VADE RETRO, VANNACCI! IL GOVERNATORE DEL FRIULI, MASSIMILIANO FEDRIGA, SI UNISCE ALLE TRUPPE LEGHISTE SCHIERATE CONTRO IL GENERALE CHE VUOLE TRASCINARE A DESTRA IL CARROCCIO: “BISOGNA LEGHIZZARE VANNACCI E NON VANNACCIZZARE LA LEGA
SALVINI HA SGUINZAGLIATO IL MILITARE PER SCIPPARE A FDI LO “ZOCCOLO FASCIO” E GLI HA DATO CARTA BIANCA PER LE LISTE DELLE REGIONALI IN TOSCANA, MA NON LO CONTROLLA PIÙ E RISCHIA DI FAR DEFLAGRARE IL PARTITO … GIORGETTI SBOTTA: “SEMBRA UN CIRCO”
Per dirla alla Attilio Fontana: col cazzo che è un leghista. Vannacci risponde a Vannacci. Farà nascere i No vannax. Recluta lo scarto, dello scarto, di FdI, e lo traveste da Lega; rilascia interviste “esclusive” a Maria Rosaria Boccia (forse si vannaccizza pure lei) la sua nuova Camilla Cederna, e non deve chiedere permesso.
Sapete che dice Giancarlo Giorgetti, nella sua Varese, tenendosene a distanza? “Ormai sembra tutto un circo”. Anche Massimiliano Fedriga ripete in queste ore, e lo ha già detto al Festival delle Regioni: “Bisogna leghizzare Vannacci e non vannaccizzare la Lega”.
Anziché chiamare il generale, a rapporto, Salvini ha telefonato a Fontana, il nuovo Cambronne, e lo ha ammonito, “Hai sbagliato”, per poi ordinare ai leghisti: “Nessuno replica al generale”. Vannacci avvelena i pozzi e Salvini fa bere l’acqua.
Sta facendo entrare più “irregolari” Vannacci, che uno scafista; distribuisce più candidature lui che passaporti la Questura. Quale segretario di partito si sognerebbe di dire, come ha lasciato fare Salvini a Vannacci: “Metti fuori dal listino bloccato la più competente dei nostri”?
Si chiama Elena Meini e cinque anni fa era candidata della Lega, capogruppo in Consiglio, e cinque anni dopo si trova a correre senza paracadute, estromessa dal listino bloccato.
Ma chi è il capo, in Toscana? Salvini o Vannacci? Due giorni fa ha rinunciato alla candidatura, un altro consigliere leghista, Massimiliano Baldini, e anche Baldini, come Attilio Fontana, nel
suo strepitoso “col cazzo che vannaccizziamo la Lega”, ha contestato la “vannaccizzazione” del partito.
La Lega in Toscana si presenta con un listino bloccato e verranno eletti i primi due, se va bene, tre. Ma non verrà eletto un leghista. Nel listino bloccato, elezione certa, è stato candidato, Cristiano Romani, una specie di aiutante di campo di Vannacci, il vicepresidente della sua associazione, uno che conosce cinquanta sfumature di destra.
Viene da An e ha cercato in tutti i modi di entrare in FdI, senza successo, fino a quando Vannacci l’ha fatto cadere da cavallo: seguimi! L’altro capolista della Lega, a Firenze, che sarà inserito nel listino bloccato, è Tommaso Villa, che quantomeno si è scelto un generale più generale di Vannacci. E’ da sempre un allievo di Denis Verdini.
Un altro protégé di Vannacci è Massimiliano Simoni. E’ stato il candidato sindaco a Pietrasanta, consigliere comunale di FdI, e ora lavora a Bruxelles con Vannacci. Candidato blindato. A eccezione di Villa, che come pedigree ha Verdini, il resto del manipolo non ha voti, riempie le bacheche social di foto insieme al generale, scaracchia contro i migranti
E’ da mesi che scriviamo, fino alla noia, di tutti questi squinternati, dei nomi mezzi fasci che scelgono per battezzare i loro team, ma ogni giorno se ne aggiunge uno nuovo. A Pavia, l’ultimo arrivato, l’ultimo sottotenente di Vannacci, è Luca Sforzini, ex candidato con la lista Sgarbi, un dandy, un esteta (ci sono pure loro) un altro che voleva candidarsi sindaco di Pavia con FdI.
A Varese, che è la città di Giorgetti e Fontana, i team Vannacci sono addirittura due (hanno già fatto la scissione della scissione)
e la generalessa è Cristiana Bardelli (prima Lega poi Italia Viva ora Vannacci). Dopo le parole di Fontana ha postato un video per rivendicare che “il termine vannaccizzare è nato qui a Varese”. Nel video si presenta in tuta mimetica e conclude: “La vannaccizzazione è inarrestabile”.
In questo circo manca solo Maria Rosaria Boccia, la donna che ha fatto dimettere Sangiuliano, e infatti c’è. Da due giorni fa sapere, tramite clip video, della sua intervista esclusiva a Vannacci con tanto di domanda: “Generale, ci candidiamo?” e si capisce che è un gioco (o forse no). Quello che la Lega pensa di Vannacci è noto: “Arrivati alle politiche chiederà a Salvini di candidare un suo reparto e poi: o si prende la Lega o si fa il partito”.
Vannacci non risponde a Salvini e lo sa anche Salvini. Già a luglio, Salvini gli aveva chiesto: “Generale, meno” e si era irritato per le sue interviste. Ogni volta Vannacci, come ora, rispondeva: “Niente polemiche. Andremo avanti tutti insieme”. Ma insieme, chi?”.
Salvini chieda a Fontana quanti leghisti gli hanno scritto, privatamente, quanto di loro (solo Centinaio, Romeo e Fedriga hanno alzato pubblicamente la testa) gli hanno detto: “Bravo!”. Non deve temere loro ma quelli che non hanno scritto a Fontana, quelli che iniziano a pensare: “La colpa non è di Vannacci. Dice le stesse cose di Salvini. Vannacci? E’ solo un Salvini più fresco”.
(da agenzie)
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