I RIFLETTORI DELLA GUARDIA DI FINANZA SU ENRICO MICHETTI, NEL MIRINO LE SUE SOCIETA’ IN EPOCA POLVERINI
PREOCCUPA I SOVRANISTI LA DOPPIA INCHIESTA DI ANAC E CORTE DEI CONTI SU AFFIDAMENTI DIRETTI DELLA REGIONE ALLA SOCIETA’ DEL CANDIDATO SINDACO DEI SOVRANISTI A ROMA
Le gaffe, dai vaccini paragonati al “doping praticato un tempo nei paesi dell’Est” fino al saluto romano “igienico”, appartengono all’etere.
Ma non è per le sortite radiofoniche che nel centrodestra, specie tra i consiglieri della Pisana, si parla con una certa cautela di Enrico Michetti.
A preoccupare è la doppia inchiesta di Anac e Corte dei Conti (i magistrati hanno già ricevuto un’informativa dalla Guardia di Finanza sul caso) su un pacchetto di affidamenti ottenuto dalla Gazzetta Amministrativa srl del neocandidato sindaco tra il 2008 e il 2014.
A rivolgersi alla società, come annota l’Anticorruzione in una lunga relazione inviata poi ai pm di viale Mazzini, per sette anni consecutivi è stato il Consiglio regionale del Lazio.
Prima in era Marrazzo, poi con Polverini presidente, la Pisana ha acquistato riviste e software per un totale di oltre un milione di euro dall’azienda di Michetti.
Si parte con l’abbonamento alla versione cartacea del magazine giuridico La Gazzetta amministrativa dei comuni e delle province d’Italia. Dal 2008 al 2010, la Regione ha speso 33.280 euro in affidamento diretto. Una pratica censurata da Anac, consentita al tempo solo per servizi e forniture inferiori ai 20 mila euro.
Per l’Authority inoltre “non si evince se sia stata effettuata un’indagine comparativa che abbia condotto all’asserita originalità della rivista nel mercato di riferimento”
Il faro dell’Anticorruzione e della magistratura contabile, che ha già messo nel mirino i funzionari che hanno dato il via libera agli acquisti, si è poi posato sul software venduto da Gazzetta amministrativa al Consiglio regionale.
La convenzione triennale stipulata nel 2011 vale 675 mila euro, Iva esclusa. In questo caso, si legge nella delibera poi ripresa nell’informativa della Finanza, “non risulta che sia stata espletata un’indagine di mercato volta a verificare se vi fossero altri operatori economici in grado di offrire la stessa prestazione”.
La Pisana “ha affidato senza gara un appalto di servizi sopra soglia comunitaria, in assenza dei presupposti giustificativi che legittimano l’affidamento diretto”.
La stessa situazione si ripete nel 2012. Questa volta in ballo c’è il servizio formativo per i dipendenti della Regione e degli altri enti locali del Lazio offerto sempre dalla stessa società.
Il programma – 15 lezioni per 430 impiegati – è costato 365 mila euro, pagato in quattro rate da poco più di 91 mila euro. Anche qui l’Anac tira dritto: “Il mercato della formazione in ambito giuridico è caratterizzato da una pluralità di operatori economci che vi operano in concorrenza”.
Il Consiglio regionale avrebbe quindi potuto scegliere altri operatori. Ma ancora una volta mancano “indagini di mercato” comparative. Senza contare che anche questa terza partita si è chiusa con un altro affidamento diretto.
Chiusa l’istruttoria, la palla è passata alla procura della Corte dei Conti. E da lì alle Fiamme Gialle, che hanno concluso i loro accertamenti e inviato un dossier ai pm. Michetti, in qualità di fornitore, non può essere citato in giudizio. Resta, però, l’imbarazzo politico di parte del centrodestra. Che ora incrocia le dita e spera di non veder deflagrare l’inchiesta contabile. Questione di immagine.
(da agenzie)
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