Novembre 21st, 2021 Riccardo Fucile
MANCA L’ITALIA REALE… RENZI VUOLE AVERE MANI LIBERE SUL QUIRINALE E SUL FUTURO, MA HA FALLITO ED E’ INCAPACE DI FARE AUTOCRITICA
Ci sono due parole che spiegano questo discorso di Renzi alle Leopolda, piuttosto
fragile e non all’altezza delle aspettative che, forse per accendere i riflettori sull’evento, i suoi hanno suscitato.
La prima parola è “Italia”. Ed è quello che manca: il paese reale e il Covid, ovvero il segno di un’epoca. Le sue ansie, paure, aspettative, la sua struttura materiale che sta cambiando, il Pil e i sentimenti collettivi, i nuovi conflitti. E dunque un’idea del suo “futuro”, realistica, utopica, sia come sia, ma uno straccio di idea, un pensiero attorno al quale definire i compiti del governo, a partire dalle scelte che, a breve, si impongono sui vaccini e sulla stretta ai no vax. Zero di tutto ciò.
La seconda parola è “rancore”, sentimento che, anch’esso, definisce il primato del passato, come una prigione solitaria, tu con pochi intimi lì dentro e tutto il mondo fuori.
È come se l’orologio politico e biologico del renzismo fosse sempre fermo a una stagione precedente in cui i “prodigi” di Renzi sono stati incompresi e avversati e all’irrisolto di una sconfitta non elaborata, rimossa nel più classico “colpa degli altri”, per evitare ferite narcisistiche a un’indole di chi si deve sentire capo, a prescindere, e preferisce perdere comandando che vincere in una squadra.
Il paese, e pure la politica, nel frattempo ha voltato pagina, rispetto alla rappresentazione, tanto caricaturale quanto di comodo, dei grillini che sono quelli dei “no vax” e dei gilet gialli, di un Pd subalterno come ai tempi del governo Conte, e dell’avvocato del popolo a cui vengono riservati una quantità di strali sproporzionata rispetto al suo peso reale.
Se un marziano scendesse da Marte alla Leopolda penserebbe che Conte, nominato più di Draghi, è un leader con cui l’intera politica deve fare i conti, mica uno che non riesce e mettere il capogruppo al Senato.
Insomma, per Renzi, c’è una destra a trazione sovranista, e questo è vero, e un centrosinistra, cui dedica tutto il discorso, a trazione grillina, col Pd che ha “tradito” il riformismo, distruggendo la “casa” da cui si era partiti e pure il governo più bello del mondo, quella della buona scuola e del Jobs act, di industria 4.0 e le unioni civili che, nell’anno del signore 2021, con l’Italia messa come è messa, sembra proprio un salmo che hai l’obbligo di recitare se fai parte della setta.
Ci risiamo con l’ossessione: colpa di D’Alema, di Bersani, della Ditta e colpa pure di quegli ingrati che facevano il servo encomio e ora il codardo oltraggio, colpa di tutti tranne che di un capo che continua a compiacersi del culto della personalità di chi è rimasto, per cui ogni intervento dal palco è un Meno male che Matteo c’è.
Vabbè, ci siamo capiti, si chiama rimozione, forse anche propaganda spiccia: se la prende col reddito di cittadinanza, come se fosse stato appena approvato, e invece è appena cambiato, al punto che c’erano i navigator sotto il ministero dello Sviluppo, simbolo di un fallimento totale di quel provvedimento; se la prende coi Cinque stelle che avrebbero assorbito la sinistra e invece bussano col cappello al Pse; e neanche nomina Letta, perché – zitto zitto, piano piano – qualche aggiustamento di linea l’ha prodotto rispetto ai tempi del bettinismo e dell’innamoramento per Conte, quantomeno pensa che palazzo Chigi può andarci lui al posto dell’avvocato del popolo, che chissà che fine farà di qui al 2023, mica poco.
C’è qualcosa davvero che attiene più a Freud che alla politica, in questa ossessiva ricerca dei nemici, proprio ora che Renzi si sarebbe potuto presentare come un vincitore e anche un tessitore di una nuova trama: ha portato Draghi a palazzo Chigi, adesso attorno al governo Draghi si sono aperte le contraddizioni nei partiti proprio in virtù di questa operazione, lo schema giallorosso di questi due anni è saltato. E che fa? Dice: tutti al diavolo, pescando qua e là polemiche di questi dieci anni.
