Febbraio 4th, 2022 Riccardo Fucile
NON SI ERA MAI VACCINATO, DIFFONDENDO TESI CAMPATE IN ARIA
«Ci ha lasciati per sempre Franco Trinca», scrive oggi alle ore 17:08 l’avvocato
Fusillo tramite il suo canale Telegram. Il 70enne biologo No vax era stato ricoverato per Covid, con una polmonite bilaterale, presso l’ospedale di Perugia nel mese di gennaio 2022.
Durante una puntata della trasmissione televisiva Dritto e Rovescio (Mediaset), andata in onda nel mese di settembre 2021, dichiarava apertamente di non essersi vaccinato in quanto “sentiva” di avere un buon sistema immunitario.
Nel corso del 2020 sosteneva di poter curare la Covid attraverso l’uso degli integratori e farmaci che da due anni ad oggi non hanno dimostrato alcuna efficacia contro la malattia.
«Così ho curato una famiglia dal Covid, adesso stanno tutti bene – Franco Trinca» titolava Byoblu in un articolo dove si promuoveva una cosiddetta «medicina biologica integrata» basata su «minerali (zinco e magnesio), vitamine (tutto il complesso della B, C, D e della A) e flavonoidi come la quercetina» e «l’idrossiclorochina o il cortisone».
Questa sarebbe stata la ricetta, secondo quanto riportato da Byoblu (che oggi promuove e vende i propri integratori), che avrebbe «evitato per un soffio il ricovero in ospedale» di una famiglia di Mestre che Trinca avrebbe “salvato”.
Durante un servizio di Piazzapulita, dal titolo «Integratori magici anti-Covid», sono riportati alcuni interventi del biologo No vax che sosteneva di avere la cura: «Senza paura! Il Covid si cura! Senza chiusura! E chi non lo sa curare, o non lo vuol curare, è un criminale!».
In un suo intervento, diffuso dall’emittente RadioRadio, accusava il Governo di non voler far stimolare il sistema immunitario preferendo far crescere il fatturato delle multinazionali. Sempre a Piazzapulita, l’inviato si era recato presso una farmacia perugina dove venivano venduti degli integratori in esclusiva in tutta Italia che, secondo il biologo, venivano dichiarati utili a rafforzare il sistema immunitario. A spiegarlo era stessa la farmacista filmata dall’inviato di La7 Max Andreetta, facendo intendere una fantomatica efficacia contro la Covid-19. Teorie prive di fondamento, ma di fatto estremamente più costose rispetto a un vaccino.
(da Open)
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Febbraio 4th, 2022 Riccardo Fucile
L’ULTIMA VITTIMA AVEVA 52 ANNI
Succede a Pietraperzia, un piccolo paese di 6 mila abitanti in provincia di Enna, dove in appena un mese, a poca distanza l’uno dall’altro, sono morte sei persone, tutte della stessa famiglia, tutte non vaccinate contro il Covid.
Un fatto che si è verificato poco dopo Natale e che è arrivato a conclusione proprio ieri. Il primo deceduto, a fine dicembre, è stato Michele Mancuso di 81 anni, poi la suocera delle due sorelle, Concetta Guarnaccia, di 91 anni deceduta il 17 gennaio. Giorno 22 una delle due sorelle, Maria Mancuso di 55 anni, e il fratello Vincenzo Mancuso di 50 anni morto il 25 gennaio.
Ieri, invece, sono morte all’ospedale Umberto I di Enna la seconda sorella Concetta Mancuso di 51 anni e la loro madre, Vincenza Fontanella di 78 anni.
Nello specifico, come racconta l’edizione di Palermo del Corriere del Mezzogiorno, il padre è morto a casa subito dopo l’arrivo dei soccorsi mentre gli altri cinque familiari sono deceduti all’ospedale Umberto I di Enna dove, però, erano arrivati ormai in condizioni critiche.
«Una tragedia ha scosso l’intera comunità pietrina. Un’intera famiglia sterminata da questo maledetto virus, che purtroppo si è accanito», ha dichiarato Salvuccio Messina, sindaco di Pietraperzia.
«Siamo devastati. Abbiamo perso tutto», ha detto Noemi, 25 anni, nipote della 68enne deceduta ieri mattina. «Avevano paura – ha precisato – c’erano stati amici e conoscenti che avevano avuto gravi conseguenze dal vaccino e, dunque, tutti avevano scelto di non farlo». «Questa tragedia familiare – ha detto Emanuele Cassarà, direttore sanitario dell’Umberto I – dimostra che l’unica arma per evitare conseguenze così nefaste è il vaccino».
