CONTESTAZIONI MELONI A LIVORNO, DENUNCIATI IN 21: MA ERA UNA MANIFESTAZIONE POLITICA O UNA PASSEGGIATA?
L’APPLICAZIONE DELL’ART 99 DEL TU 361 E’ OPINABILE: UN CONTO E’ DISTURBARE UNA MANIFESTAZIONE POLITICA, ALTRA COSA “UNA CAMMINATA NEL QUARTIERE” COME L’AVEVA DEFINITA LA MELONI STESSA
Questa mattina gli ufficiali della Digos e della questura di Livorno hanno depositato in procura a Livorno e trasmesso alla procura del tribunale per minorenni di Firenze le comunicazioni relative a 21 notizie di reato a carico di altrettante persone, in relazione alle contestazioni di martedì scorso nei confronti di Giorgia Meloni, impegnata in una passeggiata di campagna elettorale nel centro della città .
Durante la manifestazione la leader di Fratelli d’Italia era stata duramente contestata da più di cento manifestanti.
La manifestazioni di FdI e le contestazioni hanno avuto luogo fra piazza Garibaldi, piazza della Repubblica e strade limitrofe.
Per 20 l’accusa, contenuta nella comunicazione di reato fatta dalla polizia alla procura della Repubblica di Livorno e a quella presso il tribunale dei minori di Firenze, è di aver impedito o turbato una riunione di propaganda elettorale, per la cui fattispecie è prevista una pena tra 1 e 3 anni di reclusione.
Ma il lato debole dell’accusa deriva dal fatto che alla Meloni non è stato impedito o turbato alcun comizio, ma quella che lei stessa ha definito “una camminata nel quartiere per parlare con commercianti e residenti”
Non esattamente un quartiere qualunque: Garibaldi, zona centralissima, popolare, da anni una di quelle a più alto tasso di immigrazione.
Quindi erano da mettere in preventivo manifestazioni di dissenso se una opta per una passeggiata fuori programma da privata cittadina.
Altra cosa, quella sì censurabile, se le avessero impedito di tenere un comizio regolarmente programmato.
Ma non pare proprio questo il caso.
(da agenzie)
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