IL PROCURATORE DI PIACENZA: “CREDO NELL’ARMA, MA SE LA FIDUCIA DELLO STATO VIENE TRADITA, LO STATO DEVE ESSERE INFLESSIBILE”
GRAZIA PRADELLA: “PROVO AMAREZZA PERCHE’ NON AVREI MAI VOLUTO CREDERE A UN ATTEGGIAMENTO CRIMINALE DA PARTE DI UOMINI DELLO STATO, HO PREAVVISATO IL COMANDANTE GENERALE NISTRI DEGLI ARRESTI”
Fare pulizia sul serio. Perchè ci sono tanti, troppi segnale dai quali emerge che tra le forze di polizia ci siano aree inquinate da uomini che approfittano della divisa per delinquere, fare gli sceriffi, dare sfogo ai bassi istinti razzisti e sentirsi più appartenenti a una milizia che allo stato.
Minoranze, certo. Infime minoranze. Ma se si mettono in fila gli episodi e le inchieste degli ultimi anni (immaginando ragionevolmente che ci siano aree grigie mai emerse).
”L’indagine mi era stata preannunciata quando il Csm mi ha designato. Ho subito letto la richiesta di custodia cautelare già trasmessa al gip dai colleghi Matteo Centini e Antonio Colonna. Ne abbiamo parlato e l’ho condivisa”.
Grazia Pradella, capo della Procura di Piacenza, racconta, in un’intervista al Corriere della Sera, la propria esperienza dell’indagine sui militari della caserma di Piacenza, sottolineando di ”credere nell’Arma, ma se la fiducia dello Stato viene tradita, è necessario che lo Stato sia inflessibile nell’accertamento della verità ”.
Dice anche di avere ”Ad un magistrato di esperienza fa molto piacere, specialmente in questo periodo di discussione interna alla magistratura, constatare che ci sono giovani giudici che affrontano un impegno così gravoso in poco più di un mese riuscendo a dare una valutazione degli elementi probatori seria ed approfondita”.
“Provo amarezza – ammette Pradella – perchè era difficile credere ad un atteggiamento criminale di questo tipo da parte di uomini che hanno sempre lavorato al fianco dei magistrati. Il momento più difficile è stato quando mi sono resa conto dell’enormità della situazione. Che ci fosse un’accettazione di sistemi di illegalità così diffusa da parte di tutti mi ha francamente stupito, come arresti basati su atti falsi per procurarsi stupefacenti e, nel contempo, dimostrare ai vertici di essere i più bravi. C’è un continuo auto-esaltarsi degli indagati che si misurano con colleghi di altre caserme i quali, però, sono persone perbene che fanno il loro dovere senza sbavature”.
‘Ho ritenuto doveroso preannunciare al Comandante generale Nistri che sarebbero stati arrestati uomini dell’Arma – continua il procuratore -. È stata dura perchè mi rendevo conto di dover rappresentare in poche parole una situazione gravissima che in quel momento non potevo dettagliare per esigenze investigative, ma con l’Arma ho un legame profondo, credo moltissimo nella lealtà degli operanti, ma se la fiducia dello Stato viene tradita, è necessario che lo Stato sia inflessibile nell’accertamento della verità ”.
(da agenzie)
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