(da agenzie)
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Febbraio 4th, 2022 Riccardo Fucile
COSI’ CONTE VUOLE LIBERARSI DI DI MAIO, MA GRILLO NON E’ D’ACCORDO
Un’assemblea pubblica per farsi ribadire la fiducia come presidente del
Movimento 5 Stelle. E per mettere alla sbarra Luigi Di Maio.
Il leader del M5s Giuseppe Conte non sembra intenzionato a recedere dal suo piano. Che prevede che il ministro degli Esteri debba «rendere conto agli iscritti» delle sue condotte sul Quirinale. Lo ha ribadito ieri a L’Aria che tira su La7. Ma il problema è il come.
L’ex avvocato del popolo pensa a un incontro in streaming con gli iscritti. Da concludersi con una votazione per ribadirgli la fiducia. Dall’altra parte della barricata, Di Maio pensa di sostituire Conte con Virginia Raggi. Ma entrambi i piani sembrano destinati a fallire.
La guerra di Giuseppe
Spiega oggi Il Fatto Quotidiano che per muoversi entrambi gli schieramenti avranno bisogno del consenso del Garante. Ovvero di Beppe Grillo. «I singoli componenti del Comitato possono essere sfiduciati dall’assemblea su iniziativa congiunta del presidente e del Garante», recita infatti lo Statuto grillino.
Ma Grillo non vuole punire Di Maio. Il quotidiano dice che da Roma gli avevano chiesto un post più duro sul blog rispetto a quello di due giorni fa intitolato Cupio Dissolvi. Ma dopo una prima versione più dura il Garante ha deciso di sfumarlo. Perché non vuole rinunciare a Di Maio e perché non vuole mettersi contro l’assemblea degli iscritti che ha scelto Conte. I parlamentari grillini invece chiedono un’assemblea degli eletti.
Ieri anche il senatore M5s Danilo Toninelli intercettato dalle telecamere del Fatto Quotidiano si è schierato: tra Di Maio e Conte «il chiarimento serve come serve a tutte le forze politiche: detto questo si faccia velocemente perché qui stanno smantellando tutte le nostre conquiste, a partire dal superbonus. Chiariamoci ma in fretta perché siamo tutti qui grazie al simbolo del M5s» e «non siamo certamente quelli sconfitti dal Quirinale».
«Di Maio – ha aggiunto – ha fatto cose straordinarie per il Movimento, permettendo di realizzare cose come il reddito di cittadinanza, ma l’attacco fatto a Conte anche usando parole normali come ‘chiarimento’ non si fa davanti alle telecamere, perché fatto così è come lanciare un guanto di sfida e i guanti di sfida nel M5s non si lanciano, si risolvono le questioni. Farlo non è nelle mie corde e non dovrebbe esserlo in quelle del Movimento».
Il governo Draghi
C’è però un altro nodo che potrebbe essere tagliato da Conte. Ed è quello dell’appoggio al governo Draghi. L’ex Alessandro Di Battista chiede di togliere la fiducia al premier come condizione per rientrare nel Movimento.
I parlamentari sono terrorizzati perché una mossa del genere potrebbe mettere in pericolo la legislatura. Chi ha posti di governo non ha intenzione di lasciarli. Anche qui però i veleni non mancano. «Ma Alessandro era pronto a fare il ministro ai tempi del Conte 2, ha rinunciato solo perché la condizione di Renzi era che a quel punto entrasse anche la Boschi. E adesso fa il puro! Ma che pensa, che non ci ricordiamo nulla?», racconta a La Stampa chi quella trattativa l’ha vissuta da vicino.
(da agenzie)
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Febbraio 4th, 2022 Riccardo Fucile
ORA RISCHIA LA QUARANTENA DALLA POLITICA
Positivo al Covid, con i sondaggi in picchiata, rimesso al suo posto da Draghi per la questione “rimpasto” e sempre più lontano dagli alleati di Fratelli d’Italia: la settimana post-quirinalizia di Salvini è ancora peggio di quella che lo ha visto (non) protagonista della ri-elezione di Mattarella come Presidente della Repubblica.
E oltre agli scricchiolii esterni al partito, ora potrebbero aprirsi nuovi scenari interni a Via Bellerio.
