“L’INCONTRO CON PUTIN IN ALASKA E’ UN ERRORE” – L’EX CONSIGLIERE PER LA SICUREZZA NAZIONALE DI TRUMP, JOHN BOLTON, BOCCIA IL VERTICE DI ANCHORAGE
“QUALSIASI AMMINISTRAZIONE LO AVREBBE PREPARATO MEGLIO. PERSINO IL CESSATE IL FUOCO SAREBBE UNA VITTORIA PER IL CAPO DEL CREMLINO: SE L’UCRAINA L’ACCETTASSE, SANCIREBBE I NUOVI CONFINI DELINEATI DALL’INVASIONE. ANCHE SE FOSSE UNA FASE TRANSITORIA, LA TRATTATIVA SAREBBE INFINITA E LA SITUAZIONE SUL TERRENO DIVENTEREBBE DEFINITIVA – TRUMP HA PROSPETTATO LO SCAMBIO DI TERRITORI? VORREBBE DIRE RICONOSCERE E CONVALIDARE IL RISULTATO DI UN’AGGRESSIONE”
John Bolton non ha cambiato idea: «L’incontro di Anchorage è un errore». L’ex consigliere per la sicurezza nazionale di Trump, che era insieme a lui nella stanza del vertice di Helsinki con Putin, non considererebbe un successo neppure il cessate il fuoco, perché «sarebbe comunque una vittoria per il capo del Cremlino, che così riuscirebbe a ridisegnare i confini attraverso un’invasione illegale e ingiustificata».
Perché neppure parlarsi è utile
«L’incontro dà a Putin il vantaggio della prima mossa. Sarà solo con Trump e userà il suo addestramento da agente del Kgb per riportarlo dalla propria parte. Negli ultimi tempi il capo della Casa Bianca si è irritato con lui, lo scopo del leader del Cremlino è rivoltarlo nuovamente contro Zelensky».
Ieri Trump l’ha attaccata personalmente, accusandola di avere torto nel dire che l’incontro è una vittoria per Putin…
«Sono contento di essere ancora nei suoi pensieri. La verità è che è nervoso, perché teme di aver affrettato il vertice. Il suo inviato Witkoff ha persino frainteso Putin, pensando che offrisse il ritiro dal Donbass, mentre invece esigeva quello degli ucraini. Trump teme di essere caduto in trappola, perciò abbassa le aspettative».
È sbagliato l’approccio al vertice?
«Qualsiasi amministrazione lo avrebbe preparato meglio. Trump ha detto che in due minuti capirà se Putin fa sul serio per la pace, perché il suo approccio alla politica internazionale si basa sui rapporti personali. Sono importanti, ma non come crede lui […] Trump si chiede solo una cosa: posso fare un affare con Putin? Il capo del Cremlino cercherà di convincerlo che è possibile, spingendolo ad accettare il suo piano».
Trump ha prospettato lo scambio di territori. È accettabile?
«No, vorrebbe dire riconoscere e convalidare il risultato di un’aggressione. Non credo che Trump capisca a pieno la differenza tra ciò di cui ha bisogno per il cessate il fuoco e la soluzione definitiva di lungo termine della crisi».
Neanche la tregua basterebbe
«Se l’Ucraina l’accettasse, sancirebbe i nuovi confini delineati dall’invasione. Perché anche se fosse una fase transitoria la
trattativa sarebbe infinita e la situazione sul terreno diventerebbe definitiva».
Ieri Trump ha parlato con gli europei e ha detto che l’obiettivo primario è il cessate il fuoco. Non lo scambio di territorio.
«È ciò che si augurano gli europei, ma sarebbe comunque una vittoria per Putin. Terrebbe il 20% del territorio ucraino e dividerebbe il paese, guadagnando il tempo per riarmarsi e riattaccare».
Trump aveva minacciato sanzioni secondarie, è la via da seguire?
«Mettere pressione su Putin è fondamentale»
Lei ha detto che l’Occidente ha fatto tutto il possibile per garantire che la Russia non perda la guerra. Può essere sconfitta?
«Sì, con una strategia mirata a questo obiettivo, che non abbiamo mai avuto. [Mosca ha dissuaso noi da una condotta della guerra finalizzata alla sua sconfitta. Perciò siamo in stallo».
La Russia non sta vincendo sul terreno?
«No, e non vincerà fino a quando noi resteremo impegnati. Però Trump non dà garanzie di volerlo fare».
(da La Repubblica)
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