedere alle aziende di organizzarsi anche in autonomia per l’esecuzione dei test in azienda.
“La mia opinione è sempre stata quella di rilasciare il Green pass solo a chi è vaccinato e chi ha fatto la malattia – rimarca Bassetti – La scelta di inserire anche i tamponi per ottenere un Green pass a tempo determinato è una artificio all’italiana. Poi la politica può anche decidere che il tampone dura una settimana o due giorni, ma per farlo ci vogliono argomenti scientifici. Il discorso è che chi si vaccina non ha problemi ed è gratis – conclude – Il Green pass nasce per incrementare le vaccinazioni non il numero di tamponi”.
(da agenzie)
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Ottobre 9th, 2021 Riccardo Fucile
COMUNITA’ EBRAICA: “FA TREMARE PENSARE CHE DIVENTI SINDACO”…FIANO: “SPERO TI VERGOGNERAI PER IL RESTO DELLA TUA VITA DI QUESTE PAROLE IGNOBILI”
Un limpido esercizio di benaltrismo, una perfetta esecuzione del “lancio
della palla in tribuna”. Si potrebbe definire così l’ultimo articolo di Enrico Michetti su Radio Radio, di cui è opinionista, scovato e riproposto oggi dal Manifesto.
Dal titolo “Buonisti per caso o per interesse”, pubblicato il 19 febbraio 2020, il testo scritto dal candidato del centrodestra alle amministrative di Roma, ufficialmente in ballottaggio contro Roberto Gualtieri per il centrosinistra, tira fuori il più classico dei cliché dell’antisemitismo: “Ogni anno – si legge – si girano e si finanziano 40 film sulla Shoah, viaggi della memoria, iniziative culturali di ogni genere nel ricordo di quell’orrenda persecuzione. E sin qui nulla quaestio, ci mancherebbe. Ma mi chiedo perché la stessa pietà e la stessa considerazione non viene rivolta ai morti ammazzati nelle foibe, nei campi profughi, negli eccidi di massa che ancora insanguinano il pianeta. Forse perché non possedevano banche e non appartenevano a lobby capaci di decidere i destini del pianeta”.
“Non è tollerabile”, ha scritto su Twitter lo sfidante al primo turno per la corsa al Campidoglio, Carlo Calenda. “Le leggi razziali, l’Olocausto, come del resto la tratta degli schiavi, ed ogni altra forma di abominio contro gli esseri umani segnano il punto più basso della storia dell’uomo”, scrive Michetti. E avrebbe potuto fermarsi qui. Invece prosegue: “Ma fare ciniche ed opportunistiche distinzioni è altrettanto ignobile e vergognoso”.
Già nel novembre 2019 Michetti aveva preso di mira la commissione parlamentare guidata da Liliana Segre istituita contro razzismo e antisemitismo: “Per contrastare eventuali fenomeni di razzismo – scrisse in un pezzo intitolato ‘C’è più fascismo a destra o a sinistra?’ – bastano i rimedi ordinari. La mia patria, uno dei luoghi più umani e accoglienti al mondo, non merita commissioni straordinarie che possano limitare la libertà di azione e di espressione del mio popolo”.
Il deputato del Pd figlio di Nedo Fiano, deportato ad Auschwitz: “Non accetterò scuse. Non meritate scuse. Sono le frasi che venivano utilizzate da Goebbels, da Mussolini, da Hitler, nel Mein Kampf”
Le sue turpi parole sono colme dei peggiori stereotipi alla base dell’avversione che i fascisti hanno nei confronti degli ebrei, e non c’è niente che possa giustificare la vergognosa associazione tra eccidi contro gli ebrei e le lobby a cui (alcuni) appartenevano.
Nei campi di concentramento non c’erano però solo ebrei, e questo è bene ricordarlo, ed è giusto che lo faccia anche chi in famiglia è stato vittima dell’odio nazista.
“Non ho mai scritto nulla sul candidato della destra a Roma. Siamo in democrazia e ognuno vota chi vuole. Da quale parte stia il sottoscritto lo sanno anche i muri. Ma come si fa ad accettare frasi di Enrico Michetti come quella che ha oggi citato, virgolettato, Andrea Carugati su Il Manifesto”.
