DAI BUONASERA AI VAFFANCULO, IL DECLINO DELL’IPOCRITA
NON CI SONO PIU’ I DEMOCRISTIANI DI UNA VOLTA, FORSE NEANCHE PIU’ I CRISTIANI
Al termine di una impeccabile carriera democristiana Bruno Vespa rischia di macchiare il suo impareggiabile curriculum consociativo, di stretta osservanza romana, proprio quando è in dirittura d’arrivo (ha passato gli ottanta).
Negli ultimi tempi gli capita di sbottare. Gli stanno sull’anima quelli di sinistra, e si sapeva. Ma era capace di essere cerimonioso anche con loro, magistralmente ipocrita, e pareva, quella sua maschera bronzea, una garanzia di quieto vivere. In un certo senso ammirevole: uno che trasforma i vaffanculo in buonasera, di questi tempi, può essere quasi considerato un
bene pubblico.
Ora non più: Vespa parla con l’attivista della Flotilla e pare, per qualche istante, che riesca a mantenere anche con lui il tradizionale aplomb. Ma inopinatamente sbraca, comincia a inveire come un influencer Maga, sibila al malcapitato che «di aiutare i palestinesi non ve ne fotte niente»; e l’altro, che è scamiciato e barbuto, prova a fronteggiare l’incravattato e ceronato, ma non c’è varco.
L’incravattato lo stronca, in sintonia con la grande revanche mondiale degli incravattati sugli scamiciati (si chiama: Restaurazione).
Beh, un poco ci dispiace. Preferivamo il Vespa mellifluo, pretesco, ora ci sembra di vedere il parroco che, senza preavviso, prende a sberle i fedeli che non gli garbano mentre somministra l’eucaristia. Non ci sono più i democristiani, e forse nemmeno più i cristiani di una volta.
(da Repubblica)
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