Destra di Popolo.net

AMBIGUITA’, OMISSSIONI E NESSUNA ABIURA: COSI’ FRATELLI D’ITALIA GESTISCE IL RAPPORTO CON L’INGOMBRANTE PASSATO

INCAPACI DI PROPORRE UNA NARRAZIONE ALTERNATIVA

Dopo un decennio segnato da una politica senza Storia, dominato da partiti (e leader politici) che percepivano la Storia come un ingombro del quale fare volentieri a meno, ora, con la destra di Fratelli d’Italia al governo, sembra di essere tornati alla vecchia rassicurante abitudine di una politica che saccheggia e manipola la Storia. In fondo si dirà, i partiti l’hanno sempre fatto, anche e soprattutto nella cosiddetta Prima Repubblica, nulla di nuovo sotto il sole. E tuttavia, nel recente e ripetuto uso politico del passato da parte di Giorgia Meloni e dei suoi uomini (è il caso di dirlo) ci sono elementi di novità che vale la pena iniziare a mettere a fuoco.
Nella Prima Repubblica si utilizzava il passato per dimostrare la primazia del proprio partito nel ciclo storico. La Storia e il suo studio erano funzionali a restituire a cittadini ed elettori il senso dell’indispensabile ruolo svolto dal partito nel panorama politico italiano e mondiale. Lo fece naturalmente il Pci di Togliatti (e quello di Berlinguer) con l’obiettivo di presentare la vicenda del Partito comunista italiano come l’inveramento della parte migliore della storia nazionale e internazionale dei decenni precedenti. Ma lo fecero, in modi solo parzialmente diversi, anche il Psi e la Dc. Il primo, il Partito socialista italiano, promosse, anche e soprattutto per contrastare i rivali comunisti, la causa di una Storia intesa come un grande, onnicomprensivo contenitore dal quale attingere gli ingredienti utili alla costruzione di una tradizione politica funzionale alla battaglia politica del presente.
La seconda, la Democrazia cristiana, seppur meno interessata alla Storia e più in generale al mondo della cultura (non foss’altro perché l’occupazione dei posti di governo e la copertura offerta dalla Chiesa cattolica gli garantiva di per sé un ampio consenso culturale) finì per condividere la stessa visione teleologica della storia avallata dalle grandi ideologie di matrice marxista, promuovendo il progetto di una “nuova cristianità” di ispirazione maritainiana (e montiniana), anch’esso figlio di una concezione deterministica della Storia secondo la quale gli uomini possono prevedere e dominare gli eventi nel loro sviluppo di lungo periodo.
Con la cosiddetta Seconda Repubblica venne il tempo dell’“invenzione della tradizione”, per usare una nota definizione di Hobsbawm e Ranger. Le forze protagoniste della stagione politica post-Mani pulite usarono la Storia per legittimare il nuovo corso agli occhi dell’opinione pubblica. Gli eredi del Pci, travolti dal crollo del comunismo ma sopravvissuti, unico partito della Prima Repubblica, allo scandalo di Tangentopoli, si trovarono nella scomoda posizione di dover ripensare radicalmente la propria storia, stretti tra la necessità di respingere il passato (comunista) e l’istinto di inventarsi nuovi riferimenti storici. Gianfranco Fini si assunse il compito, con Alleanza nazionale, di cancellare le tracce di un ingombrante passato e di scrivere una pagina inedita della storia della destra italiana, intraprendendo un percorso tanto radicale e repentino quanto solitario e incompreso. L’esigenza di costruirsi un passato ex novo fu condivisa a maggior ragione dalla Lega Nord di Umberto Bossi, impegnata allora nell’affannosa ricerca di miti fondativi capaci di dare una qualche (illusoria) prospettiva storica alla lotta secessionista padana contro il centralismo romano.
E fu condivisa naturalmente da Silvio Berlusconi che, soprattutto nella prima fase della vicenda politica di Forza Italia, si diede un gran da fare per inventare la genealogia di una tradizione politica conservatrice liberale di massa che il nostro paese non aveva mai conosciuto. Per qualche anno provò a mettere insieme icone della destra liberale anglosassone quali Margaret Thatcher e Ronald Reagan con figure di riferimento del mondo cattolico come il fondatore del Partito popolare italiano, don Luigi Sturzo, presentato per l’occasione come l’eroe dell’antistatalismo. Quando capì che creare dal nulla un passato inesistente era un’operazione difficile da comunicare al suo elettorato, Berlusconi scelse di demolire il passato degli avversari: nel vuoto di Storia che accompagnò la nascita e la crescita del suo partito-azienda l’anticomunismo divenne così l’unico possibile collante identitario.
