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NEL DISCORSO DI VON DER LEYEN UN CONTENTINO PER TUTTI, MA SENZA ANIMA

Settembre 10th, 2025 Riccardo Fucile

COMPETITIVITA’ PER IL PPE, CONFERMA DEL GREEN DEAL PER I SOCIALISTI, LOTTA ALLA POVERTA’ PER LA SINISTRA, CONTROSTO ALLA MIGRAZIONE PER I CONSERVATORI… UNICI IMPEGNI REALI: SOSPENSIONE DEGLI ACCORDI CON ISRAELE E SOSTEGNO ALLA STAMPA LIBERA

Un contentino per tutti. In un quadro di guerra in cui le richieste avanzate non devono,quindi, essere esose e le risposte non possono che essere limitate. E con una grande assenza: l’anima. Il discorso sullo Stato dell’Unione della presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, era atteso come il momento di rilancio dell’Unione dopo le difficoltà dell’ultimo anno. A cominciare dall’intesa con gli Usa sui dazi. La leader dell’esecutivo europeo, preoccupata dalle contestazioni che stanno emergendo tra i banchi del Parlamento comunitario e in particolare nella sua maggioranza tradizionale, ha scelto la strada di offrire a tutti i gruppi un osso da addentare. Un po’ di competitività per il Ppe, la conferma del Green Deal per i socialisti, la lotta alla povertà (“da eradicare entro il 2050”) per la sinistra, il contrasto alla migrazione per i Conservatori. Il tutto con una serie di annunci di fondi, mobilitazioni, istituti o centri e qualche testimonial da esporre in aula. Ma senza un’anima, senza una visione o una direttrice che in qualche misura possa motivare classe dirigente e cittadini europei. Senza cogliere le radici della crisi in corso in Europa e soprattutto senza scegliere.
Nell’incertezza politica non hai mai parlato della coalizione che l’ha sostenuta e si è rivolta vagamente alle “forze democratiche ed europeiste”. Anche quando è stata attaccata dall’estrema destra in riferimento alla disinformazione, si è limitata a dire “voi”.
La sintesi è l’“appello all’unità”, giustificato dalla fase di difficoltà economica e militare dell’Unione, si basa anche su presupposti corretti. Ha descritto un’Europa in guerra, o meglio “in lotta”, per fronteggiare il nemico russo. Ha ricordato che il destino dell’Ucraina è anche quello dell’Ue e per questo ci sarà bisogno di un’altra stagione di allargamenti (a Kiev, alla Moldova). Ha giustamente osservato che a Pechino la scorsa settimana si è formata una coalizione anti-occidentale con cui l’Europa dovrà fare i conti. Non ha dunque fatto passi indietro sulla necessità di rendere “indipendente” l’Ue anche sul piano militare entro il 2030 lanciando l’idea di un “semestre europeo della Difesa”.
Da notare che – non a caso – il presidente americano non compare mai nel suo intervento: il nome Donald Trump non è mai stato evocato in aula. E ha ribadito che ci saranno presto nuove sanzioni economiche contro Mosca. Ma il tutto in un quadro di tante promesse, tanti verbi al futuro e poca efficacia immediata.
Su due punti è stata invece fattiva. Su Gaza annunciando che la Commissione farà da subito tutto ciò che è in suo potere a partire dalla sospensione dei pagamenti nei confronti di Israele e riproponendo la sospensione dell’accordo commerciale con lo Stato ebraico.
E sulla disinformazione. Prendendo finalmente atto pubblicamente che una stampa libera è una garanzia per la
democrazia e per svelare le bugie degli autocrati (le scontro verbale con l’estrema destra con qualche urlo in aula si è consumato su questo punto). E che per sostenerla la Commissione attiverà una azione per la “resilienza dei media”.
Ma forse, per uscire dalle paludi dell’immobilismo, al Vecchio Continente serve qualcosa di più. E l’accenno finale alle riforme per rendere le istituzioni europee più efficiente (superando la regola dell’unanimità) appariva, appunto, solo come un accenno.
(da Repubblica)

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VANNACCI SFASCIA LA LEGA IN TOSCANA: GIOVANNI GALLI RINUNCIA A PRESENTARSI, ERA STATO IL CAPOLISTA 5 ANNI FA

Settembre 10th, 2025 Riccardo Fucile

L’EX PORTIERE DELLA NAZIONALE E DELLA FIORENTINA: “VOLEVO ESSERE CAPOLISTA MA VANNACCI PIAZZA I SUOI AMICI”… E’ QUELLO CHE CAPITA A FREQUENTARE CATTIVE COMPAGNIE, FANNE TESORO

