COMICHE SOVRANISTE: LITE “IN FAMIGLIA” DENTRO FRATELLI D’ITALIA, IERI LA POLIZIA E’ DOVUTA INTERVENIRE PER CACCIARE I RAGAZZI DI “GIOVENTÙ NAZIONALE”, L’ALA GIOVANILE DI FDI, DALLA STORICA SEDE DI VIA SOMMACAMPAGNA
IL SEGRETARIO DI FDI A ROMA MARCO PERISSA SOSTIENE CHE SI SIA TRATTATO DI UN “MALINTESO”: DOPO AVER DECISO DI TRASFERIRE LA SEDE ROMANA DEL PARTITO ALLA GARBATELLA, AVEVA ASSICURATO AI RAGAZZI DI “GIOVENTÙ NAZIONALE” CHE AVREBBERO POTUTO CONTINUARE A USARLA COME SEDE, MA NON È STATO STIPULATO UN NUOVO CONTRATTO (QUINDI DI CHE PARLA?)
Sembrava un «dejà vu», la polizia in via Sommacamagna a Roma, la storica sede del Fronte della gioventù, negli Anni di Piombo più volte teatro di scontri con i gruppi della sinistra extraparlamentare.
Stavolta, però, gli avversari politici non c’entrano nulla, le forze dell’ordine sono dovute arrivare per quella che sembra più una «lite in famiglia», o un «equivoco» come poi hanno detto i dirigenti di Fdi Fabio Rampelli, vice-presidente della Camera e storico leader del «Fronte» e Marco Perissa, presidente della federazione romana del partito.
I ragazzi di «Gioventù nazionale», il giovanile di Fdi, erano
dentro la sede, fuori la polizia che li invitava ad uscire. Momenti di confusione, tensione, fino all’intervento di Rampelli, che ha fatto da garante con la Fondazione An proprietaria dell’immobile e ha riportato la calma.
Tutto nasce dalla decisione della federazione romana di Fdi di abbandonare la sede di Sommacampagna, dove era da qualche anno, per trasferirsi altrove. Un trasloco che ha portato alla chiusura del contratto di locazione con la Fondazione e che a un certo punto sembrava mettere in discussione anche la sede dei giovani. Il sito de Il Foglio, addirittura, ieri pomeriggio parlava di «occupazione» della sede da parte di Gioventù nazionale, come atto di protesta contro il possibile «sfratto».
Precisa Perissa al telefono: «Non è assolutamente vero che volevo sbatterli fuori. Ho lavorato assieme a Fabio Rampelli per risolvere la questione. Già nei mesi scorsi avevo chiarito alla Fondazione che si spostava solo la federazione romana di Fdi e che i giovani sarebbero rimasti». Tutto un «equivoco», assicura Rampelli.
Il fatto è che c’è da gestire il passaggio di consegne, bisogna siglare un nuovo contratto di locazione e nella ricostruzione di Perissa la Fondazione ha installato un allarme collegato ad un istituto di vigilanza. I giovani, insomma, sarebbero entrati nella loro storica sede ignari dell’allarme e questo avrebbe fatto scattare l’alert alle forze dell’ordine, poi intervenute. Ma, dice Rampelli, è stato un «equivoco cui si è immediatamente posto rimedio con il mio intervento, due telefonate».
I giovani possono continuare a riunirsi a Sommacampagna, assicura Rampelli al telefono, «il contratto nuovo andrà fatto, ma
per ora hanno l’uso della sede come è sempre stato da 50 anni a questa parte. C’è stato soltanto un equivoco: nella consegna delle chiavi avevano trascurato il fatto che c’erano persone che frequentavano l’immobile, a prescindere da Fdi».
Ed essendo lui anche membro del cda della Fondazione, la scelta è stata di affidare a lui le chiavi in attesa del nuovo contratto «in totale accordo con la Fondazione, con i ragazzi e con la Federazione romana di Fdi”.
«Equivoco» chiarito?. Resta il fatto che Gioventù nazionale in un post su Facebook sente il bisogno di puntualizzare: «È proprio alla giovinezza che appartiene questa sede, al suo spirito fuori dagli schemi. Continueremo quindi ad animare Sommacampagna e impregnarla dei nostri sogni di Rivoluzione, come sempre, per mille anni ancora».
Quale rivoluzione? Quella di tenere lo strascico a Trump, liberare i violentatori di bambini e fare gli interessi delle lobby?
Ma state zitti, che è meglio…
(da agenzie)
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