Tutto questo battutismo comiziante serve a sancire l’addio al Pd, che in fondo era nelle cose e non provoca da quelle parti grandi pianti o tormenti esistenziali.
E una fuoriuscita dal campo del centrosinistra. Parliamoci chiaro: se ritieni che il pericolo per il paese sia una destra che prefigura Orban in Italia, stai dall’altra parte (non fece nascere proprio Renzi il Conte 2 in nome di questo pericolo?) e ti batti perché la coalizione abbia un tasso di riformismo.
Se dici che da un lato ci sono i pericolosi sovranisti, dall’altro i pericolosi grillini, stai cercando uno spazio per te, e per il tuo futuro, sognando di fare, a partire dal Quirinale, il Novello Ghino di tacco, ruolo nel quale si rischia sempre di trovare qualcuno che, a brigante, sappia fare meglio “brigante e mezzo”.
Sia come sia, è sgamato il gioco, di cui fa parte l’evocazione delle urne nel 2022 (il “vogliono andare a votare”): utile a terrorizzare i tacchini parlamentari di fronte al Natale.
Ma è un gioco che ha ancora molta ambiguità su profilo di questa forza: compagni di viaggio, leader, magari anche un po’ di politica.
La verità è che il macronismo in salsa renziana è già fallito: il presupposto della scissione era ridurre il Pd come Macron ha ridotto il Ps francese. Due anni dopo Renzi sta peggio del Ps francese, il Pd, come numeri, è più vicino a Macron dieci volte in più di quanto lo sia Renzi.
Insomma, il progetto non c’è. C’è un leader che si tiene le mani libere. In fondo è quel che ha sempre fatto, poi ci ha costruito una teoria sopra.
(da Huffingtonpost)
argomento: Politica | Commenta »
Novembre 21st, 2021 Riccardo Fucile
AI GIOVANI: “SIATE LA COSCIENZA CRITICA DELLA SOCIETA'”
Invoca una nuova generazione che vada “controcorrente”, che sia “coscienza critica della società”. E, soprattutto, che non ceda alle ambiguità. Papa Francesco celebra a livello diocesano la Giornata mondiale della gioventù e lancia un monito: “Il mondo – dice – non ha bisogno di chi sta un po’ a destra e un po’ a sinistra dopo aver fiutato cosa conviene”.
E aggiunge: “No, cari giovani: siate liberi, autentici. Abbiate la passione della verità, perché con i vostri sogni possiate dire: la mia vita non è schiava delle logiche di questo mondo”.
Cita le “mode del momento”, i “fuochi d’artificio del consumismo che abbaglia e paralizza”: “Non siamo qui – spiega -per farci incantare dalle sirene del mondo, ma per prendere in mano la nostra vita, per ‘mordere la vita’, per viverla pienamente”.
Bergoglio presiede la messa nella basilica di San Pietro. Si tratta dell’appuntamento intermedio che fa da preludio, in tutte le Chiese locali del mondo, al raduno giovanile che è in programma a Lisbona nel 2023.
Ed è l’occasione per il Papa per scuotere i ragazzi che escono dall’esperienza del lockdown e della didattica a distanza che ha messo a dura prova la loro energia sociale. Da qui un invito a un nuovo protagonismo che sia però “senza scorciatoie”: “Nella libertà di Gesù troviamo anche il coraggio di ‘andare controcorrente’: non contro qualcuno, che è la tentazione di ogni giorno come fanno i vittimisti e i complottisti”
Serve invece, rivendica Francesco, “la sola forza mite e umile del bene” che agisce però “senza scorciatoie, senza falsità, senza doppiezze”: “Il nostro mondo ferito da tanti mali – aggiunge – non ha bisogno di altri compromessi ambigui, di gente che va di qua e di là come le onde del mare, dove li porta il vento e il proprio interesse. Gli equilibristi: per favore, abbiate paura di essere giovani equilibristi”.
