IL PIANO CASA DI MELONI E SALVINI PER LE GIOVANI COPPIE E’ UNA TRUFFA: CI GUADAGNEREBBERO I SOLITI PRIVATI
AI SOVRANISTI NON INTERESSA AFFRONTARE LA PRECARIETA’ ABITATIVA
Il duo Meloni-Salvini, come affermato oggi dalla Presidente del Consiglio al meeting di Comunione e Liberazione, intende varare un piano casa. Ad una lettura superficiale e sul titolo, come darle torto sul fatto che serve un piano casa?
In realtà stiamo parlando di una truffa sociale, economica e politica. I due sopra menzionati vogliono appaltare il loro piano casa a costruttori, alla finanza immobiliare, a fondi immobiliari e banche, ai quali cedere aree e immobili pubblici oggi inutilizzati e magari, con qualche solido incentivo economico, permettere di recuperare, rigenerahttps://i.postimg.cc/8cZ4t78p/attacchi-ucraina-raffinerie-russe-2168504-600-q50.webpre o edificare alloggi da destinare ad affitto – dicono loro – calmierato.
Si tratta di fatto di un nuovo sacco delle città, che si basa sulla cosiddetta valorizzazione degli immobili e sulla base di un malinteso consumo di suolo, occasione privilegiata per lucrosi affari di lobby immobiliari.
Si tratta di una truffa perché si riferisce a un generico “giovani coppie”, ma senza alcun riferimento al fabbisogno reale costituito da una massa di persone e famiglie sempre più povere.
Non è un caso l’uso generico di “giovani coppie” – meglio se di carnagione bianca e solvibili magari con due stipendi.
Al duo Meloni-Salvini non interessa affrontare strutturalmente la vasta precarietà abitativa che certo investe anche i giovani e le giovani coppie. A loro interessa solo che il messaggio sia generico mentre la sostanza sta da ben altre parti, quelle dove il portafoglio immobiliare sta sempre nella tasca a sinistra della giacca.
Non è un caso, d’altronde, che sia Meloni che Salvini non abbiano mai citato, in nessun loro intervento, da quando sono al governo, le famiglie nelle graduatorie comunali per una casa popolare (si stimano dalle 320mila alle 700mila famiglie); le famiglie con sfratto (30-40mila l’anno); le famiglie con sfratto eseguito con passaggio da casa a strada (circa 25mila l’anno); le famiglie in povertà assoluta e in affitto (l’Istat nel 2023 le stimava in 1.031.000).
La povertà non è solvibile e soprattutto non potrà mai pagare gli affitti persino – dicono – calmierati. Come si sa, poi, i poveri non votano: al massimo gli si offre una tessera povertà da 500 euro l’anno e quando va bene programmi di accompagnamento inutili e senza prospettiva per uscire dalla povertà – nei quali impegniamo quei poveri cristi di assistenti sociali – che si risolvono sempre nel ritorno nella povertà in un gioco dell’oca dell’esclusione sociale.
Il governo, quindi, si appresta a varare il suo famoso Piano casa Italia, dicono per 200mila alloggi in dieci anni ma basati su programmi pubblico-privato dove il business è tutto del privato.
Del resto le avvisaglie c’erano tutte. Ricordate quando il governo parlava di dare residenze a studenti per garantire il diritto allo studio? Beh, quelle residenze il governo le ha fatte diventare intervento privato con student hotel a 1200 euro al mese. Ricordate quando il governo parlava della condizione abitativa degli anziani pensionati? Beh qui hanno dato vita, sempre con privati, al senior housing bellissimo e dotato di tutti i comfort: l’unica cosa che manca alla stragrande maggioranza dei pensionati è il modo di pagarlo, visto che con l’aumento di 1,80 euro mensili non si sono considerati ricchi.
Ai poveri, in realtà, il governo un messaggio lo ha mandato. Anzi due. Il primo facendo diventare immobili o loculi da 20 mq delle case abitabili, così possono pagare meno e a detta del governo si affronta il disagio abitativo. Nel Lazio siamo più avanti ancora, visto che ora seminterrati e interrati possono diventare abitazioni legali e anche b&b.
Il secondo messaggio è quello del decreto Sicurezza, laddove prevede, per i poveri che occupano, non il passaggio da casa a casa, ma quello da casa a casa circondariale addirittura per sette anni.
Questo passa il convento e, per dirla alla Vecchioni in un suo brano, ogni volta che Meloni e Salvini parlano è una truffa.
(da il Fatto Quotidiano)
Leave a Reply