L’ex campione del mondo Giovanni Galli è l’agnello sacrificale del repulisti di Roberto Vannacci nella Lega Toscana: Giovanni Galli – consigliere regionale uscente del Carroccio – rinuncia a correre alle elezioni del 12 e 13 ottobre. L’ex portiere della Fiorentina ed ex candidato sindaco per il centrodestra a Firenze «non sarà in lista».
Lo ha annunciato lui stesso oggi (9 settembre 2024) con uno scarno comunicato in cui spiega in maniera piuttosto lineare quanto è successo: «Pochi giorni fa – racconta – avevo detto che mi sarei volentieri ricandidato come capolista della Lega nel collegio di Firenze 1, ma prendendo atto che tale opzione non è possibile, ho deciso a malincuore».
«Tale opzione» non interessa all’eurodeputato ex militare, che evidentemente ha risposto picche alla disponibilità di Galli, al quale è stato invece proposto un terzo posto in lista, con possibilità minime di elezione.
La mano dell’ex generale sulle liste e lo scontro nel Carroccio
Non passa giorno che l’ex generale subisca lo stop pubblico di qualche storico esponente leghista rispetto alla scalata al partito che sta compiendo da quando è stato indicato da Matteo Salvini come vice segretario.
Dal Veneto alla Lombardia, la «vannaccizzazione» del più antico partito dell’arco costituzionale è ormai all’ordine del giorno. Ma in questo caso è Vannacci in persona a dare le carte, dato che in Toscana – e lui risiede a Viareggio – è divenuto responsabile della campagna elettorale della Lega. E quindi la sua mano
agisce direttamente dove duole, sulla formazione delle liste elettorali, che secondo le proiezioni produrranno tra i 2 e i 3 eletti per i leghisti.
Poca roba: quindi avanti i suoi, i fedelissimi del militare in pensione, che a Firenze vuol puntate sull’ex Consigliere Tommaso Villa. E niente posto da capolista per i Consiglieri uscenti, considerati vicini alla precedente gestione del Carroccio, dunque emanazione dell’europarlamentare Susanna Ceccardi.
Lo scontro tra i due eletti a Bruxelles si è fatto ormai pubblico, con le proteste della zarina sui metodi bellici inaugurati da Vannacci. L’epilogo di questo scontro si concretizzerà con una nuova gara per la segreteria toscana della Lega, una resa dei conti che avverrà probabilmente dopo il voto.
(da agenzie)

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LA DIREZIONE DISTRETTUALE ANTIMAFIA DI REGGIO CALABRIA HA CHIESTO 16 ANNI DI CARCERE PER GIANCARLO PITTELLI, EX SENATORE DI FORZA ITALIA IMPUTATO PER CONCORSO ESTERNO CON LA ’NDRANGHETA NEL PROCESSO “MALA PIGNA”

Settembre 10th, 2025 Riccardo Fucile

IL PROCESSO NASCE DA UN’INDAGINE CHE HA COLPITO ESPONENTI DI SPICCO DELLA COSCA PIROMALLI, SVELANDO UN TRAFFICO DI RIFIUTI CHE SAREBBE STATO GESTITO DALL’IMPRENDITORE ROCCO DELFINO, IN CONTATTO CON PITTELLI

La Dda di Reggio Calabria ha chiesto 16 anni di carcere per l’avvocato Giancarlo Pittelli, ex senatore di Forza Italia imputato per concorso esterno con la ‘ndrangheta nel processo “Mala Pigna” in corso davanti al Tribunale di Palmi.
Il pm Lucia Spirito ha concluso la requisitoria nella serata di ieri – come riporta Gazzetta del Sud – chiedendo la condanna di Pittelli, difeso dagli avvocati Guido Contestabile e Salvatore
Staiano.
Il processo nasce da un’indagine che ha colpito esponenti di spicco della cosca Piromalli svelando, pure, un traffico di rifiuti che sarebbe stato gestito dall’imprenditore Rocco Delfino. Nei confronti di quest’ultimo, considerato il braccio economico del clan di Gioia Tauro, la Dda ha chiesto 29 anni di reclusione.
Delfino era in contatto con Giancarlo Pittelli che, secondo la Dda era “uomo politico, professionista, faccendiere di riferimento avendo instaurato con la ‘ndrangheta uno stabile rapporto ‘sinallagmatico’”.
In sostanza, stando al capo di imputazione, l’ex senatore avrebbe garantito “la sua generale disponibilità nei confronti del sodalizio a risolvere i più svariati problemi degli associati, sfruttando le enormi potenzialità derivanti dai rapporti del medesimo con importanti esponenti delle istituzioni e della pubblica amministrazione”.
Secondo gli inquirenti, l’ex senatore parlamentare aveva “illimitate possibilità di accesso a notizie riservate e a trattamenti di favore”. Per questo “veicolava informazioni all’interno e all’esterno del carcere tra i capi della cosca Piromalli detenuti in regime carcerario ai sensi dell’articolo 41 bis”.
Dopo la requisitoria del pm Spirito inizieranno le arringhe della difesa che dovrebbero concludersi nel giro di qualche udienza. Solo dopo il Tribunale si ritirerà in camera di consiglio per emettere la sentenza. Pittelli è imputato anche a Catanzaro nel processo “Rinascita-Scott” dove è stato condannato, in primo grado, a 11 anni di carcere per i suoi rapporti con il boss Luigi Mancuso.
(da agenzie)

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SVEGLIA, IN ITALIA ABBIAMO UN SERIO PROBLEMA DI ISTRUZIONE: IL 37% DEGLI ITALIANI HA UN BASSO LIVELLO DI ALFABETIZZAZIONE RISPETTO ALLA MEDIA OCSE

Settembre 10th, 2025 Riccardo Fucile

L’ASCENSORE SOCIALE NON ESISTE: CHI VIENE DA UN CONTESTO SVANTAGGIATO, NON MIGLIORA (SOLO IL 15% DEI RAGAZZI CON GENITORI SENZA UN DIPLOMA COMPLETA IL CICLO DI STUDI SECONDARIO)… SEMPRE MENO DONNE SI LAUREANO MENTRE GLI INVESTIMENTI NELL’ISTRUZIONE SONO PARI AL 3,9 % DEL PIL CONTRO IL 4,7% DELLA MEDIA OCSE