Il decennio successivo, il secondo del XXI secolo, è stato il decennio dei partiti senza Storia. Dopo aver utilizzato e manipolato la Storia in ogni modo e misura, la politica realizzò che poteva fare a meno della Storia, anzi scelse convintamente di metterla da parte. Era stato Berlusconi, sempre lui, ad anticipare i tempi, segnando il passaggio dalla Storia allo storytelling: dall’ambiguo e artificiale tentativo di inventare una cultura politica coerente con la vicenda storica del paese all’esaltazione della biografia individuale del leader politico, la sua naturalmente, nel caso specifico. Quella “visione privatistica della storia”, come è stata definita, fatta di “aneddoti” familiari e personali e “dettagli insignificanti”, centrata sulla figura del self-made man venuto dall’imprenditoria ed entrato nel teatro della politica italiana per liberarla dai soffocanti lacci che ne ostacolavano lo sviluppo, mise una pietra tombale sulla visione didattico-pedagogico della Storia propria della classe dirigente politica della Prima Repubblica, aprendo definitivamente la strada alla nuova stagione della politica senza Storia. I partiti italiani non concepirono più la Storia come un serbatoio dal quale estrarre liberamente gli ingredienti atti a legittimare la propria identità politica presente e futura, bensì come un fastidioso ingombro del quale fare volentieri a meno.
La forza politica più capace di interpretare il sentimento e l’orizzonte mentale del cosiddetto presentismo fu senza dubbio – nell’Italia del XXI secolo – il Movimento 5 stelle. La sistematica esclusione, nel processo di costruzione identitaria del Movimento di Beppe Grillo, di qualsiasi cenno alla vicenda storica italiana divenne il carattere distintivo di una forza che rifiutava consapevolmente il peso della Storia per aderire più agevolmente ai cangianti umori del presente, in altre parole alle mutevoli preferenze dei cittadini-consumatori. Anche la leadership di Matteo Salvini dimenticò e fece dimenticare ogni ragione storica legata alle origini della Lega Nord, convincendo gli elettori che il suo partito avrebbe riportato l’ordine all’interno di un paese minacciato dalla crescente ondata migratoria verso le coste italiane: solo in un clima di allegra amnesia collettiva, la Lega del secessionismo padano poteva affermarsi nelle regioni del Centro e del Sud Italia come una delle principali forze politiche nazionali. Anche Matteo Renzi, l’ex sindaco di Firenze asceso alla guida del Partito democratico nel 2013, incarnò lo spirito di una politica vissuta all’insegna di un eterno presente, di una politica che guardava solo all’oggi e non chiedeva spiegazioni al passato. L’azione politica si contrappose nella sua visione alla dimensione della memoria storica, presentata all’opinione pubblica come un fardello destinato ad appesantire l’attività di governo, un peso di cui sbarazzarsi per agire più velocemente e più liberamente.
Con Fratelli d’Italia si è aperto oggi un nuovo capitolo del tormentato rapporto tra la politica italiana e la Storia. Tutt’altro che disinteressata alla vicenda storica nazionale, Giorgia Meloni è intervenuta spesso, nel corso del suo primo anno di governo, su temi storici. Non era così scontato. Con l’ingombrante passato che si ritrova alle spalle, una vicenda inevitabilmente segnata dall’eredità del fascismo e dall’isolamento vissuto dal Msi nell’ambito dell’arco costituzionale italiano della Prima Repubblica, la destra italiana era potenzialmente candidata a dimenticare, rimuovere, azzerare la storia più o meno recente, a proseguire in altre parole la tradizione dei partiti senza storia. Giorgia Meloni invece ha scelto una strada diversa. Troppo intrecciata la sua storia politica personale con quella del Msi e del Fronte della Gioventù per mettere a tacere il rumore del passato. Il tentativo, esercitato sin dagli anni della lunga campagna elettorale che ha preceduto la vittoria alle politiche dello scorso settembre, è stato quello di provare a riscrivere alcuni dei nodi più delicati della nostra storia repubblicana, sovvertendo la narrazione che la destra, a suo modo di vedere, sarebbe stata costretta a subire negli ultimi decenni.
L’unico ostacolo rispetto a questo generoso tentativo è che non c’era granché da sovvertire. Il lavoro degli storici ha consolidato negli ultimi decenni ricostruzioni e interpretazioni oggi difficilmente confutabili, riscrivendo le pagine di storia che erano da riscrivere, a cominciare dalle foibe e dal clima di scontro e violenza dell’immediato secondo Dopoguerra. La destra dunque non aveva nulla da rovesciare, il paradigma vittimistico non ha trovato terreno fertile. E Giorgia Meloni e i suoi uomini si sono ritrovati a praticare così un nuovo genere ludico, la Storia per omissioni. Incapaci di proporre una narrazione alternativa, a parte il goffo tentativo di ascrivere Dante Alighieri alla storia della destra italiana, hanno messo in campo una strategia tutta difensiva, fatta di piccoli grandi silenzi, reticenze, ambiguità.