“In sostanza Michetti dice: si parla di più della violenza degli ebrei, perché in fondo una ragione c’era, erano i più ricchi e i più potenti. I miei nonni gasati ad Auschwitz erano molto più poveri di lei #Michetti, mio zio e mia zia idem, i miei prozii uguale. L’unica eredità che è rimasta a mio padre quando è tornato, sono stati lo scrittoio di mio nonno e un paio di scarpe scamosciate di suo fratello”
‘Spero – conclude Fiano – che ti vergognerai per il resto della tua vita di queste parole. Non ho pietà per adulti, acculturati, che nel 2021 dicano una frase del genere. Non accetterò scuse. Non meritate scuse. Sono le frasi che venivano utilizzate da Goebbels, da Hitler, nel Mein Kampf, nei Protocolli dei Savi Anziani di Sion. Sono alla base dell’odio verso l’altro in ogni secolo, dell’accusa falsa di deicidio, dell’accusa agli untori, dell’accusa al diverso perché una qualche colpa ce l’avrà di sicuro”.
“Giorgia Meloni ha detto che manderà via chiunque nel suo partito avrà tracce di razzismo o antisemitismo. Può cominciare.
(da agenzie)
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Ottobre 9th, 2021 Riccardo Fucile
INTOLLERABILE CHE UNO STATO DEMOCRATICO CONSENTA A UNA MINORANZA DI DELINQUENTI E A NOTI PROVOCATORI PREZZOLATI DI CONTINUARE A METTERE IN PERICOLO LA SALUTE DEGLI ITALIANI E LA VITA DELLE FORZE DELL’ORDINE
La condanna è unanime. Dal Pd a Forza Italia, tutti usano parole durissime contro i manifestanti Green pass responsabili degli scontri durante la manifestazione di oggi pomeriggio a Roma. Un corteo non autorizzato, a cui hanno aderito molti esponenti di Forza Nuova, che tra cariche e scontri con la polizia (che ha lanciato lacrimogeni e sparato acqua dagl idranti per disperdere i violenti) è arrivata a ridosso di Palazzo Chigi, nel centro storico di Roma. Dopo aver occupato la sede della Cgil.
“Un atto di squadrismo fascista”, dice il segretario della Cgil, Maurizio Landini. “Un attacco alla democrazia e a tutto il mondo del lavoro che intendiamo respingere – prosegue Nessuno pensi di far tornare il nostro Paese al ventennio fascista”. Per questo, Landini ha convocato d’urgenza per domani mattina alle 10 l’assemblea generale della Confederazione. E in serata il premier Mario Draghi ha chiamato il leader sindacale “per esprimere a lui e a tutto il sindacato la piena solidarietà del governo per l’assalto avvenuto oggi alla sede di Roma”, spiega Palazzo Chigi.. Così una nota di Palazzo Chigi.
“I sindacati – prosegue la nota – sono un presidio fondamentale di democrazia e dei diritti dei lavoratori. Qualsiasi intimidazione nei loro confronti è inaccettabile e da respingere con assoluta fermezza”.
Intanto arriva anche la condanna dei partiti. “Il Partito Democratico chiede a tutte le forze di maggioranza e di opposizione dell’ordine repubblicano di esprimere la più ferma e assoluta condanna di quanto accaduto”, l’appello di Enrico Borghi della segreteria nazionale del Pd.
“Esprimere le proprie opinioni e manifestare pacificamente è legittimo, usare la violenza invece no”, avverte il presidente della Camera Roberto Fico. “I fascisti nacosti dietro ai No vax hanno compiuto violenze inaccettabili”, dice Teresa Bellanova di Italia viva. E da Forza Italia Antonio Tajani condanna: “Nel nostro Paese non c’è spazio per i violenti No Green pass”.
“Si nascondono dietro falsi slogan di libertà e poi si riversano nelle strade vandalizzando, caricando la polizia, mettendo in piedi una vera e propria guerriglia. Una sola parola: vergogna”, attacca il dem Andrea Marcucci.