(da agenzie)
argomento: Politica | Commenta »
Novembre 21st, 2021 Riccardo Fucile
PERCHE’ FIGLIUOLO NON PARLA DEL CALO DELLE SOMMINISTRAZIONI DELLE PRIME DOSI, INVECE CHE PARLARE SOLO DELLE TERZE?
Al momento sono 93.415.792 e dosi di vaccino contro il Covid-19 somministrate
finora in Italia, il 93,5 per cento di quelle consegnate pari a 99.954.042.
Sono le cifre del bollettino sulla campagna vaccinale a cura della presidenza del Consiglio dei ministri, del ministero della Salute e della struttura commissariale per l’emergenza sanitaria, aggiornato alle 6:10 di oggi.
Le persone che hanno completato il ciclo vaccinale sono 45.670.980, l’84,56 per cento della popolazione over 12, mentre le persone con almeno una somministrazione sono 46.975.851, l’86,98 per cento della popolazione over 12.
Le persone con la terza dose addizionale sono 655.910, il 73,25 per cento della popolazione potenzialmente oggetto di dose addizionale, mentre le persone oggetto di dose booster sono 3.238.338, il 63,11 per cento della popolazione potenzialmente interessata dalla terza somministrazione di siero anti Covid, tra coloro che hanno ultimato il ciclo vaccinale da almeno sei mesi.
L’obiettivo del 90% dei vaccinati in Italia
Il governo ha fissato un obiettivo: vaccinare il 90% della popolazione italiana over 12. La soglia dell’80% della popolazione vaccinabile è stata raggiunta lo scorso 9 ottobre 2021.
Per arrivare al nuovo target del 90%, che permetterebbe di mettere maggiormente in sicurezza la popolazione – anche se non si può tecnicamente parlare di ‘immunità di gregge’ secondo la comunità scientifica – a questi ritmi servirebbero 2 mesi e 23 giorni.
Il numero di giorni necessario per raggiungere la soglia si ottiene dalla divisione tra il numero di dosi rimanenti da somministrare e la media mobile a 7 giorni di dosi somministrate ogni giorno (escluse le terze dosi).
Vediamo quando si arriverà al traguardo, Regione per Regione, secondo i dati forniti dal Sole 24 Ore
Abruzzo: media mobile a 7 gg di 1.177. L’80% della popolazione vaccinabile raggiunto il 14 ottobre 2021. Per arrivare al 90%, ci vorrebbero 3 mesi e 19 giorni.
Basilicata: media mobile a 7 gg di 494. L’80% della popolazione vaccinabile raggiunto il 28 settembre 2021. Per arrivare al 90% ci vorrebbero 2 mesi e 2 giorni.
Calabria: media mobile a 7 gg di 2.120. A questo ritmo ci vorrebbero 13 giorni per coprire l’80% della popolazione vaccinabile. Target sarà raggiunto il giorno 4 dicembre 2021.
Campania: media mobile a 7 gg di 6.436. L’80% della popolazione vaccinabile raggiunto il 31 ottobre 2021. Per arrivare al 90% ci vorrebbero 3 mesi e 16 giorni.
Emilia-Romagna: media mobile a 7 gg di 3.793. L’80% della popolazione vaccinabile raggiunto il 24 settembre 2021. Per arrivare al 90% ci vorrebbe 1 mese e 1 giorno.
Friuli-Venezia Giulia: media mobile a 7 gg di 1.098. L’80% della popolazione vaccinabile raggiunto il 23 ottobre 2021. Per arrivare al 90% ci vorrebbero 3 mesi e 20 giorni.
Lazio: media mobile a 7 gg di 5.614. L’80% della popolazione vaccinabile raggiunto il 15 settembre 2021. Per arrivare al 90% ci vorrebbero 21 giorni.
Liguria: media mobile a 7 gg di 1.588. L’80% della popolazione vaccinabile raggiunto il 22 ottobre 2021. Per arrivare al 90% ci vorrebbero 3 mesi e 15 giorni.
Lombardia: media mobile a 7 gg di 6.918. L’80% della popolazione vaccinabile raggiunto il 21 settembre 2021. Per arrivare al 90% ci vorrebbe 1 mese e 26 giorni.
