“HITLER VIVO NELLA POLITICA DI NETANYAHU”: LA COLOMBIA CACCIA L’AMBASCIATORE ISRAELIANO
IL PREMIER GUASTAVO PETRO HA ESPULSO TUTTI I DIPLOMATICI ISRAELIANI E CHIESTO L’ARRESTO DEL CRIMINALE NETANYAHU
Il presidente colombiano Gustavo Petro ha ordinato l’espulsione dell’intera delegazione diplomatica israeliana dal territorio nazionale, segnando una rottura totale delle relazioni tra i due Paesi. La decisione è arrivata nelle scorse ore, subito dopo il fermo di due cittadine colombiane, Manuela Bedoya e Luna Barreto, membri dell’equipaggio della Global Sumud Flotilla, che stava tentando di rompere l’assedio israeliano a Gaza e portare aiuti umanitari alla popolazione. Le due attiviste sono state fermate e rapite dall’esercito dello stato ebraico, con un atto di pirateria illegale, mentre si stavano lentamente avvicinando alla Striscia.
Petro ha reagito duramente su X, definendo l’episodio “un nuovo crimine internazionale da parte di Benjamin Netanyahu” e annunciando che “l’accordo di libero scambio con Israele viene immediatamente sospeso”. La mossa va ben oltre la sospensione delle relazioni diplomatiche già avvenuta nel maggio 2024, imponendo ora l’uscita forzata di tutti i rappresentanti israeliani ancora presenti in Colombia, incluso l’ambasciatore. Il presidente ha inoltre annunciato che il Ministero degli Esteri avvierà azioni legali, anche presso i tribunali israeliani, invitando gli avvocati internazionali a unirsi al team legale colombiano. Petro inoltre ha dichiarato che Netanyahu “è un criminale internazionale che deve essere catturato”, come d’altro canto certificato da un pronunciamento della Corte Penale Internazionale.
Petro ha proseguito il suo duro attacco a Benjamin Netanyahu: “Hannah Arendt, la filosofa (ebrea) che ha studiato il totalitarismo, ha sottolineato negli anni ’50 che i nazisti erano ancora vivi. Hitler è vivo nella politica mondiale; Arendt aveva ragione. Spero che la gente non venga anestetizzata”, ha scritto, riferendosi ai crimini contro il popolo palestinese commessi da Israele.
In un comunicato ufficiale, il governo colombiano ha chiesto “la liberazione immediata delle cittadine, così come la liberazione di tutti gli altri membri della Flotillia” sollecitando i governi di Spagna, Bangladesh, Brasile, Slovenia, Indonesia, Irlanda, Libia, Malesia, Maldive, Messico, Oman, Pakistan, Qatar, Tailandia, Turchia e Sudafrica ad “agire prontamente e congiuntamente per proteggere la vita e l’integrità dei rispettivi connazionali”. Il ministero degli esteri colombiano ha ricordato che la Global Sumud Flotilla navigava nel Mediterraneo con tre obiettivi: consegnare aiuti umanitari alla Striscia di Gaza, sensibilizzare sulle necessità umanitarie urgenti del popolo palestinese e allertare sulla necessità di fermare la guerra a Gaza.
Le conseguenze dell’espulsione di un ambasciatore da uno stato
L’espulsione di un’intera delegazione diplomatica rappresenta uno degli atti più gravi nel diritto internazionale e segna la rottura quasi totale delle relazioni tra due Stati. Questa mossa, definita tecnicamente “dichiarazione di persona non grata”, comporta conseguenze profonde e durature.
Dal punto di vista pratico, l’espulsione impedisce qualsiasi canale ufficiale di dialogo tra i governi, rendendo impossibile la negoziazione diretta su questioni bilaterali. I cittadini colombiani in Israele perdono l’assistenza consolare della loro ambasciata, così come gli israeliani in Colombia. Le relazioni commerciali subiscono un duro colpo: senza rappresentanza diplomatica, diventa estremamente complesso gestire accordi economici, rilasciare visti o risolvere controversie tra imprese.
Sul piano simbolico, l’espulsione è un messaggio inequivocabile alla comunità internazionale: segnala un livello di ostilità che va oltre il semplice disaccordo politico. Storicamente, tali misure precedono sanzioni economiche più ampie o isolamento diplomatico multilaterale. Il ripristino delle relazioni, quando avviene, richiede anni di negoziati complessi e spesso l’intervento di paesi mediatori.
Nel caso specifico Colombia-Israele, questa escalation chiude definitivamente un capitolo di cooperazione che includeva scambi commerciali, accordi di sicurezza e relazioni culturali consolidate nel tempo.
(da Fanpage)
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