Lapidaria in questo senso l’analisi del sociologo e sondaggista Renato Mannheimer: “Non è riuscito nel suo tentativo di kingmaker e ha perso in popolarità, molto. Sicuramente questo si ripercuoterà all’interno della Lega. Non dico che la sua leadership è in discussione perché come dicono i leghisti è lui che porta voti, ma sicuramente lo scontro tra Salvini e la Lega del Nord, Giorgetti e Zaia, si fa più forte”.
Il rischio è che lo scettro di leader del centrodestra passi a Giorgia Meloni, uscita fedele alle sue idee dall’ultima tornata e spesso in questi giorni critica con quello che definisce “ex alleato”.
Anche per questo motivo si è lanciato nuovamente nel progetto “federativo” con Forza Italia, nella speranza di riscrivere – da protagonista – gli schemi del centrodestra.
Per Euromedia Research di Alessandra Ghisleri, però, il segretario del Carroccio ha perso 5,3 punti nella classifica della fiducia. E farà anche fatica a recuperarli, visto che la quarantena che lo tiene bloccato dentro casa a Roma gli impedirà di partecipare a quei punti stampa quotidiani dai quali è solito lanciare i suoi slogan di governo e – sempre più spesso negli ultimi tempi – di lotta.
Come sancito nel consiglio federale di martedì scorso, quando i big del partito hanno fatto notare come l’appiattimento sulla maggioranza stia drenando il bacino elettorale. “È necessario che la Lega sia maggiormente ascoltata – sostiene il capogruppo alla Camera Riccardo Molinari – perché diversamente non ha senso stare dentro l’esecutivo. Dobbiamo incidere. Non è possibile ad esempio che le posizioni di Leu pesino più di quelle della Lega”.
(da agenzie)
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Febbraio 4th, 2022 Riccardo Fucile
“HO DECISO IO DI NON ANDARE AL QUIRINALE E HO CHIESTO IO IL BIS A MATTARELLA”
Silvio Berlusconi è tornato. Dopo la corsa (abortita) per il Quirinale e il ricovero al
San Raffaele il Cavaliere oggi rilascia un’intervista al Corriere della Sera per dare la sua versione dei fatti. E stupisce tutti.
La prima domanda riguarda proprio la sua mancata candidatura e la versione dell’ex premier è questa: «Non ho nessun motivo di amarezza o di delusione semplicemente perché sono stato io a decidere, dopo un’approfondita riflessione, di non accogliere la proposta che mi era stata avanzata da tante parti, dalle forze politiche del centrodestra, da singoli parlamentari anche di altre aree politiche, da moltissimi cittadini, di essere indicato come candidato alla Presidenza della Repubblica».
Poi svela un retroscena su Mattarella, che parte da Pier Ferdinando Casini: «L’indicazione del senatore Casini, che mi è stata avanzata da Enrico Letta nell’ambito di una rosa di nomi, non trovava sufficiente consenso fra le forze politiche. Quindi, ritenendo necessario garantire la stabilità del governo e del Paese, ho chiamato il presidente Mattarella chiedendogli la disponibilità ad essere votato».
E spiega perché “ha rinunciato” al Colle: «Ho rinunciato semplicemente perché da due anni sto lavorando per l’unità politica e morale della Nazione in un momento di emergenza. Ho ritenuto fosse più utile all’Italia evitare che sul mio nome si consumassero polemiche o lacerazioni inopportune».
Infine, due parole sul futuro del suo partito e sul possibile ingresso di nuovi leader: «Naturalmente dobbiamo sempre rinnovarci e allargarci, ma Forza Italia ha già una struttura dirigente che sotto la mia guida ha svolto un ottimo lavoro, anche in questa fase difficilissima. Se a questa struttura potrà aggiungersi qualche prestigiosa personalità proveniente dal mondo delle imprese e delle professioni saremo felici di profittarne. Io continuerò a fare la mia parte come sempre, per il mio Paese, per i nostri valori, per i nostri grandi ideali di Libertà».
(da agenzie)
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Febbraio 4th, 2022 Riccardo Fucile
AL CENTRO DELL’INDAGINE, IN CONCORSO CON L’EX MARITO, LA COMPRAVENDITA DELLA BARCA “UNICA”
Tutto ruota attorno a un’imbarcazione, si chiama “Unica”, del valore di 390 mila euro. Una barca che l’ex marito Canio Giovanni Mazzaro, secondo gli investigatori per sottrarsi al pagamento delle tasse, avrebbe venduto a una sua società.