Con un duplice obiettivo: evitare di dare ragione ai propri interlocutori di sinistra pronunciando parole che altri avrebbero voluto sentirgli dire, e alimentare una zona d’ombra, diciamo pure una zona di ambiguità atta a lasciare libertà di manovra a simpatizzanti ed elettori, oltre che alla classe dirigente con la quale Meloni si ritrova a governare.
In nome di questa strategia, si può scrivere un’autobiografia senza mai nominare la parola fascismo e il sostantivo fascista, brutti epiteti destinati a comparire, oggi come allora, solo sulla bocca dei propri avversari politici. Si può parlare della persecuzione degli ebrei come di qualcosa di incomprensibile, un avvenimento astorico accaduto in Italia “durante il fascismo”, e non per esempio a opera del regime fascista. Si può raccontare che il razzismo, tranne rare eccezioni, non ha nulla a che fare con la storia della destra italiana. Si possono ricordare nostalgicamente i camerati missini degli anni Settanta e Ottanta come campioni di pace e mitezza, vittime sacrificali della violenza prevaricatrice dei loro oppositori politici senza menzionare il clima di scontri violenti che vide il Fronte della Gioventù e il Msi in prima linea. Si può ricordare la strage di Bologna del 2 agosto 1980 come una strage “per terrorismo”, senza fare menzione alcuna delle inchieste giudiziarie e delle ricerche storiche che hanno accertato in modo inoppugnabile le responsabilità neofasciste. Si può celebrare il 25 aprile senza mai pronunciare la parola antifascismo. Si può celebrare la Costituzione repubblicana come una costituzione afascista. Si può ricordare la resistenza senza mai pronunciare la parola partigiano (sostituita per l’occasione dal sostantivo patriota). Si può esaltare la resistenza cattolica e quella monarchica citando la componente comunista solo quale esclusiva responsabile della spirale di odio e di esecuzioni sommarie seguita alla fine del fascismo. Si può esaltare il ruolo del Movimento sociale italiano come traghettatore di milioni di italiani nella Repubblica parlamentare senza citarne minimamente l’anima. Si può celebrare la giornata della liberazione dai nazifascisti esaltando Jan Palach, l’eroe della resistenza praghese contro il regime sovietico. Si può ricordare la strage delle Fosse ardeatine come un evento organizzato dai nazisti ai danni degli italiani senza menzionare le pesanti responsabilità dei vertici del regime fascista. Si può insomma giocare con la Storia sul filo di silenzi, reticenze, ambiguità, omissioni.
E’ al riparo di questa zona d’ombra che il presidente del Senato La Russa, dopo aver celebrato la costituzione afascista e festeggiato il 25 aprile a Praga davanti alla statua di Palach, può pensare di figurare come un grande statista semplicemente chiarendo a favore di stampa che “la Costituzione italiana nasce proprio dalla sconfitta della dittatura”. Ed è grazie a questo perimetro di ambiguità che i tanti De Angelis di cui FdI è pieno si sentono in fondo liberi di definire come una grande truffa le acquisizioni della magistratura e della storiografia sulla strage di Bologna, e i (pochi, ma non pochissimi) nostalgici del fascismo possono continuare a coltivare, più o meno apertamente, i loro vecchi rituali nonostante la formale “incompatibilità con qualsiasi nostalgia del fascismo” affermata dalla stessa Meloni nella sua nota lettera al Corriere della Sera del 25 aprile scorso.
Nel momento in cui l’esperienza di governo la induce a scelte limpidamente europeiste e atlantiste lontane anni luce dalle proposte politiche avanzate negli ultimi anni, nell’attimo stesso in cui si trova a rinnegare il proprio passato su molte delle questioni al centro dell’agenda politica, dalla questione climatica all’eredità trumpiana all’alleanza sovranista, nell’istante stesso cioè in cui si trova a rimangiarsi gran parte di quanto urlato negli ultimi anni di campagna elettorale, Meloni evita in ogni modo di rinnegare anche la storia politica del proprio partito: specie la storia di quelli, e non sono pochi, che ai tempi di Fiuggi e poi ancora anni dopo, etichettarono Gianfranco Fini come un traditore, lei per prima. Se solo a sinistra non si abusasse del termine fascista per bollare come tale ogni episodio di violenza, razzismo, antisemitismo, con il serio rischio collaterale di non riuscire a contrastare queste degenerazioni in modo efficace, sarebbe probabilmente più facile smascherare questo esercizio di Storia per omissioni praticato ormai quotidianamente dalla destra di governo.
(da ilfoglio.it)