Marche: media mobile a 7 gg di 1.473. L’80% della popolazione vaccinabile raggiunto il 18 ottobre 2021. Per arrivare al 90% ci vorrebbero 3 mesi e 17 giorni.
Molise: media mobile a 7 gg di 242. L’80% della popolazione vaccinabile raggiunto l’11 settembre 2021. Per arrivare al 90% ci vorrebbe 1 mese e 26 giorni.
Piemonte: media mobile a 7 gg di 4.155. L’80% della popolazione vaccinabile raggiunto il 30 ottobre 2021. Per arrivare al 90% ci vorrebbero 3 mesi e 27 giorni.
Pa Bolzano: media mobile a 7 gg di 816. A questo ritmo ci vorrebbero 16 giorni per coprire l’80% della popolazione vaccinabile. Target sarà raggiunto il giorno 7 dicembre 2021.
Pa Trento: media mobile a 7 gg di 533. L’80% della popolazione vaccinabile raggiunto il 12 ottobre 2021. Per arrivare al 90% ci vorrebbe 1 mese e 19 giorni.
Puglia: media mobile a 7 gg di 3.569. L’80% della popolazione vaccinabile raggiunto il 21 settembre 2021. Per arrivare al 90% ci vorrebbero 29 giorni.
Sardegna: media mobile a 7 gg di 1.187. L’80% della popolazione vaccinabile raggiunto il 7 ottobre 2021. Per arrivare al 90% ci vorrebbero 3 mesi e 25 giorni.
Sicilia: media mobile a 7 gg di 4.852. A questo ritmo ci vorrebbe 1 mese e 10 giorni per coprire l’80% della popolazione vaccinabile. Target sarà raggiunto il giorno 31 dicembre 2021.
Toscana: media mobile a 7 gg di 3.520. L’80% della popolazione vaccinabile raggiunto l’1 ottobre 2021. Per arrivare al 90% ci vorrebbero 9 giorni.
Umbria: media mobile a 7 gg di 599. L’80% della popolazione vaccinabile raggiunto il 27 settembre 2021. Per arrivare al 90% ci vorrebbero 3 mesi e 1 giorno.
Valle d’Aosta: media mobile a 7 gg di 106. L’80% della popolazione vaccinabile raggiunto il 5 novembre 2021. Per arrivare al 90% ci vorrebbero 5 mesi e 2 giorni.
Veneto: media mobile a 7 gg di 4.647. L’80% della popolazione vaccinabile raggiunto il 15 ottobre 2021. Per arrivare al 90% ci vorrebbero 2 mesi e 25 giorni.
(da Fanpage)
argomento: Politica | Commenta »
Novembre 21st, 2021 Riccardo Fucile
CON LE PERCENTUALI DI ITALIA VIVA, FARAONE DOVE PENSA DI ANDARE?… MUSUMECI SI RICANDIDA A GOVERNATORE MA IL CENTRODESTRA E’ FREDDO E RINVIA OGNI DECISIONE
Davide Faraone candidato sindaco a Palermo: è questa la mossa di Matteo Renzi per rinsaldare il patto con Forza Italia. A lanciare la corsa verso lo scranno più alto della quinta città d’Italia che andrà ad elezioni la prossima primavera è l’ex premier in persona nel discorso di chiusura dell’undicesima edizione della Leopolda.
“Caro Davide, Palermo ha bisogno di te, noi siamo convinti che la tua candidatura a sindaco di Palermo non sarà figlia di un accordicchio con qualche forza politica, ma sarà una candidatura che parla alla città di Palermo”, ha detto Renzi, mettendo subito le mani avanti. “A Palermo non stiamo con Miccichè, stiamo con Davide Faraone che è una cosa diversa; poi Micciché faccia lui, Provenzano faccia lui, ma noi a Palermo ci candidiamo per guidare una città che negli ultimi anni non è riuscita neanche a seppellire i propri morti”.
Nonostante non ci sia ufficialmente l’appoggio di Forza Italia su Faraone, l’annuncio di fatto si muove, secondo i ben informati, sul solco di un rafforzamento del patto con i berlusconiani. Che a Firenze è nato e a Firenze si rinsalda.