L’Italia ha un alto numero di adulti con un basso livello di alfabetizzazione: il 37 % di tutti gli adulti tra i 25 e i 64 anni ha competenze alfabetiche di livello 1 o inferiore, un dato superiore alla media dell’Ocse pari al 27%. E’ quanto emerge dal report Education at a glance 2025. Per basso livello di alfabetizzazione si intende chi è in grado di comprendere solo testi molto brevi con informazioni minime che non distraggono l’attenzione.
In Italia, il 63 % dei giovani adulti di età compresa tra i 25 e i 34 anni, con almeno un genitore in possesso di un titolo di studio terziario, ha conseguito a sua volta la maturità; questa
percentuale scende al solo 15% per coloro i cui genitori non hanno completato un ciclo di studi secondario di secondo grado. Questo divario di 48 punti percentuali nel conseguimento di un titolo di studio dell’istruzione terziaria è superiore al divario medio dell’Ocse pari a 44 punti percentuali.
E’ quanto emerge dal rapporto Education at a glance 2025 pubblicato oggi. La buona notizia è che la percentuale di giovani adulti (di età compresa tra i 25 e i 34 anni) senza un livello di istruzione secondaria di secondo grado continua a diminuire in tutta la zona Ocse, raggiungendo una media del 13 %. E si osserva una tendenza analoga anche in Italia, dove la quota è scesa dal 24 % al 19 % tra il 2019 e il 2024.In molti Paesi è frequente che i nuovi iscritti ai corsi di laurea triennale decidano di prendere almeno un anno sabbatico tra la fine dell’istruzione secondaria di secondo grado e l’inizio dell’università. In Italia, il 20% delle matricole universitarie si concede un anno sabbatico, a fronte della media dell’Ocse pari al 44 %. E’ quanto emerge dal report ‘Education at a Glance 2025′, pubblicato oggi.
In tutti i Paesi, le donne che si iscrivono a corsi di laurea triennale hanno maggiori probabilità, rispetto ai loro colleghi uomini, di completare con successo gli studi universitari entro i tre anni successivi alla conclusione prevista del corso di studi. In Italia, il divario di genere è di 10 punti percentuali (61 % per le donne rispetto al 51 % per gli uomini), inferiore di 12 punti percentuali rispetto alla media dell’Ocse. E’ quanto emerge dal report Education at a glance, pubblicato oggi.
Gli studenti che non completano il corso di laurea abbandonano gli studi in diversi momenti. Gli elevati tassi di abbandono al
primo anno possono mettere in luce un divario tra le aspettative degli studenti e il contenuto o le esigenze dei corsi prescelti, rispecchiando probabilmente una mancanza di orientamento professionale per le future matricole o un sostegno inadeguato ai nuovi iscritti. In Italia, la percentuale di immatricolati a corsi di laurea triennale che abbandonano gli studi dopo il primo anno è identica alla media dell’Ocse, pari al 13 %.
I dati sul tasso di completamento per il 2023 si riferiscono agli studenti il cui corso di laurea avrebbe dovuto concludersi nel 2020, durante la pandemia da Covid-19. Sebbene alcuni Paesi abbiano registrato un aumento significativo dei tassi di completamento durante la pandemia, probabilmente grazie a politiche volte a facilitare il conseguimento del titolo, altri hanno registrato un calo moderato. In Italia, i tassi di completamento dei nuovi iscritti ai corsi di laurea triennale durante la pandemia sono aumentati in modo sostanziale, di circa 17 punti percentuali rispetto a tre anni prima (dal 21 % al 37 %).
La mobilità internazionale degli studenti universitari continua ad aumentare in tutta la zona Ocse, con alcuni Paesi che hanno registrato una crescita sostanziale della percentuale di studenti internazionali tra il 2018 e il 2023. Nella zona Ocse, in media, gli studenti internazionali o stranieri rappresentavano il 7,4 % degli universitari, rispetto al 6 % registrato nel 2018. L’Italia è stata uno dei pochi Paesi che non ha registrato un aumento, con una percentuale in calo dal 5,6 % al 4,8 % .
In Italia, gli investimenti nell’istruzione, dal livello primario a quello terziario, sono pari al 3,9 % del Pil, un valore inferiore alla media dell’Ocse di questo indicatore pari al 4,7 %.
Alcuni Paesi applicano tasse universitarie notevolmente più elevate agli studenti stranieri che frequentano corsi di laurea magistrale presso istituti pubblici, ma l’Italia non è tra questi. In Italia, le tasse di iscrizione annuali medie per gli studenti stranieri a livello di laurea magistrale hanno un valore identico alle tasse applicate agli studenti nazionali.
(da agenzie)

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“NON SONO INVINCIBILE. QUANDO UNA PERSONA SI CONFONDE CON IL SUO PERSONAGGIO, È LÌ CHE COMINCIA IL DECLINO”: LA LEZIONE DI JULIO VELASCO DOPO LA VITTORIA DELL’ITALVOLLEY FEMMINILE AI MONDIALI CONTRO LA TURCHIA