This entry was posted on domenica, Settembre 10th, 2023 at 14:57 and is filed under Politica. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can leave a response, or trackback from your own site.

« CATENO DE LUCA HA SCOPERTO CHE A VENEZIA HANNO PREZZI FOLLI: “PIATTI PICCOLI E PREZZI ALTI, IL MIO AMICO DOPO E’ ANDATO AL MCDONALD’S”
MIGLIAIA DI GIOVANI SI METTONO IN FILA A MILANO PER COMPRARE VESTITI USATI A 18 EURO »

Leave a Reply

You must be logged in to post a comment.

  • Destra di Popolo.net
    Circolo Genovese di Cultura e Politica
    Diretto da Riccardo Fucile
    Scrivici: destradipopolo@gmail.com

  • Categorie

    • 100 giorni (5)
    • Aborto (20)
    • Acca Larentia (2)
    • Alcool (3)
    • Alemanno (150)
    • Alfano (315)
    • Alitalia (123)
    • Ambiente (341)
    • AN (210)
    • Animali (74)
    • Arancioni (2)
    • arte (175)
    • Attentato (329)
    • Auguri (13)
    • Batini (3)
    • Berlusconi (4.297)
    • Bersani (235)
    • Biasotti (12)
    • Boldrini (4)
    • Bossi (1.223)
    • Brambilla (38)
    • Brunetta (83)
    • Burlando (26)
    • Camogli (2)
    • canile (4)
    • Cappello (8)
    • Caprotti (2)
    • Caritas (6)
    • carovita (170)
    • casa (247)
    • Casini (120)
    • Centrodestra in Liguria (35)
    • Chiesa (276)
    • Cina (10)
    • Comune (343)
    • Coop (7)
    • Cossiga (7)
    • Costume (5.592)
    • criminalità (1.404)
    • democratici e progressisti (19)
    • denuncia (14.536)
    • destra (573)
    • destradipopolo (99)
    • Di Pietro (101)
    • Diritti civili (276)
    • don Gallo (9)
    • economia (2.332)
    • elezioni (3.303)
    • emergenza (3.080)
    • Energia (45)
    • Esselunga (2)
    • Esteri (784)
    • Eugenetica (3)
    • Europa (1.314)
    • Fassino (13)
    • federalismo (167)
    • Ferrara (21)
    • Ferretti (6)
    • ferrovie (133)
    • finanziaria (325)
    • Fini (823)
    • fioriere (5)
    • Fitto (27)
    • Fontana di Trevi (1)
    • Formigoni (90)
    • Forza Italia (596)
    • frana (9)
    • Fratelli d'Italia (291)
    • Futuro e Libertà (511)
    • g8 (25)
    • Gelmini (68)
    • Genova (543)
    • Giannino (10)
    • Giustizia (5.796)
    • governo (5.805)
    • Grasso (22)
    • Green Italia (1)
    • Grillo (2.941)
    • Idv (4)
    • Immigrazione (734)
    • indulto (14)
    • inflazione (26)
    • Ingroia (15)
    • Interviste (16)
    • la casta (1.396)
    • La Destra (45)
    • La Sapienza (5)
    • Lavoro (1.316)
    • LegaNord (2.415)
    • Letta Enrico (154)
    • Liberi e Uguali (10)
    • Libia (68)
    • Libri (33)
    • Liguria Futurista (25)
    • mafia (544)
    • manifesto (7)
    • Margherita (16)
    • Maroni (171)
    • Mastella (16)
    • Mattarella (60)
    • Meloni (14)
    • Milano (300)
    • Montezemolo (7)
    • Monti (357)
    • moschea (11)
    • Musso (10)
    • Muti (10)
    • Napoli (319)
    • Napolitano (220)
    • no global (5)
    • notte bianca (3)
    • Nuovo Centrodestra (2)
    • Obama (11)
    • olimpiadi (40)
    • Oliveri (4)
    • Pannella (29)
    • Papa (33)
    • Parlamento (1.428)
    • partito del popolo della libertà (30)
    • Partito Democratico (1.034)
    • PD (1.192)
    • PdL (2.781)
    • pedofilia (25)
    • Pensioni (129)
    • Politica (32.726)
    • polizia (253)
    • Porto (12)
    • povertà (502)
    • Presepe (14)
    • Primarie (149)
    • Prodi (52)
    • Provincia (139)
    • radici e valori (3.690)
    • RAI (359)
    • rapine (37)
    • Razzismo (1.410)
    • Referendum (200)
    • Regione (344)
    • Renzi (1.521)
    • Repetto (46)
    • Rifiuti (84)
    • rom (13)
    • Roma (1.125)
    • Rutelli (9)
    • san gottardo (4)
    • San Martino (3)
    • San Miniato (2)
    • sanità (306)
    • Sarkozy (43)
    • scuola (354)
    • Sestri Levante (2)
    • Sicurezza (454)
    • sindacati (162)
    • Sinistra arcobaleno (11)
    • Soru (4)
    • sprechi (319)
    • Stampa (373)
    • Storace (47)
    • subappalti (31)
    • televisione (244)
    • terremoto (402)
    • thyssenkrupp (3)
    • Tibet (2)
    • tredicesima (3)
    • Turismo (62)
    • Udc (64)
    • Università (128)
    • V-Day (2)
    • Veltroni (30)
    • Vendola (41)
    • Verdi (16)
    • Vincenzi (30)
    • violenza sulle donne (342)
    • Web (1)
    • Zingaretti (10)
    • zingari (14)
  • Archivi