Il capoluogo toscano, infatti, ha ospitato l’ormai nota cena tra l’ex sindaco di Firenze e Gianfranco Miccichè all’enoteca Pinchiorri, dove a fine settembre è nato l’accordo per la nascita dell’intergruppo tra Forza Italia e Italia viva all’Assemblea regionale siciliana (presieduta da Miccichè).
Durante la stessa cena Renzi avrebbe rivelato al capo di Forza Italia sull’isola le intenzioni di votare Silvio Berlusconi per la corsa al Quirinal: almeno stando a quanto ha raccontato lo stesso Miccichè, visto che poi Renzi è stato autore di una mezza smentita. Dietro alle interlocuzioni tra Italia viva e Forza Italia, tra l’altro, ci sarebbe un altro siciliano come regista: Marcello Dell’Utri.
Secondo Micciché, Renzi e l’ex senatore condannato per concorso esterno si sarebbero visti a Roma. Dell’Utri, dopo l’assoluzione al processo Trattativa, è tornato alla corte di Berlusconi: raccontano che stia partecipando attivamente alla gestione del dossier Quirinale.
Insomma: non è un caso se l’alleanza tra renziani e berlusconiani parta da Palermo. D’altronde alla conferenza stampa di presentazione del neonato gruppo in Sicilia, il percorso tracciato nell’accordo era già chiaro: “Oggi inizia il laboratorio Sicilia, un accordo che porterà Forza Italia e Sicilia Futura-Italia Viva a un grande risultato alle prossime elezioni, amministrative e regionali” aveva detto il capogruppo di Fi all’Ars, Tommaso Calderone.
Così, mentre gli altri leader nazionali lanciano scadenze in cui si annuncerà il candidato sindaco di Palermo (Matteo Salvini ha detto entro Natale), l’ex premier lancia il suo luotenente, capogruppo d’Italia viva al Senato.
Già nel 2012 Faraone si era candidato alle primarie del centrosinistra per scegliere il candidato sindaco di Palermo, ma era arrivato terzo dietro Fabrizio Ferrandelli e Rita Borsellino. Ora sembra volerci tentare di nuovo. La sua candidatura arriva presto, forse troppo presto: tanto che i ben informati in Sicilia sono pronti a sostenere si tratti di un annuncio strategico, finalizzato a spianare la strada a un altro candidato gradito a Forza Italia: si parla di Francesco Cascio, già presidente dell’Ars.
Di sicuro sono aperti i giochi elettorali sul grande laboratorio politico che la Sicilia si appresta a diventare, per l’ennesima volta, in vista delle Politiche del 2023. Le amministrative ad aprile 2020 nel capoluogo e le Regionali l’autunno successivo sono il terreno sul quale gli schieramenti stanno preparando la corsa alle prossime elezioni. Ad aprire le danze degli annuncia è stato Nello Musumeci, un attimo prima di Renzi. Sabato sera il presidente della Regione in carica ha annunciato la sua ricandidatura sul palco della kermesse del suo movimento politico, Diventerà Bellissima, alle Ciminiere di Catania: “Stasera abbiamo sciolto l’incantesimo, il presidente della regione sta lavorando a preparare le liste delle prossime regionali, vorrò vincere per me e per i partiti della mia coalizione”. Partiti che erano però i grandi assenti alla convention del presidente, i vertici – “tutti invitati”, ha sottolineato la consigliera regionale Giusi Savarino – non erano presenti nella folta platea catanese. La stessa Giorgia Meloni, il giorno prima a Palermo per la presentazione del suo libro, aveva mostrato una certa freddezza nei confronti del presidente: “Non intendo su questo fare fughe in avanti – ha detto venerdì Meloni -. Penso che la coalizione si debba muovere compatta e non voglio dare, in un momento nel quale invece ho come priorità di dimostrare la compattezza del centrodestra, alibi per eventuali discussioni ed eventuali divisioni”.
Come Renzi, anche Musumeci, pare dunque abbia voluto giocare d’anticipo, annunciando la sua candidatura in solitaria. Eppure alla kermesse del presidente mancavano i vertici dei partiti ma la giunta era quasi al completo.