Così è finita sotto inchiesta per concorso in sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte la senatrice Fdi Daniela Santanché.
A dare il via alle indagini, condotte dal procuratore aggiunto Maurizio Romanelli e dal pm Paolo Filippini, una segnalazione dell’agenzia delle entrate che, attraverso un controllo relativo al 2013, avrebbe rilevato 300 mila euro di imposte Irpef evase. Debiti tributari che si sommerebbero, stando alle indagini del Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf, ad altre pendenze per un valore complessivo di un milione e mezzo di euro.
Così, per i magistrati, con l’obiettivo di sottrarsi al pagamento delle tasse, Mazzaro si sarebbe disfatto della barca.
L’intera operazione contestata si è svolta nel 2019. Il primo aprile, l’imprenditore l’avrebbe venduta alla società Biofood Italia srl con sede a Milano, all’epoca rappresentata dall’ex moglie Santanché, per poco meno di 400mila euro.
Una vendita che per gli investigatori sarebbe avvenuta senza il pagamento di alcun corrispettivo.
Poco più di venti giorni dopo, il 24 aprile, la stessa barca sarebbe stata ceduta per 393mila euro dalla Biofood ad una società di diritto maltese, la Flying Fish Yachting ltd.
Secondo quanto si legge nell’avviso di conclusione indagini appena notificato, la prima vendita dell’imbarcazione sarebbe avvenuta dopo la notifica dell’avviso di accertamento all’imprenditore per i presunti debiti tributari.
Da qui l’ipotesi di sottrazione fraudolenta sia per Mazzaro che per Santanché, la quale avrebbe concorso, ritengono i pm, a nascondere la barca, bene dell’ex marito, al Fisco.
Ora gli indagati hanno venti giorni per presentare eventuali memorie o chiedere di essere interrogati, prima che la procura decida se richiederne o meno il rinvio a giudizio.
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Febbraio 4th, 2022 Riccardo Fucile
COMPRESI I DUE MILIONI DI DEBITI GARANTITI DALLO STATO… I POTERI FORTI DIETRO I SOVRANISTI
Il passaggio di mano del Giornale è a un bivio, secondo La Stampa che dà per
imminente l’addio della famiglia Berlusconi al quotidiano fondato da Indro Montanelli la cui parabola viene assimilata a quella dell’anziano leader di Forza Italia, con una cessione che il giornale degli Agnelli traduce in un simbolo della fine del berlusconismo.
Tanto più che a comprare sarebbe la famiglia Angelucci, animata dall’intento di creare un polo editoriale di destra insieme ai suoi Libero e Il Tempo.
Bisogna vedere quale destra e con quali potenzialità, visto che la salviniana Verità di Maurizio Belpietro in edicola tallona Il Giornale da molto vicino e ha una potenza di fuoco, in termini di audience, che include anche le testate settimanali ex Mondadori a partire da Panorama.
Senza contare i piani di espansione che, come lo stesso Belpietro ha recentemente dichiarato confermando le indiscrezioni di Dagospia, prevedono il lancio di un quotidiano finanziario.
E proprio la finanza è la nota stonata del nascente polo editoriale della destra targato Angelucci. La parabola del Giornale è infatti costellata di versamenti in conto capitale da parte degli azionisti, essenzialmente Pbf (Paolo Berlusconi) e Mondadori oltre al gruppo Amodei.
Il 2020 si è chiuso con una perdita di 8,7 milioni, dopo il rosso di 15 milioni dell’anno prima. Tra i debiti bancari di 7 milioni di euro, la società editrice del quotidiano ne contava uno di 2,2 milioni con la Popolare di Sondrio garantito dalla società pubblica Sace in virtù del decreto liquidità.
A fine agosto 2021, poi, i conti della Società Europea di edizioni evidenziavano una perdita di quasi 5 milioni di euro, tanto che il 30 settembre l’assemblea ha approvato su proposta del cda di procedere a un versamento di altri 3 milioni in conto capitale, dopo i 9 deliberati nel 2020 e i 16 l’anno prima.
Inoltre lo stesso cda a luglio 2021 si aspettava di chiudere l’esercizio con una perdita di 6,7 milioni, “in miglioramento rispetto all’esercizio precedente per € 2.002.000 ma peggiorativa rispetto al budget per € 931.000”.
La previsione, si legge nel verbale del consiglio del 23 luglio, “registra una contrazione nelle vendite in edicola rispetto sia all’esercizio precedente sia al budget mentre prevede un sostanziale equilibrio come ricavi da raccolta pubblicitaria; complessivamente si rileva una riduzione dei ricavi di € 421.000 rispetto all’esercizio precedente e di € 626.000 rispetto al budget 2021”.