    • Luglio 2025 (24)
    • Giugno 2025 (573)
    • Maggio 2025 (591)
    • Aprile 2025 (622)
    • Marzo 2025 (561)
    • Febbraio 2025 (352)
    • Gennaio 2025 (640)
    • Dicembre 2024 (607)
    • Novembre 2024 (609)
    • Ottobre 2024 (668)
    • Settembre 2024 (458)
    • Agosto 2024 (618)
    • Luglio 2024 (429)
    • Giugno 2024 (481)
    • Maggio 2024 (633)
    • Aprile 2024 (618)
    • Marzo 2024 (473)
    • Febbraio 2024 (588)
    • Gennaio 2024 (627)
    • Dicembre 2023 (504)
    • Novembre 2023 (435)
    • Ottobre 2023 (604)
    • Settembre 2023 (462)
    • Agosto 2023 (642)
    • Luglio 2023 (605)
    • Giugno 2023 (560)
    • Maggio 2023 (412)
    • Aprile 2023 (567)
    • Marzo 2023 (506)
    • Febbraio 2023 (505)
    • Gennaio 2023 (541)
    • Dicembre 2022 (525)
    • Novembre 2022 (526)
    • Ottobre 2022 (552)
    • Settembre 2022 (584)
    • Agosto 2022 (585)
    • Luglio 2022 (562)
    • Giugno 2022 (521)
    • Maggio 2022 (470)
    • Aprile 2022 (502)
    • Marzo 2022 (542)
    • Febbraio 2022 (494)
    • Gennaio 2022 (510)
    • Dicembre 2021 (488)
    • Novembre 2021 (599)
    • Ottobre 2021 (506)
    • Settembre 2021 (539)
    • Agosto 2021 (423)
    • Luglio 2021 (577)
    • Giugno 2021 (559)
    • Maggio 2021 (556)
    • Aprile 2021 (506)
    • Marzo 2021 (647)
    • Febbraio 2021 (570)
    • Gennaio 2021 (605)
    • Dicembre 2020 (619)
    • Novembre 2020 (575)
    • Ottobre 2020 (639)
    • Settembre 2020 (465)
    • Agosto 2020 (588)
    • Luglio 2020 (597)
    • Giugno 2020 (580)
    • Maggio 2020 (618)
    • Aprile 2020 (643)
    • Marzo 2020 (437)
    • Febbraio 2020 (593)
    • Gennaio 2020 (596)
    • Dicembre 2019 (542)
    • Novembre 2019 (316)
    • Ottobre 2019 (631)
    • Settembre 2019 (617)
    • Agosto 2019 (639)
    • Luglio 2019 (654)
    • Giugno 2019 (598)
    • Maggio 2019 (527)
    • Aprile 2019 (383)
    • Marzo 2019 (562)
    • Febbraio 2019 (598)
    • Gennaio 2019 (641)
    • Dicembre 2018 (623)
    • Novembre 2018 (603)
    • Ottobre 2018 (631)
    • Settembre 2018 (586)
    • Agosto 2018 (362)
    • Luglio 2018 (562)
    • Giugno 2018 (563)
    • Maggio 2018 (634)
    • Aprile 2018 (547)
    • Marzo 2018 (599)
    • Febbraio 2018 (571)
    • Gennaio 2018 (607)
    • Dicembre 2017 (579)
    • Novembre 2017 (634)
    • Ottobre 2017 (579)
    • Settembre 2017 (456)
    • Agosto 2017 (368)
    • Luglio 2017 (450)
    • Giugno 2017 (468)
    • Maggio 2017 (460)
    • Aprile 2017 (439)
    • Marzo 2017 (480)
    • Febbraio 2017 (420)
    • Gennaio 2017 (453)
    • Dicembre 2016 (438)
    • Novembre 2016 (438)
    • Ottobre 2016 (424)
    • Settembre 2016 (367)
    • Agosto 2016 (332)
    • Luglio 2016 (336)
    • Giugno 2016 (358)
