BASTA CON LA MINCHIATA CHE NETANYAHU È OSTAGGIO DELL’ULTRADESTRA: “BIBI” VUOLE SBARAZZARSI DEI PALESTINESI, ESATTAMENTE COME GLI ALTRI. È STATO IL PREMIER A SDOGANARE E PORTARE AL GOVERNO I FALCHI MESSIANICI CHE DA ANNI PREDICANO L’ANNIENTAMENTO DI GAZA E CISGIORDANIA
BEZALEL SMOTRICH, IL MINISTRO DELLE FINANZE È UN COLONO OLTRANZISTA. E ITAMAR BEN GVIR A 19 ANNI, ARMATO DI PISTOLA, ESIBIVA IN TV IL FREGIO DELLA CADILLAC DI RABIN MINACCIANDO: “SIAMO ARRIVATI ALLA SUA AUTO. POSSIAMO ARRIVARE ANCHE A LUI” – I DUE HANNO UN PESO SPROPOSITATO NEL GOVERNO, NONOSTANTE I POCHI VOTI
Per un misto di hybris alla greca e chutzpah all’israeliana, Benjamin Netanyahu ha adulato, sdoganato e portato al governo due falchi messianici con ego da competizione, due oltranzisti che sgomitano all’estrema destra dell’esecutivo più a destra nella storia di Israele: Bezalel Smotrich e Itamar Ben Gvir.
Il primo, 45enne ministro delle Finanze con un portafoglio nella Difesa che gli consente di pianificare ed espandere gli insediamenti in Cisgiordania, lui stesso colono di seconda generazione. Nel 2005 fu arrestato dallo Shin Bet durante il disimpegno di Israele da Gaza, i servizi lo considerarono una minaccia potenziale, accusa sempre respinta e sospetti mai confermati in tribunale. Per lui, il 7 ottobre è stata un’«occasione» per ribaltare la storia: riconquistare Gaza e ristabilirvi gli insediamenti ebraici.
L’altro, 49 anni, allievo del rabbino estremista Meir Kahane, un tempo avvocato degli estremisti, ha costruito la sua carriera sull’incitamento, quello che portò all’assassinio di Yitzhak Rabin per seppellire con lui il processo di pace con i palestinesi in cui credeva il premier laburista. Poche settimane prima – lui 19enne e già armato di pistola – esibì in tv il fregio della Cadillac di Rabin minacciando: «Siamo arrivati alla sua auto. Possiamo arrivare anche a lui».
Condannato più volte per incitamento al razzismo e sostegno a organizzazioni terroristiche, oggi il ministro della Sicurezza nazionale, ha trasformato la polizia in un braccio politico che vorrebbe impegnato a reprimere duramente le proteste anti-governative mentre aumentano omicidi e criminalità – soprattutto nel segmento arabo della società israeliana – e cresce esponenzialmente la violenza dei coloni in Cisgiordania.
Netanyahu detto HaKosem – “il Mago” – per la sua capacità decennale di tirare fuori dal cilindro soluzioni di salvezza, principalmente per se stesso, […] asseconda – a volte anche solo tacendo – gli slogan ipernazionalisti che sono diventati veri e propri indirizzi politici illiberali, logorando insieme lo sforzo bellico e la reputazione internazionale di Israele.
È il prezzo dell’alleanza che ha garantito la nascita e la tenuta della coalizione. In sostanza, Smotrich e Ben Gvir si trovano a esercitare un potere sproporzionato al loro peso elettorale. E non perché lo abbiano conquistato ma perché Netanyahu li considera l’àncora della sua sopravvivenza politica.
Il sostegno dei Paesi europei più solidi al fianco di Israele scricchiola perché questi governi, che avevano ormai familiarità nel trattare con Netanyahu in versione “Mr. Sicurezza”, oggi capiscono di trovarsi a fare i conti con le manovre di Smotrich e Ben Gvir, registi di un Netanyahu alla guerra, promotori di un’agenda di legalizzazione degli insediamenti, che si esprimono a suon di minacce in risposta al riconoscimento internazionale della validità di una soluzione a due Stati, forzata da quello unilaterale dello Stato palestinese.
Netanyahu non si è mai assunto la responsabilità del fallimento di sicurezza del 7 ottobre e non ha la possibilità di ribaltarlo in trionfo. Tuttalpiù in un doloroso compromesso. Ma non certo se resta appaiato a Smotrich e Ben Gvir, fermamente convinti che una guerra lasciata a metà è destinata a ripresentarsi, ancora più feroce.
(da agenzie)
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