Settembre 10th, 2025 Riccardo Fucile

“PER VINCERE ANCORA BISOGNA AGIRE COME CHI HA PERSO: FERMARSI, CAPIRE PERCHÉ SI È PERSO E CERCARE DI MIGLIORARE. NOI ABBIAMO CERCATO DI FARE QUESTO, ANCHE SE AVEVAMO VINTO L’OLIMPIADE”… “NON MI PIACE LA RETORICA SECONDO CUI SE SI FANNO LE COSE PER BENE, SI VINCE. SI PUÒ ANCHE PERDERE FACENDO TUTTO BENE. AVERE CULTURA SPORTIVA SIGNIFICA ACCETTARE ANCHE QUESTO”

«Quando una persona comincia a confondersi con il suo personaggio, è lì che comincia il declino». Appena atterrato a Malpensa dopo una notte in volo da Bangkok con scalo a Dubai e una coppa del mondo in valigia, Julio Velasco sorride soddisfatto con gli occhi stanchi. Nella storia c’era già di diritto per tutte le prime volte regalate alla pallavolo — dal primo Mondiale nel 1990 con gli uomini alla prima Olimpiade l’anno scorso con le donne — e per le due generazioni di fenomeni portate al trionfo, ma questo oro mondiale è speciale. […]
Quando ha capito che era fatta?
«Quando è caduto l’ultimo punto. Fino a quel momento era una partita apertissima. Molto diversa dalla finale olimpica contro gli Stati Uniti. La Turchia ci ha messo in difficoltà, come è normale che accada in una finale mondiale. Le ragazze sono state bravissime a farsi trovare pronte».
Avete vinto due partite sporche, cosa ha fatto la differenza?
«Solo due palloni. Se in semifinale l’attacco di Gabi fosse stato 3 centimetri più alto o più a destra o a sinistra, probabilmente avrebbe fatto punto e in finale ci sarebbe andato il Brasile. Non mi piace la retorica secondo cui se si fanno le cose per bene, si vince. Si può anche perdere facendo tutto bene, solo perché l’avversario ha fatto un po’ meglio. Avere cultura sportiva significa accettare anche questo».
Il suo time out nel tie break («Decidete cosa fare e fatelo bene») ha cambiato la storia della partita.
«Io faccio l’allenatore e cerco di mettere le ragazze nelle migliori condizioni per fare la loro parte. Ho sempre detto che le volevo autonome e autorevoli. Loro lo sono state».
Sono fenomenali?
«Odio quell’aggettivo».
Ma c’è un filo che lega i ragazzi degli anni 90 e questa squadra?
«In due anni, queste ragazze non hanno fatto un allenamento senza dare il massimo. Questo hanno in comune con quel gruppo. Le squadre che vincono molto hanno giocatori con grande talento che si allenano come se fossero giocatori normali».
E’ diventato l’invincibile Velasco.
«Io sono un bravo allenatore che allena una squadra forte. Gli invincibili esistono solo nella mitologia. Nella realtà esistiamo noi e i nostri personaggi. Personaggi che vivono di vita propria. Il mio, per esempio, dice cose che non ho mai detto, fa cose che non ho mai fatto, sembra possa riuscire in qualunque cosa. Ma chi fa bene il musicista non è detto che sia un buon direttore d’orchestra».
Per la serie: non basta un bravissimo allenatore senza una squadra fortissima?
«Se si trovano “cavalli da tiro” e li si allena bene, tireranno di più, ma alla corsa all’ippodromo perderanno. Per quel tipo di gara servono i cavalli da corsa. Poi, certo, è necessario il contributo di un allenatore e di uno staff, ma non si può vincere senza giocatrici forti».
E per vincere ancora?
«Bisogna agire come chi ha perso: fermarsi, capire perché si è perso e cercare di migliorare. Noi abbiamo cercato di fare questo, anche se avevamo vinto l’Olimpiade».
(da Corriere della Sera)

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LA GRANDE SOSTITUZIONE UMANA È GIÀ INIZIATA – A TOKYO, NEI MINIMARKET DELLA CATENA “SEVEN-ELEVEN JAPAN”, LAVORANO “ROBOT COMMESSI”, CHE RIFORNISCONO GLI SCAFFALI E PULISCONO IN TOTALE AUTONOMIA

Settembre 10th, 2025 Riccardo Fucile

UN ESPERIMENTO CHE DURERÀ FINO A NOVEMBRE, PER CAPIRE IL BENEFICIO DELL’“INTEGRAZIONE” DELLE MACCHINE CON I LAVORATORI IN CARNE E OSSA

“Robot “commessi” che riforniscono gli scaffali e puliscono in totale autonomia in un minimarket di Tokyo. È un esperimento di Seven-Eleven Japan Co., sul possibile utilizzo di avatar tuttofare nei loro punti vendita entro il mese di novembre, quando ci sarà un’analisi interna sull’eventuale beneficio dell’installazione di questi robot.
La catena di minimarket ha mostrato a media e testate come i lavoratori possono concentrarsi su determinati compiti come la vendita dei prodotti in cassa e la gestione delle vendite mentre alcuni robot riforniscono gli scaffali del punto vendita con bevande e alcolici in lattina, per un totale di 80 bottiglie all’ora. Durante questo processo altri robot puliscono le finestre e il pavimento.
È stato introdotto anche un commesso avatar per rispondere a distanza alle domande dei clienti su argomenti come l’utilizzo delle casse automatiche e i consigli. Per gestire i visitatori provenienti dall’estero, le risposte possono essere visualizzate sullo schermo del robot in nove diverse lingue straniere.