    • Maggio 2016 (373)
    • Aprile 2016 (308)
    • Marzo 2016 (369)
    • Febbraio 2016 (335)
    • Gennaio 2016 (404)
    • Dicembre 2015 (412)
    • Novembre 2015 (401)
    • Ottobre 2015 (422)
    • Settembre 2015 (419)
    • Agosto 2015 (416)
    • Luglio 2015 (387)
    • Giugno 2015 (397)
    • Maggio 2015 (402)
    • Aprile 2015 (407)
    • Marzo 2015 (428)
    • Febbraio 2015 (417)
    • Gennaio 2015 (434)
    • Dicembre 2014 (454)
    • Novembre 2014 (437)
    • Ottobre 2014 (440)
    • Settembre 2014 (450)
    • Agosto 2014 (433)
    • Luglio 2014 (437)
    • Giugno 2014 (392)
    • Maggio 2014 (392)
    • Aprile 2014 (389)
    • Marzo 2014 (436)
    • Febbraio 2014 (386)
    • Gennaio 2014 (419)
    • Dicembre 2013 (367)
    • Novembre 2013 (395)
    • Ottobre 2013 (447)
    • Settembre 2013 (433)
    • Agosto 2013 (389)
    • Luglio 2013 (390)
    • Giugno 2013 (425)
    • Maggio 2013 (413)
    • Aprile 2013 (345)
    • Marzo 2013 (372)
    • Febbraio 2013 (293)
    • Gennaio 2013 (361)
    • Dicembre 2012 (364)
    • Novembre 2012 (336)
    • Ottobre 2012 (363)
    • Settembre 2012 (341)
    • Agosto 2012 (238)
    • Luglio 2012 (328)
    • Giugno 2012 (288)
    • Maggio 2012 (258)
    • Aprile 2012 (218)
    • Marzo 2012 (255)
    • Febbraio 2012 (247)
    • Gennaio 2012 (259)
    • Dicembre 2011 (223)
    • Novembre 2011 (267)
    • Ottobre 2011 (283)
    • Settembre 2011 (268)
    • Agosto 2011 (155)
    • Luglio 2011 (210)
    • Giugno 2011 (264)
    • Maggio 2011 (273)
    • Aprile 2011 (248)
    • Marzo 2011 (255)
    • Febbraio 2011 (234)
    • Gennaio 2011 (253)
    • Dicembre 2010 (237)
    • Novembre 2010 (187)
    • Ottobre 2010 (159)
    • Settembre 2010 (148)
    • Agosto 2010 (75)
    • Luglio 2010 (86)
    • Giugno 2010 (76)
    • Maggio 2010 (75)
    • Aprile 2010 (66)
    • Marzo 2010 (79)
    • Febbraio 2010 (73)
    • Gennaio 2010 (74)
    • Dicembre 2009 (74)
    • Novembre 2009 (83)
    • Ottobre 2009 (90)
    • Settembre 2009 (83)
    • Agosto 2009 (56)
    • Luglio 2009 (83)
    • Giugno 2009 (76)
    • Maggio 2009 (72)
    • Aprile 2009 (74)
    • Marzo 2009 (50)
    • Febbraio 2009 (69)
    • Gennaio 2009 (70)
    • Dicembre 2008 (75)
    • Novembre 2008 (77)
    • Ottobre 2008 (67)
    • Settembre 2008 (56)
    • Agosto 2008 (39)
    • Luglio 2008 (50)
    • Giugno 2008 (55)
    • Maggio 2008 (63)
    • Aprile 2008 (50)
    • Marzo 2008 (39)
    • Febbraio 2008 (35)
    • Gennaio 2008 (36)
    • Dicembre 2007 (25)
    • Novembre 2007 (22)
    • Ottobre 2007 (27)
    • Settembre 2007 (23)
  • Luglio 2025
    L M M G V S D
     123456
    78910111213
    14151617181920
    21222324252627
    28293031  
    « Giu    
  • Leggi gli ultimi articoli inseriti