A mancare solo l’assessore leghista, Alberto Samonà, e i due vicini a Micciché, Marco Zambuto e Tony Scilla. E non si è fatta attendere, infatti, la reazione del forzista che ha gelato il presidente in carica subito dopo l’annuncio: “Quattro anni fa la sua fuga in avanti fu accettata da un centrodestra che non fu facile rimettere insieme – ha detto a caldo Miccichè -. Oggi insisto nel dire che il candidato sarà scelto dalla coalizione così come affermato anche dai leader nazionale”.
Un laboratorio rovente quello siciliano, dove, nonostante le prese di distanza, le voci nel centrodestra danno per certa la ricandidatura di Musumeci, l’unico a potere garantire la compattezza della coalizione del centrodestra.
A questo puntano i partiti da Roma, disposti pare anche a perdere la guida della Regione pur di non perdere l’unità alle Politiche. Nonostante le volate in avanti, e gli sconfinamenti nel capoluogo toscano, le candidature nel grande laboratorio siculo saranno decise nella capitale.
(da Huffingtonpost)
argomento: Politica | Commenta »
Novembre 21st, 2021 Riccardo Fucile
TI PAREVA CHE QUALCUNO NON ACCAMPASSE SCUSE: I CONTROLLORI CHE VERIFICANO NORMALMENTE SE IL PASSEGGERO HA IL BIGLIETTO SI SPEZZANO LA SCHIENA A CHIEDERE DI MOSTRARE ANCHE IL GREEN PASS?
Nessuna conferma da parte del Ministero delle infrastrutture e della mobilità
sostenibili dell’ipotesi di estensione del Green pass anche per il trasporto pubblico locale. Contrari i sindacati dei trasporti.
Al momento, senza personale ad hoc, non ci sono le condizioni per l’introduzione del Green pass su bus e metro. Lo sostengono i sindacati romani dei trasporti interpellati dall’ANSA sull’ipotesi dell’allargamento del disco verde.
“Pur considerando il Green pass uno strumento di garanzia per tutti i cittadini, ad oggi non ci sono le condizioni né tecniche, né organizzative per controllare il green pass sui mezzi pubblici”, dice senza mezzi termini il segretario della Filt Cgil Roma e Lazio Eugenio Stanziale. “I tempi del servizio pubblico verrebbero ampliati in maniera enorme, ma soprattutto mancano gli strumenti”.
“Nell’immediato bisogna puntare su distanziamento e mascherine”, aggiunge. Su una linea analoga il collega della Fit Cisl del Lazio, Marino Masucci: “All’inizio del lockdown avevamo proposto di introdurre dei facilitatori sui mezzi pubblici, personale ad hoc per controllare distanziamento e mascherine, ma la nostra idea è caduta nel vuoto. Se si pensa di incaricare gli autisti di controllare i Green pass si è completamente fuori strada. Servirebbe assumere personale addetto”.
Infatti c’e’ già: i controllori che salgono a bordo per verificare il titolo di viaggio: basta chiedere anche il green pass e in mancanza multa e segnalazione autorità di polizia.
Basta volerlo.
(da agenzie)
argomento: Politica | Commenta »
Novembre 21st, 2021 Riccardo Fucile
“LA DEMOCRAZIA E’ QUALCOSA DI FRAGILE E POSSIAMO PERDERLA IN UN BATTER D’OCCHI”
Alla vigilia dell’uscita del suo nuovo album Bridges, prevista per il 19 novembre, Sting, cantautore britannico si è raccontato sulle pagine del Corriere della Sera .
“Me ne sto sul ponte fra i 69 e i 70 anni: è duro e interessante. Devi accettare di invecchiare: o invecchi o muori. Sono orgoglioso dei miei anni”.
Tra i ponti attraversati, l’artista ricorda:
“Quello dalla povertà al successo è stato tosto. Ho imparato che non puoi paragonare felicità e successo. La prima viene dai rapporti, l’altro è legato ai soldi […] Il ponte artistico? Ero in una band al massimo del successo e l’ho lasciata. Decisione non logica, spericolata, ma giusta secondo il mio istinto. Non ho rimpianti”.
