COSA DI MAIO NON HA CAPITO DI “MASSONI” E “MELE MARCE”
LA NOTIZIA E’ CHE UNO CHE VUOLE GUIDARE L’ITALIA NON E’ NEMMENO IN GRADO DI CONTROLLARE I SUOI CANDIDATI E VERIFICARE DUE SEMPLICI CONTI
“Per quanto ci riguarda è una persona che non ci aveva detto di far parte di una loggia massonica e per questa ragione non può stare nel movimento. Gli abbiamo inibito l’utilizzo del simbolo e quindi per lui è game over”: Luigi Di Maio a Napoli oggi intercettato dai giornalisti è costretto a parlare del tema di cui nelle bacheche social dell’intero MoVimento 5 Stelle non si fa menzione: uno dei motivi di imbarazzo che ruota intorno al candidato Catello detto Lello Vitiello è che è stato proposto proprio dall’entourage di Di Maio.
Un altro dei motivi di imbarazzo è una cosa di cui probabilmente Giggetto non si è ancora accorto: il M5S non può inibire l’uso del simbolo a Catello Vitiello perchè il simbolo è attualmente in mano a un curatore, per la causa promossa dai 33 grillini ribelli assistiti dall’avvocato Lorenzo Borrè.
Poi Di Maio ha detto la sua anche sui due (per ora) candidati e parlamentari del M5S che sono stati beccati a non versare nel fondo del microcredito: “Quelle persone come Cecconi e Martelli le ho già messe fuori, per gli altri stiamo facendo tutte le verifiche che servono ma siamo orgogliosi di quello che è il Movimento”
E anche qui Di Maio dimostra di non aver capito cos’è la notizia.
Lui è infatti il candidato premier del M5S e in quanto tale si offre come guida del paese. Ma lui, in quanto capo della coalizione che ha candidato Cecconi e Martelli, è anche quello che li doveva controllare.
La notizia è che uno che vuole guidare l’Italia non è nemmeno in grado di controllare i suoi candidati.
(da “NextQuotidiano”)
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