    • L’ESTATE DELLA DUCETTA È MOLESTATA DA BRUTTI PENSIERI; SE PRENDE UNA SBERLA ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, LA PREMIER TEME CHE UNA CADUTA POSSA TRASFORMARSI NELL’INIZIO DELLA FINE. COME È ACCADUTO AL PD DI RENZI, ALLA LEGA DI SALVINI, AL M5S DI DI MAIO. DI COLPO, DALL’ALTARE ALLA POLVERE
    • CIUFF CIUFF, È IN ARRIVO IL TAJANI-EXPRESS: IL MINISTRO DEGLI ESTERI HA DECISO CHE IL SUO PAESE D’ORIGINE, FERENTINO, IN PROVINCIA DI FROSINONE, DEVE AVERE UNA STAZIONE FERROVIARIA DELL’ALTA VELOCITÀ
    • CHI DOPO MACRON? IN FRANCIA È GIÀ INIZIATA LA CORSA ALL’ELISEO (SI VOTERA’ NEL 2027) : TRA I MACRONIANI SCALDANO I MOTORI IL GIOVANE GABRIEL ATTAL O EDOUARD PHILIPPE, EX PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
    • ACTIONAID SU ACCORDO ITALIA-ALBANIA: “MELONI PRETENDE DI INTERPRETARE IL DIRITTO COME LE FA PIU’ COMODO”
    • IN CISGIORDANIA UN CENTINAIO DI ISRAELIANI DEL DISTRETTO DI BINYAMIN, LA FRANGIA PIÙ ESTREMISTA DEI COLONI, HA ASSALTATO LA CASERMA DELL’ESERCITO DELLO STATO EBRAICO
    • USA, ALTRO CHE “ETA’ DELL’ORO”, CON TRUMP IL DOLLARO CROLLA
  • Commenti recenti