(da agenzie)

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ANCORA VI STUPITE PERCHÉ NON SI FANNO FIGLI? LA STORIA DI UNA 49ENNE PUGLIESE CHE, DOPO AVER LAVORATO PER ANNI IN CONDIZIONI DI SFRUTTAMENTO IN UNO STUDIO COMMERCIALISTA, È STATA LICENZIATA QUANDO IL TITOLARE HA SCOPERTO CHE ERA INCINTA

Settembre 10th, 2025 Riccardo Fucile

DOPO UNA BATTAGLIA LEGALE DURATA ANNI, UN GIUDICE DATO RAGIONE ALL’UOMO. IL MOTIVO? LA DONNA, DOPO ANNI DI PRECARIETÀ E LAVORO IN NERO, NON È RIUSCITA A DIMOSTRARE IL VINCOLO DI SUBORDINAZIONE CONTINUATIVA

La maternità o il lavoro. È stato questo il ricatto occupazionale difronte al quale si è ritrovata Anna (nome di fantasia), 49 anni, originaria di Torchiarolo. Novembre 2015: alla ventunesima settimana di gravidanza e reduce da una minaccia di aborto, viene licenziata dal suo storico datore di lavoro a Manduria (Taranto). Da lì, una battaglia legale andata avanti per sette lunghi anni, iniziata con il ricorso del 2016 e terminata nel 2023 con una sentenza d’appello che ha però respinto le sue richieste
La sua vicenda inizia molto prima: nel 1998, quando, appena 22enne, inizia a lavorare nello studio di un commercialista, come ragioniera. Per sette anni lavora completamente in nero, ricevendo appena 300 euro al mese di compenso. Solo nel 2005 ottiene un contratto regolare, durato fino al 2013, quando un’ispezione Inps multa lo studio per 20mila euro per la presenza di tre lavoratrici irregolari.
Da lì, la situazione degenera. Anna viene formalmente licenziata per “motivi economici”, ma continua a lavorare, questa volta percependo solo l’indennità di disoccupazione […] Nel 2015, il suo datore crea una cooperativa, che sulla carta fornisce servizi esterni, ma che nella realtà riproduceva fedelmente la struttura precedente Anna e le altre ex dipendenti diventano formalmente “socie”, ma era il loro datore a mantenere ogni potere decisionale.
Il punto di rottura arriva con la gravidanza. “Appena comunicata la notizia, è iniziata la pressione psicologica”, racconta Anna. A novembre 2015, a soli sei giorni da una minaccia d’aborto, viene licenziata.
Dopo il benservito decide di reagire: si rivolge a due avvocati lavoristi, che avviano una causa al Tribunale di Taranto nel 2016. La documentazione era abbondante: 26 allegati tra mail, certificati medici, testimonianze. L’obiettivo: dimostrare che, nonostante le apparenze, vi fosse un rapporto di lavoro subordinato continuativo.
Ma la giustizia non le dà ragione. Il Tribunale di primo grado non riconosce il vincolo di subordinazione continuativa e ritiene valida la struttura della cooperativa. Nessun risarcimento, nessun riconoscimento economico dei 17 anni di lavoro, facendo rientrare nel computo anche quello svolto in nero.
L’appello, presentato nel 2018, conferma la sentenza di primo grado nel 2023. La corte stabilisce che non vi siano elementi sufficienti per affermare che Anna fosse, di fatto, ancora
dipendente dello studio, e non una libera socia di una cooperativa.
“È stato devastante – ammette Angela – Non vedersi neppure riconosciuto il Tfr di circa 15mila euro, con i quali avrei potuto provare a costruirmi un’alternativa, è l’esatto contrario del concetto di dignità”.
Circa un mese dopo l’appello, il suo legale le manda questo messaggio: “Cara Angela, spero che il tempo decorso dopo la lettura della sentenza ti consenta di stare più serena, essendo evidente che l’esito si è basato sulla (falsa) testimonianza delle tue ex colleghe che evidentemente non hanno avuto scrupoli nei tuoi confronti. Al contempo – prosegue – la decisione della corte, certamente superficiale, non ha tenuto conto del contenuto dell’appello che più che approfonditamente era indirizzato proprio a confutare la credibilità delle testimonianze rese in primo grado”.
E poi: “Ovviamente non posso che essere dispiaciuto ma ritengo che non ci siano gli estremi per un ricorso in cassazione”. Fine. “Ci ho soltanto rimesso – dice Anna – migliaia di euro di spese legali. Senza intascare un euro, senza ricevere uno straccio di riconoscimento per quasi 20 anni di lavoro”.

(da agenzie)

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“L’EUROPA DIFENDERÀ OGNI CENTIMETRO DEL SUO TERRITORIO” – IL DISCORSO SULLO STATO DELL’UNIONE DI URSULA VON DER LEYEN, CHE PARLA ALL’EUROCAMERA DOPO CHE LA POLONIA HA ABBATTUTO (SUL PROPRIO TERRITORIO) DEI DRONI RUSSI E DOPO IL RAID ISRAELIANO SU DOHA

Settembre 10th, 2025 Riccardo Fucile

L’ATTACCO A TRUMP: “LA LIBERTÀ DELL’UCRAINA È LA LIBERTÀ DELL’EUROPA. LE IMMAGINI DALL’ALASKA NON SONO STATE FACILI DA DIGERIRE” … LA RANDELLATA A NETANYAHU (“LA CARESTIA A GAZA DEVE FINIRE. SOSPENDEREMO IL NOSTRO SOSTEGNO BILATERALE A ISRAELE. BLOCCHEREMO TUTTI I PAGAMENTI IN QUESTI SETTORI”) E A ORBAN: “NESSUN FONDO EUROPEO PER CHI VIOLA STATO DI DIRITTO”

