ARGENTINA DURA SCONFITTA PER IL PARTITO DI MILEI: I PERONISTI VINCONO LE ELEZIONI A BUENOS AIRES CON IL 47% DI VOTI CONTRO IL 33.8% DEI SOVRANISTI
LO SCANDALO DI CORRUZIONE COINVOLGE LA SORELLA DEL PREMIER
L’attuale governo argentino, guidato dall’ultraliberista Javier Milei, sta vivendo la sua peggior sconfitta dall’inizio del mandato. Domenica 7 settembre i cittadini argentini sono stati chiamati a votare per le elezioni provinciali di Buenos Aires (dove vive circa il 40% della popolazione dell’intero Paese) e il partito di Milei ha subito una sonora sconfitta alle urne.
I candidati del movimento peronista (il partito di opposizione all’attuale governo) hanno vinto con il 47% delle preferenze, mentre La Libertad Avanza (il partito di cui leader è Milei) ha ottenuto il 33,8% dei voti
Un risultato chiaro: il partito guidato dall’attuale presidente ha perso per ben 13% punti di differenza rispetto ai peronisti. Una notizia pessima per il presidente “anarchico-capitalista” che ha guidato la campagna per le provinciali, assumendosi la responsabilità dell’esito e insistendo durante i comizi sul fatto che con queste votazioni il suo partito avrebbe tolto il potere al peronismo nel suo ultimo “bastione”, dato che generalmente nella capitale alle elezioni il movimento peronista tende a vincere.
Milei durante le ultime settimane ha trasformato queste elezioni in una battaglia campale, assicurando che il suo partito avrebbe “messo l’ultimo chiodo alla bara del peronismo” e che la “libertà avrebbe spopolato”.
Il risultato elettorale arriva in un momento particolarmente difficile per il governo dovuto a un grosso scandalo di corruzione (che coinvolge la potentissima sorella del presidente, Karina Milei) scoppiato di recente. Nelle scorse settimane infatti è stato diffuso un audio in cui l’allora responsabile dell’Agenzia
Nazionale della Disabilità, Dario Spagnuolo (amico stretto del presidente), parlava di una presunta rete di corruzione in cui Karina Milei e il politico Eduardo Menem avrebbero richiesto mazzette per l’assegnazione degli appalti per l’acquisto da parte dello Stato di medicinali per persone con disabilità. Javier Milei ha sin da subito difeso la sorella, accusando i peronisti di diffondere notizie false, ma anche rimuovendo Spagnuolo dal suo ruolo. Lo scandalo però è esploso velocemente, generando una forte incredulità e sorpresa nella base elettorale di Milei.
Il politico ultraliberista – diventato presidente nel 2023 – ha infatti basato buona parte della sua campagna sulla presunta corruzione dei governi peronisti (il movimento che ha guidato il Paese per la maggior parte del tempo negli ultimi decenni) e quindi è un tema particolarmente sensibile per chi ha deciso di votarlo. Milei è riuscito a convincere i suoi elettori anche grazie a una promessa fatta durante tutta la sua campagna: tirare fuori il Paese dalla forte crisi economica che stava vivendo ormai da anni. Una promessa che – almeno sulla carta – sembra aver fin qui ottenuto abbassando l’inflazione (grazie a tagli alla spesa pubblica estremamente radicali) ma che ora sembra vacillare. Si teme che la reazione dei mercati questo lunedì (in risposta alla sconfitta alle elezioni) sarà molto negativa e la squadra economica del governo ha sempre più difficoltà a sostenere il valore del peso rispetto al dollaro. La ex presidente e leader dell’ala più radicale del peronismo, Cristina Kirchner, ha festeggiato la vittoria dal balcone della sua residenza (si trova ai domiciliari dopo la condanna per corruzione). Sul suo account
“X” (ex Twitter) Kirchner ha scritto che il peronismo si prepara a vincere alle prossime elezioni previste per il 26 ottobre, quando si terrà una votazione ancora più importante: quelle di “mezzo mandato”, in cui i cittadini argentini eleggeranno senatori e parlamentari.
(da agenzie)
Leave a Reply