ARROGANTE E SENZA SCRUPOLI: IL LATO OSCURO DI LARRY ELLISON, COFONDATORE DI ORACLE, DIVENTATO L’UOMO PIÙ RICCO DEL MONDO CON UN PATRIMONIO ARRIVATO A 393 MILIARDI DI DOLLARI IN MENO DI 24 ORE GRAZIE AL BUSINESS CON L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE
SOPRANNOMINATO IL “BAD BOY” DELLA SILICON VALLEY, L’81ENNE ELLISON HA COSTRUITO UN’IMMAGINE DA “PIRATA DEL TECH”: INVESTITORE SPREGIUDICATO, COLLEZIONISTA DI JET E YACHT, È UN AMICO FEDELE DI TRUMP, PER CUI ORGANIZZÒ UNA RACCOLTA FONDI GIÀ NEL 2020. E HA FINANZIATO ANCHE NETANYAHU
Elon Musk non è più l’uomo più ricco del mondo. In vetta alla classifica c’è ora Larry Ellison, 81 anni, cofondatore di Oracle, la cui fortuna è schizzata a 393 miliardi di dollari in meno di 24 ore.
Un incremento record di 101 miliardi, dovuto al rally delle azioni Oracle a Wall Street, balzate di oltre il 40% tra martedì e mercoledì grazie ai prodotti legati all’intelligenza artificiale.
Dopo la chiusura dei mercati, l’amministratore delegato Safra Catz ha annunciato la firma di quattro contratti multimiliardari in questo trimestre
Tra i più significativi, l’accordo di luglio per fornire a OpenAI – la società che ha creato ChatGPT – 4,5 gigawatt di elettricità per alimentare i suoi software di AI.
Soprannominato il «bad boy» della Silicon Valley, Ellison ha costruito un’immagine da pirata del tech: dropout universitario, collezionista di jet e yacht, investitore spregiudicato e amico di Steve Jobs e Donald Trump. Una figura divisiva, ma capace di intercettare ogni grande onda tecnologica degli ultimi quarant’anni e di trasformarla in miliardi.
Per anni i riflettori sono stati puntati su Elon Musk e Jeff Bezos.
Oggi però a prendersi la scena è Larry Ellison: l’81enne fondatore di Oracle che, grazie al boom dell’intelligenza artificiale, è salito in vetta alla classifica dei più ricchi e si è imposto come nuovo alleato chiave di Donald Trump.
Ellison, che possiede il 40% di Oracle e il 98% dell’isola hawaiana di Lanai, non è mai stato solo un imprenditore. Amico personale di Donald Trump, finanziatore di Benjamin Netanyahu, alleato di Sam Altman e Masayoshi Son nel maxi-progetto di data center “Stargate”, è diventato l’uomo su cui la Casa Bianca punta per assicurare agli Stati Uniti la supremazia tecnologica nell’era dell’Intelligenza artificiale.
Nata nel 1977 da un contratto con la Cia per costruire un database, Oracle ha vissuto una parabola unica. Per decenni identificata con i sistemi informativi aziendali, poi con il cloud, oggi è l’azienda che Wall Street scommette capace di diventare infrastruttura centrale dell’intelligenza artificiale.
Soltanto negli ultimi tre mesi il portafoglio di contratti è salito da 138 a 455 miliardi di dollari. Al cuore c’è l’accordo quinquennale da 300 miliardi con OpenAI, la società creatrice di ChatGPT, che ha scelto i data center Oracle quando Microsoft non riusciva a garantire capacità sufficiente. Ma i clienti includono anche Meta, Nvidia e la stessa xAI di Musk.
Il colpo da maestro resta però Stargate: un progetto da 500 miliardi di dollari in Texas, che vede Oracle insieme a SoftBank e OpenAI impegnata a costruire un’infrastruttura energetica e di calcolo mai tentata prima. Non a caso, il lancio ufficiale è avvenuto a Washington, con Trump sul palco
Già nel primo mandato presidenziale frequentava cene a Mar-a
Lago e incontri nello Studio Ovale. Trump lo ha elogiato pubblicamente come “un uomo straordinario e un imprenditore incredibile”.
Oggi quella vicinanza si traduce in dossier strategici: Oracle è la candidata privilegiata ad acquisire le attività americane di TikTok, che rischiano un bando se non si separeranno da ByteDance. Alla domanda se Musk potesse comprare TikTok, Trump ha risposto: “Mi piacerebbe che lo facesse Larry”.
Il cambio di equilibri è evidente: se Musk, logorato dalle polemiche politiche e dal calo di Tesla, si è allontanato dall’orbita trumpiana, Ellison ne ha preso il posto come alleato stabile e affidabile.
L’influenza di Ellison si estende anche ai media. Ha finanziato l’operazione da 8 miliardi con cui il figlio David ha creato Paramount Skydance, conglomerato che controlla CBS, MTV e Paramount Pictures. Un investimento che apre a nuove intersezioni tra business, cultura e politica in un’America polarizzata.
Sul fronte internazionale, Ellison ha coltivato un rapporto stretto con Benjamin Netanyahu e nel 2017 ha donato oltre 16 milioni di dollari alle Forze di difesa israeliane. Sul piano personale ha comprato nel 2012 il 98% dell’isola di Lanai, trasformata in un laboratorio di turismo esclusivo e di agricoltura idroponica.
Ellison ha quattro matrimoni alle spalle, una passione per gli yacht e gli aerei privati, e uno stile di vita che alimenta il mito del miliardario larger-than-life. Musk lo ha definito “la persona più intelligente che abbia mai incontrato”.
Eppure, paradossalmente, è proprio l’allievo a essere rimasto
indietro. Se Musk incarna la volatilità e l’esposizione politica, Ellison ha saputo costruire un equilibrio nuovo tra affari e potere. Nell’America di Trump, è lui l’oracolo a cui guardano politica e finanza
(da agenzie)
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