CASO ALMASRI, ENTRO FINE MESE IL PRIMO VOTO IN PARLAMENTO SUL PROCESSO A NORDIO, PIANTEDOSI E MANTOVANO
ECCO COSA SUCCEDERA’… IL RELATORE DEL PD FARA’ LA RICOSTRUZIONE SULLA BASE DI ATTI SEGRETI
I tempi della Giunta per le Autorizzazioni della Camera saranno brevi ed entro fine mese sarà presa la prima decisione. È il segnale che arriva dopo la riunione di questa mattina a Montecitorio che ha fissato un calendario piuttosto fitto per decidere la posizione da prendere sulla richiesta di processo nei confronti dei ministri Carlo Nordio e Matteo Piantedosi e del sottosegretario Alfredo Mantovano, accusati rispettivamente, dal tribunale dei ministri di Roma, di omissione d’atti d’ufficio e e concorso in favoreggiamento per aver rimpatriato in Libia il torturatore Najem Osama Almasri, ricercato dalla corte penale internazionale dell’Aja.
Il calendario
Il presidente della commissione, Devis Dori (Avs), ha proposto come relatore il Pd Federico Gianassi e la giunta, sebbene tra i malumori della maggioranza, ha preso atto della decisione che mette in mano all’opposizione la prima esposizione dei fatti contestati a pedine importanti del governo (dall’inchiesta è uscita la premier Giorgia Meloni, archiviata in fase di indagini preliminari). L’ipotetico calendario prevede che il 10 settembre Gianassi faccia la prima relazione, introduttiva, la settimana successiva, tra il 17 e il 19 vengano sentiti i diretti interessati (che possono non presentarsi o inviare memorie scritte), il 19 ci sarà la discussione generale, il 23 la proposta del relatore ed entro il 30 il voto finale. L’esito della votazione è dato abbastanza per scontato: la maggioranza voterà contro l’autorizzazione a procedere. A quel punto, però, in vista del voto dell’aula di Montecitorio, il relatore dovrà essere cambiato
e indicato nell’ambito del centrodestra e sarà poi lui a proporre all’Aula di negare l’autorizzazione a procedere.
Le tensioni in maggioranza
Nei giorni scorsi si era parlato di tensioni all’interno della maggioranza che imputerebbe al presidente, Luciano Fontana, di non aver fatto abbastanza per spingere il presidente della Giunta (che però è del Pd) a indicare un relatore di maggioranza. Anche se la ricostruzione, pubblicata dal Foglio, è stata smentita ufficialmente, più di un membro della Giunta, sia di maggioranza sia di opposizione, ammette l’esistenza di tensioni. Antonella Forattini, del Pd, all’uscita dice esplicitamente: «In particolare da Fratelli d’Italia c’è stata molta freddezza quando si è detto che il presidente della Camera e i suoi uffici non hanno alcun genere di responsabilità e del resto non è prassi che interloquiscano con il presidente della Giunta, che è tenuto al segreto».
La relazione di minoranza
Fatto sta che la relazione affidata alla minoranza potrebbe preoccupare il centrodestra: Gianassi, nell’argomentare la sua posizione, ha la facoltà di citare, anche per sintesi, i documenti arrivati alla Giunta e che per ora sono stati letti solo dai membri della commissione, senza grandi fughe di notizie. L’atto sarà a tutti gli effetti pubblico.
(da agenzie)
Leave a Reply