“L’Europa difenderà ogni centimetro del suo territorio”. Lo afferma la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, nel suo Discorso sullo Stato dell’Unione al Parlamento europeo. “In ogni Paese che ho visitato, ho sentito lo stesso messaggio: non c’è tempo da perdere. Al prossimo Consiglio europeo presenteremo quindi una tabella di marcia chiara. Per avviare nuovi progetti di difesa comuni. Per stabilire obiettivi chiari per il 2030. E per creare un semestre europeo della difesa. Il 2030 è domani. Quindi l’Europa deve prepararsi oggi”, aggiunge.
“L’Europa è in lotta. Una lotta per un continente unito e in pace. Per un’Europa libera e indipendente. Una lotta per i nostri valori e le nostre democrazie. Una lotta per la nostra libertà e la nostra capacità di determinare il nostro destino. Non illudiamoci: questa è una lotta per il nostro futuro”.
“Questo deve essere il momento dell’indipendenza dell’Europa. Credo che questa sia la missione della nostra Unione”. Lo ha detto Ursula Von der Leyen nel discorso sullo Stato dell’Unione. “E sappiamo di poterlo fare. Perché insieme abbiamo dimostrato cosa è possibile realizzare quando abbiamo la stessa ambizione, la stessa unità e la stessa urgenza. Ho perso il conto delle volte in
cui mi è stato detto che l’Europa non poteva fare questo o quello. Durante la pandemia. Sul piano di ripresa. Sulla difesa.
Sul sostegno all’Ucraina. Sulla sicurezza energetica. L’elenco potrebbe continuare. Ogni volta, l’Europa è rimasta unita e ce l’ha fatta. E ora dobbiamo fare lo stesso. Quindi, onorevoli deputati, la questione centrale per noi oggi è semplice. L’Europa ha il coraggio di affrontare questa battaglia? Abbiamo l’unità e il senso di urgenza necessari? La volontà politica e l’abilità politica per raggiungere un compromesso? O vogliamo solo litigare tra di noi? Essere paralizzati dalle nostre divisioni? È una domanda a cui tutti noi dobbiamo rispondere: ogni Stato membro, ogni membro di questa Assemblea, ogni commissario. Tutti noi. Ai miei occhi la scelta è chiara. Quindi il mio appello oggi è un appello all’unità. Unità tra gli Stati membri. Unità tra le istituzioni dell’Ue. Unità tra le forze democratiche europeiste in questa Assemblea”.
“La guerra deve finire con una pace giusta e duratura per l’Ucraina. Perché la libertà dell’Ucraina è la libertà dell’Europa. Le immagini dall’Alaska non sono state facili da digerire. Ma solo pochi giorni dopo, i leader europei sono venuti a Washington per sostenere il presidente Zelensky e ottenere impegni concreti. Da allora sono stati compiuti progressi concreti”. Lo ha detto Ursula Von der Leyen a Strasburgo alludendo al vertice tra Donald Trump e Vladimir Putin, con il tappeto rosso steso ai piedi dello ‘zar force one’. Von der Leyen ha ricordato gli impegnio della Coalizione dei volenterosi.
“Questa è una guerra della Russia. Ed è la Russia che deve pagare. Per questo motivo dobbiamo lavorare con urgenza a una nuova soluzione per finanziare lo sforzo bellico dell’Ucraina
sulla base dei beni russi immobilizzati. Con i saldi di cassa associati a questi beni russi, possiamo fornire all’Ucraina un prestito di riparazione. I beni stessi non saranno toccati.
E il rischio dovrà essere sostenuto collettivamente. L’Ucraina rimborserà il prestito solo dopo che la Russia avrà pagato i risarcimenti. Il denaro aiuterà l’Ucraina già oggi”. Lo ha detto Ursula Von der Leyen a Strasburgo. “Ma gli asset in sé non saranno toccati”.
“Posso anche annunciare che l’Europa anticiperà 6 miliardi di euro dal prestito G7 e stipulerà un’alleanza sui droni con l’Ucraina. L’Ucraina ha l’ingegnosità. Ciò di cui ha bisogno ora è la scala industriale. E insieme possiamo fornirgliela: affinché l’Ucraina mantenga il proprio vantaggio competitivo con la Russia e l’Europa rafforzi il proprio”.
“L’Europa è al fianco della Polonia”. Lo ha detto la presidente della Commissione Ue Ursula Von der Leyen in un passaggio dello Stato dell’Unione alla Plenaria dell’Eurocamera. Alle sue parole è seguito un lungo applauso dell’Aula di Strasburgo, per la maggior parte in piedi in segno di vicinanza a Varsavia dopo la penetrazione di questa notte di droni russi.
“Ciò che sta accadendo a Gaza è inaccettabile. Ma la situazione è bloccata senza una maggioranza. Dobbiamo superare questa situazione. Non possiamo permetterci di rimanere paralizzati. Per questo proporremo di sospende il nostro sostegno bilaterale a Israele, di interrompere tutti i pagamenti in questi settori, senza compromettere il nostro lavoro con la società civile israeliana o con Yad Vashem.Proporremo sanzioni contro i ministri estremisti e contro i coloni violenti. Proporremo anche una sospensione parziale dell’Accordo di Associazione sulle
questioni commerciali”. Così Ursula Von der Leyen nel suo Stato dell’Unione.
“Dobbiamo fare tutto il possibile per sostenere i bambini ucraini. Per questo motivo sono lieta di annunciare che, insieme all’Ucraina e ad altri partner, ospiterò un vertice della Coalizione internazionale per il ritorno dei bambini ucraini: ogni bambino rapito deve essere restituito alla sua famiglia”.
“Naturalmente, l’Europa per Gaza deve fare di più. Molti Stati membri hanno già proceduto da soli. Sono consapevole che sarà difficile trovare la maggioranza. E so che qualsiasi azione sarà eccessiva per alcuni. Troppo poco per altri. Ma dobbiamo tutti assumerci le nostre responsabilità: Parlamento, Consiglio e Commissione”. Lo ha detto la presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen, nel suo discorso sullo stato dell’unione.