Parlando delle sue nuove canzoni: in Bells of Saint Thomas, il cantautore cita un quadro di Rubens ad Anversa. “San Tommaso voleva vedere per credere, oggi qualcuno non crede nemmeno all’evidenza scientifica. Come la vede?”, gli viene chiesto. E il cantautore:
“La scienza non è infallibile, bisogna poterla mettere in dubbio, ma questo apre a teorie cospirazioniste e altre sciocchezze. Quando si arriva al populismo però inizio ad avere paura. Sto leggendo molta storia romana e vedo parallelismi fra quello che succede oggi e la fine della repubblica: populismo, propaganda, bugie, violenza. La democrazia liberale è qualcosa di fragile e possiamo perderla in un batter d’occhi”.
(da agenzie)
argomento: Politica | Commenta »
Novembre 21st, 2021 Riccardo Fucile
“WE STAND TOGHETER”, LA SCRITTA CHE COMPARE SUL CASCO DEL PILOTA, DA SEMPRE IMPEGNATO PER LA DIFESA DEI DIRITTI
Lewis Hamilton cambia colorazione del casco a sostegno dei diritti della comunità
LGBTQI+ del Qatar, questa volta è arcobaleno.
Non solo il colore, cambia anche la scritta che, da “We Rise Together”, cresciamo insieme, diventa “We stand Together”, cioè “Restiamo Uniti”.
Da anni impegnato nella lotta per la conquista dei diritti civili nel mondo, il pilota della Mercedes, Lewis Hamilton, ha deciso di correre con un casco arcobaleno. L’inglese, in lotta con Verstappen per la conquista del Mondiale di F1, si è schierato a fianco della comunità LGBTQI+ del Qatar, Paese dove si corre la terzultima gara della stagione e, soprattutto, dove essere omosessuali è ancora un reato.
Nella conferenza stampa del giovedì il sette volte campione del mondo aveva già annunciato che qualcosa di importante l’avrebbe fatto, ma ha anche detto che più sportivi dovrebbero esprimersi su temi così importanti.
“Un singolo può fare solo una certa parte, piccola, di differenza; insieme possiamo avere un impatto più grande. Certo, quindi, che vorrei più sportivi e sportive esprimersi su questi temi. Quel che è importante, credo, è che proviamo ancora a portare consapevolezza su questi problemi e, pur essendoci stati dei cambiamenti nel corso del tempo, non è mai abbastanza. Come sport e personalmente, siamo stati in molti di questi paesi ignorando, essendo inconsapevoli di alcuni problemi che ci sono. Sta a te stesso scegliere di imparare e rendere lo sport maggiormente responsabile, assicurarci che faccia qualcosa quando si corre in questi posti. Per questo ho provato a far sentire la mia voce”, aveva detto Hamilton.
“Non siamo noi piloti a scegliere dove correre, certo in queste zone pare ci sia una delle situazioni peggiori dal punto di vista dell’eguaglianza e dei diritti, è un aspetto molto serio sul quale si sta lavorando ma la strada è ancora molto lunga”, aveva sottolineato.
Venerdì il tweet sul profilo del campione, con la scritta “We stand Together” che accompagna la foto del suo casco.
(da agenzie)
argomento: Politica | Commenta »
Novembre 21st, 2021 Riccardo Fucile
SOCIETA’ AMERICANA FONDATA 45 ANNI FA, E’ IN 4 CONTINENTI E NON E’ CONSIDERATA UN FONDO SPECULATIVO
Il fondo americano Kkr è una società globale di investimenti che offre soluzioni gestionali in ambito assicurativo, patrimoniale alternativo e dei mercati di capitali. Non è un fondo considerato speculativo: l’obiettivo dichiarato è infatti quello di generare interessanti ritorni sugli investimenti grazie a un approccio prudente e disciplinato agli investimenti, richiamando collaboratori di livello mondiale e supportando la crescita delle società nel suo portafoglio e delle comunità. Kkr sponsorizza fondi di investimento mirati ai segmenti del private equity, creditizio e immobiliare, e opera con partner strategici attivi nella gestione dei fondi speculativi.
Fondato nel 1976 come Kohlberg Kravis Roberts & Co, dal 2010 è quotato alla Borsa di New York, ed è cresciuto in diversi settori, dalle infrastrutture al real estate, dall’immobiliare agli hedge funds l’azienda, completando 280 investimenti di private equity in società in portafoglio con quasi mezzo miliardo di valore.