Poi bisognerà vedere la disponibilità del personale, che pure scende sensibilmente di anno in anno e a fine 2021 contava 36 poligrafici e 66 giornalisti, rispettivamente 4 e 12 in meno dell’anno prima, per un costo complessivo annuo di 11,7 milioni (-5 milioni sull’anno prima).
(da agenzie)
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Febbraio 4th, 2022 Riccardo Fucile
E I GENITORI RITIRANO I FIGLI
A Roma, nella zona di Città Giardino, c’è un asilo: si chiama “La Primula”. Il caso ha voluto che portasse lo stesso nome che Domenico Arcuri, l’ex commissario straordinario all’emergenza Covid, aveva dato ai centri vaccinali.
I genitori della scuola materna sospettano che alcune delle maestre possano essere No vax, come raccontato da la Repubblica. Il sospetto si è insinuato a metà dicembre scorso, quando una dopo l’altra le insegnanti sono state messe al tappeto dal virus, costrette quindi a stare a casa.
I genitori hanno quindi optato per tenere a casa i propri figli, domandandosi a cosa fosse dovuto quel focolaio esploso, tra l’altro, mentre nel Paese era in vigore l’obbligo vaccinale per il personale scolastico. Del caso si sta occupando l’Asl Roma1, che l’anno scorso aveva già effettuato un sopralluogo nella struttura. Finora, però, c’è qualcosa che non torna.
Poi, il 25 gennaio, la riunione genitori-insegnanti, e i dubbi sempre più solidi. Dopo l’incontro, alcune coppie hanno infatti stabilito di ritirare i propri bambini da scuola. «Almeno una ha ritirato il proprio bambino. Tante altre mamme e papà stanno ancora decidendo come comportarsi. Noi? Vedremo cosa fare nelle prossime ore», racconta il padre di uno dei piccoli. «Tutto ciò che è costrizione mi respinge», ha risposto un’insegnante, a chi le faceva domande sui vaccini. Quindi il parere sull’ultima variante del Coronavirus: «Non è più il Covid. A giudicare da quello che viene detto, ormai il Covid non c’è più. Abbiamo Omicron che è un’infezione». Ancora: «Ci troviamo in difficoltà nel connetterci con questa realtà che oggi ci dice cosa tu devi fare. L’epidemia? C’è stata anche la Spagnola. Dove non c’erano vaccini, l’epidemia ha avuto un picco e una discesa. Oggi è tutto complicato da questo intervento dei farmaci». Infine le citazioni tratte dalle teorie di Rudolf Steiner – il personaggio da cui l’asilo prende ispirazione – e che parlò nel 1909 «del pericolo di una tirannia intollerabile attraverso l’abuso politico della paura dei vaccini».
(da agenzie)
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Febbraio 4th, 2022 Riccardo Fucile
DURANTE LA LEZIONE DI FILOSOFIA ALL’UNIVERSITA’
Il docente Gennaro Imbriano, ricercatore a tempo determinato all’Università
Alma Mater di Bologna, è un professore contro il Green pass.
E durante la sua lezione di Storia della Filosofia Contemporanea non ha voluto nasconderlo: «Penso che sia giusto in apertura del corso, dato che oggi ci conosciamo, dirvi molto sinceramente che da membro di questa comunità sono profondamente imbarazzato – per non usare altri termini – per il fatto che esistono vostri colleghi, degli studenti che non possono accedere all’Università in ragione di quella che io considero una inaccettabile discriminazione, perpetrata da un governo che non esito a definire infame».
Un governo che, insiste, «con la scusa dell’emergenza sanitaria produce – in seno al corpo sociale e anche in seno al corpo studentesco – discriminazioni e violente lacerazioni, in questo caso della vostra comunità, peraltro mentendo spudoratamente sull’emergenza sanitaria. Un governo che «sfrutta l’emergenza sanitaria con il solo scopo di nascondere l’inefficacia delle misure governative».
Imbriano ha chiuso l’arringa, scandita anche attraverso Teams, così: «Secondo me voi avete anche un dovere, come giovani, come studenti, e come intellettuali – in senso ampio – di questo Paese, e in più come studenti di filosofia: il dovere morale di confrontarvi con questa situazione nei modi e nelle forme che riterrete più opportune».
(da agenzie)
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