“L’economia di guerra di Putin non si fermerà, anche se la guerra dovesse finire. Ciò significa che l’Europa deve essere pronta ad assumersi la responsabilità della propria sicurezza. Naturalmente, la Nato sarà sempre essenziale. Ma solo una posizione di difesa europea forte e credibile sarà in grado di garantire la nostra sicurezza”. Lo ha detto Ursula Von der Leyen a Strasburgo. “E non c’è dubbio: il fianco orientale dell’Europa garantisce la sicurezza di tutta l’Europa. Dal Mar Baltico al Mar Nero. Ecco perché dobbiamo investire nel sostenerlo attraverso un sistema di sorveglianza del fianco orientale. Ciò significa dotare l’Europa di capacità strategiche indipendenti. Dobbiamo investire nella sorveglianza spaziale in tempo reale, affinché nessun movimento di forze passi inosservato. Dobbiamo ascoltare l’appello dei nostri amici baltici e costruire un muro di
droni. Non si tratta di un’ambizione astratta. È il fondamento di una difesa credibile”.
“Ciò che sta accadendo a Gaza ha scosso la coscienza del mondo. Persone uccise mentre mendicavano cibo. Madri che tengono in braccio bambini senza vita. Queste immagini sono semplicemente devastanti. Quindi voglio iniziare con un messaggio molto chiaro: La carestia provocata dall’uomo non potrà mai essere un’arma di guerra. Per il bene dei bambini, per il bene dell’umanità, questa atrocità deve finire”. Lo ha detto la presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen durante il suo discorso sullo Stato dell’Unione.
A suo giudizio i cambiamenti degli ultimi mesi sono “inaccettabili”. “Abbiamo assistito al soffocamento finanziario dell’Autorità Nazionale Palestinese. I piani per un progetto di insediamento nella cosiddetta area E1, che di fatto separerebbe la Cisgiordania occupata da Gerusalemme Est. Le azioni e le dichiarazioni dei ministri più estremisti del governo israeliano che incitano alla violenza. Tutto ciò – ha sottolineato – indica un chiaro tentativo di indebolire la soluzione dei due stati. Di indebolire la visione di uno stato palestinese sostenibile. Non dobbiamo permettere che ciò accada”.
“Un’intelligenza artificiale europea è essenziale per la nostra indipendenza futura. Contribuirà a potenziare le nostre industrie e le nostre società. Dalla sanità alla difesa. Quindi, ci concentreremo sui primi elementi fondamentali, ovvero dal Cloud and AI Development Act al Quantum Sandbox. Stiamo investendo massicciamente nelle Gigafactory europee di intelligenza artificiale. Queste aiutano le nostre start-up innovative a sviluppare, addestrare e implementare i loro modelli
di IA di nuova generazione.”
“Più tardi oggi incontrerò gli amministratori delegati di alcune delle più grandi aziende tecnologiche europee. Essi consegneranno la loro Dichiarazione europea sull’IA e la tecnologia. Questo è il loro impegno a investire nella sovranità tecnologica dell’Europa”, ha aggiunto.
“Il Fmi stima che le barriere interne al mercato unico equivalgano a un dazio del 45% sulle merci. E a un dazio del 110% sui servizi. Pensate solo a ciò che ci stiamo perdendo. E, come sottolineato dalla relazione Letta, il mercato unico rimane incompleto, soprattutto in tre settori: finanza, energia e telecomunicazioni. Abbiamo bisogno di scadenze politiche chiare.
Per questo presenteremo una Roadmap per il mercato unico fino al 2028. Su capitali, servizi, energia, telecomunicazioni, il 28° regime e la quinta libertà per la conoscenza e l’innovazione. Solo ciò che viene misurato viene realizzato.” Lo ha detto la presidente della Commissione Ue Ursula Von der Leyen nello Stato dell’Unione alla Plenaria dell’Eurocamera.
“Con il Clean Industrial Deal abbiamo individuato i principali ostacoli che rallentano questi settori. Ora dobbiamo accelerare l’attuazione. Perché gli investitori vogliono sapere che, se investono, ci sarà domanda di prodotti europei puliti . Ecco perché i mercati pilota devono essere al centro della nostra azione. Per innescare un circolo virtuoso in cui sia l’offerta che la domanda aumentano e i prezzi diminuiscono.”
“Dal lato della domanda, dobbiamo stimolare con urgenza la domanda di leadership industriale europea nel settore delle tecnologie pulite. Per questo introdurremo un criterio “made in
Europe” negli appalti pubblici. E quando investiamo nel Global Gateway, ad esempio, offriamo forti incentivi ai partner affinché acquistino prodotti europei”, ha sottolineato.
“Sono un amico di lunga data del popolo israeliano. So quanto gli atroci attacchi del 7 ottobre da parte dei terroristi di Hamas abbiano scosso la nazione nel profondo. Gli ostaggi sono tenuti prigionieri dai terroristi di Hamas da oltre 700 giorni, dal 7 ottobre. Sono 700 giorni di dolore e sofferenza. Non ci sarà mai posto per Hamas, né ora né in futuro. Perché sono terroristi che vogliono distruggere Israele. E stanno anche infliggendo terrore al loro stesso popolo.
Tenendo in ostaggio il loro futuro”. Lo ha detto la presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen in un passaggio del suo discorso dello stato dell’Unione senza mai citare la parola genocidio. “Nel lungo termine, l’unico piano di pace realistico è basato su due stati. Che vivono fianco a fianco in pace e sicurezza. Con un Israele sicuro, un’autorità palestinese vitale e la piaga di Hamas rimossa. Questo è ciò che l’Europa ha sempre sostenuto. Ed è tempo di unirsi e contribuire a realizzare questo obiettivo”.
“L’indipendenza dell’Europa consiste nel proteggere le nostre libertà. La libertà di decidere. Di esprimersi. Di spostarsi in tutto il continente. La libertà di votare. Di amare. Di pregare. Di vivere in un’Unione basata sull’uguaglianza. La nostra democrazia e lo Stato di diritto sono i garanti di tali libertà. Abbiamo bisogno di un ciclo annuale integrato sullo Stato di diritto: un ritmo comune, tappe chiare e contributi da parte di tutte le istituzioni.
Il nostro obiettivo deve essere quello di colmare le lacune esistenti.” Lo ha detto la presidente della Commissione Ue Ursula Von der Leyen nello Stato dell’Unione alla Plenaria dell’Eurocamera. “Abbiamo rafforzato il legame tra i fondi e il rispetto dello Stato di diritto. E con il prossimo bilancio a lungo termine andremo ancora oltre. Il rispetto dello Stato di diritto è un requisito imprescindibile per i fondi dell’Ue. Ora e in futuro”, ha aggiunto.
(da agenzie)