Il fondo ha uffici in 21 città in quattro continenti (America, Europa, Asia e Medio Oriente) e gestisce asset per 429 miliardi di dollari (quasi 400 miliardi di euro) e ha un portafoglio di 109 società nei propri fondi di private equity che generano circa 244 miliardi di dollari di ricavi annui. Il fondo vanta un team di oltre 1.700 dipendenti, consulenti e senior advisors, compresi circa 550 professionisti di investimenti.
I risultati relativi al terzo trimestre dell’anno hanno evidenziato ricavi superiori alle attese grazie ai proventi dalle venditi nella divisione equity.
Lo scorso anno Kkr è entrato in Fibercop a fianco di Tim e Fastweb, con il con 37,5% del capitale. Il fondo Usa è oggetto di rumors che vedono al centro Tim già dall’inizio di novembre. Sull’ipotesi di un’offerta, un portavoce di Tim chiariva il 5 novembre che la società “non prevede una riduzione della quota in Fibercop”.
(da agenzie)
argomento: Politica | Commenta »
Novembre 21st, 2021 Riccardo Fucile
SUI CONTI PESA IL FLOP DELL’OPERAZIONE DAZN… IL GOVERNO POTREBBE ESERCITARE IL GOLDEN POWER
Tim ha convocato per oggi un consiglio di amministrazione straordinario. Sul tavolo
– secondo quanto scrive oggi il Corriere della Sera – vi sarebbe la manifestazione di interesse avanzata da fondo statunitense Kkr per l’acquisto dell’intero gruppo.
Fonti della società interpellate in merito confermano la convocazione del consiglio per oggi, senza fornire indicazioni sui contenuti della riunione.
La riunione del consiglio è prevista nel pomeriggio. Il fondo Usa è già azionista di FiberCop, la società in cui Tim ha spostato l’ultimo miglio della rete telefonica, ma ora ora punterebbe all’acquisizione dell’intero gruppo e sarebbe disponibile a lanciare un’offerta pubblica sull’intero capitale del gruppo, anche grazie al fatto che le azioni sono al momento ai minimi storici.
Venerdì a Piazza Affari, nonostante la chiusura in controtendenza con un aumento del 3,65%, l’azione veniva quotata a 0,3465 euro.
Attraverso i suoi canali diplomatici – scrive il quotidiano – Kkr avrebbe sondato nei giorni scorsi il governo, dal quale non sarebbero arrivate indicazioni, come di consueto, essendo Tim una società privata quotata.
Va comunque ricordato che il governo ha la possibilità di utilizzare il ‘golden power’ a tutela della rete considerato un asset strategico per la sicurezza nazionale, inclusa la rete internazionale di Sparkle.
“È ipotizzabile – scrive il Corriere della Sera – che in caso di un’Opa il governo metta dei paletti a difesa della rete, tanto per la parte contenuta in FiberCop quanto per la cosiddetta ‘rete primaria’ rimasta a Tim”.
La manifestazione di interesse arriva in un momento sicuramente ‘caldo’ per Tim. Il presidente di Tim, Salvatore Rossi, aveva già convocato un Cda del gruppo telefonico per venerdì prossimo dopo che undici consiglieri, tra i quali in particolare i rappresentanti espressi da Vivendì, avevano firmato una lettera dai toni aspri, dove si parla di sfiducia e preoccupazione chiedendo con urgenza un cda straordinario per discutere di governance e dello stato di deterioramento dei conti aziendali.
Oltre agli undici consiglieri, anche il collegio sindacale avrebbe scritto una lettera separata al presidente esprimendo preoccupazione per l’andamento dei conti.
Nel mirino, in particolare la gestione da parte dell’amministratore delegato Luigi Gubitosi, dopo la diffusione dei risultati dell’ultimo trimestre considerati non positivi, anche perché l’accordo con Dazn per portare la seria A su Tim Vision non ha portato i numeri attesi.
Un contesto che ha portato anche all’abbassamento del rating sul lungo termine di Telecom Italia da ‘BB’ a ‘BB+‘, con un outlook sul futuro ‘stabile’.
(da agenzie)
argomento: Politica | Commenta »