    • Log In

      • Accedi
      • Feed dei contenuti
      • Feed dei commenti
      • WordPress.org
    • Credits: G.I





    Usiamo i cookie anche di terze parti autorizzate. Continuando a navigare su questo sito, acconsenti al loro impiego in conformità alla nostra Cookie Policy.
    PreferenzeCONTINUA
    Manage consent

    Privacy Overview

    This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
    Necessary
    Sempre abilitato
    Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. These cookies ensure basic functionalities and security features of the website, anonymously.
    CookieDurataDescrizione
    cookielawinfo-checbox-analytics11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Analytics".
    cookielawinfo-checbox-functional11 monthsThe cookie is set by GDPR cookie consent to record the user consent for the cookies in the category "Functional".
    cookielawinfo-checbox-others11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Other.
    cookielawinfo-checkbox-necessary11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookies is used to store the user consent for the cookies in the category "Necessary".
    cookielawinfo-checkbox-performance11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Performance".
    viewed_cookie_policy11 monthsThe cookie is set by the GDPR Cookie Consent plugin and is used to store whether or not user has consented to the use of cookies. It does not store any personal data.
    Functional
    Functional cookies help to perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collect feedbacks, and other third-party features.
    Performance
    Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.
    Analytics
    Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.
    Advertisement
    Advertisement cookies are used to provide visitors with relevant ads and marketing campaigns. These cookies track visitors across websites and collect information to provide customized ads.
    Others
    Other uncategorized cookies are those that are being analyzed and have not been classified into a category as yet.
    ACCETTA E SALVA