E le capogruppo del Pd al Senato e alla Camera, Simona Malpezzi e Debora Serracchiani, aggiungono: “Quanto sta avvenendo a Roma è gravissimo: un’allarmante aggressione contro le forze dell’ordine e alcune sedi istituzionali. Una protesta violenta contro uno degli strumenti che ci ha permesso di far ripartire in sicurezza il Paese. L’Italia – concludono – non ha bisogno di comportamenti irresponsibili e non è tollerabile alcuna forma di violenza”.
Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, esprime solidarietà a Landini e alle forze dell’ordine, ma poi ribadisce che la protesta contro il Green pass è, a suo dire, giusta. “Solidarietà anche a migliaia di manifestanti scesi in piazza per protestare legittimamente contro i provvedimenti del governo e di cui nessuno parlerà per colpa di delinquenti che usano ogni pretesto per mettere in atto violenze gravi e inaccettabili”.
Inaccettabili anche per il leghista Matteo Salvini: “La violenza non è mai giustificata, non è mai la soluzione. Non confondiamo la violenza di pochi criminali con le richieste ragionevoli di chi vuole tutelare salute, diritti, libertà e lavoro”.
Prende posizione anche il Movimento 5 Stelle. “Quanto accaduto oggi a Roma non ha nulla a che fare con la manifestazione del dissenso contro il certificato verde. Si tratta di puri e semplici episodi di violenza che vanno condannati senza alcun tipo di esitazione”, osserva il capogruppo grillino alla Camera, Davide Crippa. “Siamo stati costretti ad assistere – spiega – a una situazione intollerabile causata da elementi di estrema destra che hanno scatenato una vera e propria guerriglia”.
E mentre da LeU arrivano le parole di Stefano Fassina, che parla di una “inaccettabile tolleranza dei neo-fascisti e delle loro violenze” da parte dei manifestant No Green pass, tra i dem Francesco Boccia mette in luce il silenzio della destra. “Lega, Fdi e i loro presidenti di Regione prendano le distanze dai No Green pass e dai No Vax – dice – e i vertici dei due partiti di destra la smettano di alimentare lo scontro ideologico su vaccini e Green pass”.
Ma i partiti di maggioranza esprimono preoccupazione, oltre che per le violenze dei manifestanti, anche per l’occupazione della sede della Cgil di Roma da parte dei No Green pass. “L’assalto alla Cgil una vergogna non di altri tempi. Di questi tempi! Non si può più dormire. Lo Stato deve reagire e l’opinione pubblica democratica deve mobilitarsi”, dice PierLuigi Bersani di LeU. Da Sinistra italiana Nicola Fratoianni attacca: “Sono passati 100 anni da quando assaltavano le case del popolo o le sedi sindacali.
Adesso ci riprovano, ma non passeranno. Lo squadrismo fascista sia subito messo in condizione di non nuocere da parte delle istituzioni della Repubblica, nata dalla Resistenza”. E mentre Ettore Rosato, presidente di Italia viva, definisce “una vergogna” le violenze, il candidato del Pd a Roma, Roberto Gualtieri, parla di una “inaccettabile guerriglia”.
(da agenzie)
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Ottobre 9th, 2021 Riccardo Fucile
SE SI SAPEVA GIA’, PERCHE’ NON SONO INTERVENUTI PRIMA? PERCHE’ LA MELONI SOLO TRE ANNI FA HA CANDIDATO LAVARINI ALLE POLITICHE?
Tanto si sapeva già, dicono quelli che la sanno lunga, dopo le due puntate
dell’inchiesta “Lobby Nera” del team Beackstair di Fanpage.it, quella in cui un nostro giornalista si è finto uomo d’affari per entrare nella galassia neo fascista milanese e raccontare i suoi rapporti con i partiti della destra istituzionale.
Tanto si sapeva già, dicono loro, chi fosse il “barone nero” Roberto Jonghi Lavarini
Si sapeva già, ma Fratelli d’Italia lo candidò comunque nel 2018 alla Camera dei Deputati, il fascista e antisemita Jonghi Lavarini.
Si sapeva già, ma anche dopo essere stato condannato per apologia di fascismo e istigazione all’odio razziale, Jonghi Lavarini continua a fare campagna elettorale per Fratelli d’Italia assieme al suo figlioccio politico Carlo Fidanza, e per i suoi candidati alle amministrative milanesi.