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LA RUSSIA VIOLA LO SPAZIO AEREO DELLA POLONIA CHE ABBATTE DRONI RUSSI, IL PREMIER TUSK CHIEDE L’APPLICAZIONE DELL’ART. 4 DELLA NATO. SONO 19 LE VIOLAZIONI DELLO SPAZIO AEREO REGISTRATE DALLA POLONIA: LA PRIMA ALLE 23:30 DI IERI, L’ULTIMA QUESTA MATTINA ALLE 6:30

Settembre 10th, 2025 Riccardo Fucile

L’ENNESIMA PROVOCAZIONE DI PUTIN, I DRONI PROVENIVANO DALLA BIELORUSSIA… IN VOLO AEREI NATO… FORSE ORA ANCHE QUEI COGLIONI COMPLICI DI PUTIN CAPIRANNO COSA CI ASPETTA

Nella notte, i cieli della Polonia sono stati teatro di un episodio senza precedenti: almeno dieci droni russi hanno sorvolato i cieli polacchi, spingendo l’esercito a intervenire con caccia per abbatterli. L’operazione ha portato alla temporanea chiusura di quattro aeroporti, tra cui lo Chopin di Varsavia, mentre le autorità hanno invitato la popolazione delle province orientali di Masovia, Podlachia e Lublino a restare in casa.
Il premier polacco Donald Tusk ha parlato di un’operazione mirata contro obiettivi identificati come droni e ha definito l’accaduto un “atto di aggressione” che ha minacciato la sicurezza dei cittadini. “Invocheremo l’art.4 della Nato”. L’Alleanza Atlantica riunita si riunisce e discute la reazione ai droni russi.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha confermato la presenza di almeno otto droni diretti verso la Polonia, parlando di “precedente estremamente pericoloso per l’Europa” e sottolineando che “la Russia deve capire che la guerra non può essere ampliata e dovrà essere fermata”. Il capo della diplomazia ucraina, Andriï Sybiga, ha aggiunto che Putin continua a testare l’Occidente e che solo una risposta forte potrà fermarne le ambizioni.
Il premier polacco Donald Tusk afferma che la Polonia invocherà l’articolo 4 della Nato, richiedendo una consultazione formale all’interno dell’alleanza, una mossa concordata tra lui e il presidente Karol Nawrocki.
L’articolo stabilisce un meccanismo di consultazione tra le parti del Trattato in caso di minaccia all’integrità territoriale, all’indipendenza politica o alla sicurezza di una delle parti. “Le consultazioni con gli alleati hanno assunto la forma di una richiesta formale di attivazione dell’articolo 4 della Nato”, ha spiegato il primo ministro polacco Donald Tusk parlando alla Sejm, la Camera bassa del parlamento polacco.
“La prima violazione dello spazio aereo è stata registrata intorno alle 23:30 di martedì, l’ultima intorno alle 6:30 di mercoledì. Ci sono state 19 violazioni, ma questi non sono i dati definitivi”. Lo ha dichiarato il primo ministro polacco Donald Tusk parlando alla Sejm, la Camera bassa del parlamento polacco.
(da agenzie)

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