Si sapeva già, ma solo adesso Giorgia Meloni si ricorda che non c’è spazio per gente come lui e Guido Crosetto passa un’intera puntata di Piazzapulita a storpiarne il nome per rimarcarne la totale estraneità.
Si sapeva già che dentro Fratelli d’Italia ci sono (anche) i nostalgici del fascismo, quello che Giorgia Meloni e i suoi rubricano da anni come folklore.
Si sapeva già, e già si conoscevano personaggi come Elena Donazzan, l’assessora all’istruzione del Veneto che canta “faccetta nera” alla radio, o come Francesco Acquaroli, attuale presidente della Regione Marche, che il 28 ottobre del 2019, anniversario della Marcia su Roma, partecipa a sua insaputa a una cena in ricorda della marcia su Roma, con tanto di menù con citazioni su Mussolini.
Evidentemente, si sapeva già anche che Carlo Fidanza e i suoi candidati al Comune di Milano usano sorridere nelle fotografie mentre dicono il cognome dell’unico giornalista italiano sotto scorta per le minacce dei nazifascisti, Paolo Berizzi.
Che uno dei consiglieri eletti, Francesco Rocca, conclude i suoi comizi al grido di “Boia chi molla”.
Che la sua collega Chiara Valcepina, tra un saluto romano e uno gladiatorio, annuisce divertita a chi propone di affondare con le bombe le barche piene di migranti.
Si sapeva già da anni, evidentemente, ma Carlo Fidanza l’hanno autosospeso dopo che gliel’abbiamo fatto vedere. Chissà perché non l’hanno fatto prima, o perché hanno candidato comunque Rocca e Valcepina, se lo sapevano già. E chissà perché oggi che lo sanno, non li sbattono fuori a calci da Fratelli d’Italia.
Si sapeva già anche che i fascisti si sono infiltrati anche nella Lega, attorno al noto estremista di destra Mario Borghezio.
Si sapeva già che lo fosse, ovviamente, ma intanto Borghezio è stato deputato leghista dal 1992 al 2001, eurodeputato dal 2001 al 2019 e pure sottosegretario alla Giustizia del primo governo Berlusconi, già che c’era.
Si sapeva pure che attorno a lui giravano personaggi come Massimiliano Bastoni, consigliere regionale lombardo leghista affiliato al movimento di ispirazione neonazista Lealtà Azione, eletto con 2251 preferenze, che ancora oggi si definisce orgoglioso di essere fascista.
Si sapeva, eppure nessuno nella Lega, o altrove, ha mai manifestato imbarazzo per le sue idee politiche. Si sapeva, e oggi si sa un po’ di più: attendiamo che qualcuno ne chieda conto a Matteo Salvini e ad Attilio Fontana. E che magari chieda conto pure degli estremisti di destra che lavorano per i consiglieri e gli eurodeputati leghisti, stipendiati dal consiglio regionale lombardo o dal parlamento europeo come ricompensa per avergli procacciato voti.
Si sapeva anche, apprendiamo, che Lealtà Azione distribuiva pacchi alimentari di una prestigiosa istituzione come in Banco Alimentare nelle periferie milanesi, facendo proselitismo e campagna elettorale con i santini dei candidati spillati alle buste.
Si sapeva, e infatti ce lo ricordavano tutti quegli editoriali sulla destra che riesce a parlare al popolo. Si sapeva, ma evidentemente il Banco Alimentare se n’è accorto solo giovedì scorso. E il ministro Andrea Orlando pure, visto che ha annunciato un’ispezione del ministero del lavoro per fare luce sulla vicenda.
Si sapeva, infine, che i fascisti minacciano i giornalisti, come è accaduto al nostro collega Salvatore Garzillo dopo la pubblicazione della nostra inchiesta, come accade da anni a Paolo Berizzi e a tanti altri colleghi, nell’indifferenza della politica e dell’opinione pubblica.
Ecco: tra le mille interviste rilasciate da Giorgia Meloni in questi giorni, tra una richiesta delle 100 ore di girato e l’altra, forse due parole di solidarietà per i giornalisti minacciati poteva pure trovarle. Ma anche questo, purtroppo, si sapeva già.
Francesco Cancellato
(da Fanpage)
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