IL SINDACO DI NEW YORK: “L’ITALIA PUNTI SUGLI IMMIGRATI”
L’INVITO DI DE BLASIO: “FERMATE L’INTOLLERANZA”
«I movimenti che fomentano l’intolleranza sono un pericolo per la democrazia e la stabiltà ». Bill de Blasio sa che il 25 maggio l’Italia andrà alle urne, e non vuole usare la sua popolarità per cercare di influenzare le elezioni europee.
Il messaggio che lancia, però, è chiaro: «Mi aveva colpito molto la scelta del governo precedente di nominare ministro Kyenge. Io sono di origini italiane e mia moglie africane: quella decisione era il simbolo della capacità del mio paese di origine di essere inclusivo. New York sarebbe una città impossibile, senza questo genere di integrazione. L’intolleranza ci condanna».
L’occasione per incontrare il sindaco della Grande Mela è la visita in città del ministro degli Esteri Federica Mogherini.
De Blasio ha deciso di onorarla tenendo una tavola rotonda con i giornalisti italiani, che dura quasi un’ora.
All’inizio mostra la sua cravatta e dice: «Questa viene da Napoli. È la dimostrazione della mia intenzione di investire nell’Italia».
Scherza, ma solo un po’, perchè poi aggiunge: «Le mie origini sono fondamentali per la mia identità . Andai in Italia la prima volta quando avevo 14 anni, e ci sono tornato molto spesso. Farò tutto il possibile per aiutarla».
De Blasio è stato eletto con il 73% dei voti grazie a una campagna basata sull’obiettivo di combattere la diseguaglianza: «È un pericolo, una minaccia per la tenuta delle nostre società . Quindi guardo con interesse a tutte le istituzioni che riconoscono l’esistenza di questo problema e cercano soluzioni. Non è una questione partitica, ma di governance».
Da questo punto di vista, New York e l’Italia si trovano davanti ad emergenze simili, provocate in larga parte dalla recente crisi economica: «Il governo in carica è un simbolo della nuova Italia, che affronta le sue sfide a testa bassa».
Lui è pronto ad offrire il suo sostegno: «Farò tutto il possibile per aiutarvi ad avere successo. Lo dico con umiltà , e con l’orgoglio di essere italiano. Se qui a New York riusciremo a trovare soluzioni utili per voi, sarò felice di condividerle, e viceversa». Un’offerta che il ministro Mogherini coglie al volo: «Accettiamo subito di parlarne, ci risentiremo».
De Blasio, comunque, scommette sul futuro del suo paese d’origine: «Avete migliaia di anni di storia alle spalle, di creatività e di successo. Conosco le sfide che abbiamo davanti, ma ho un senso di ottimismo sulla vostra possibilità di superarle».
Una forza fondamentale dell’Italia sta anche nella sua diaspora: «Un esempio su tutti: papa Francesco. Sta dando un contributo enorme, dal tema della diseguaglianza economica, a quello della tolleranza, ma è un frutto della diaspora italiana che si trova in tutto il mondo».
Proprio per questo, però, il nostro paese dovrebbe avere una sensibilità particolare per il tema dell’immigrazione e dell’inclusione: «Migrare è una tendenza naturale dell’animo umano, per sfuggire da situazioni di oppressione o dalla povertà . Francesco è stato molto potente anche su questo punto. Qui a New York abbiamo mezzo milione di illegali, e abbiamo deciso di affrontare il problema dando loro carte di identità che permettano di lavorare e vivere, in attesa che la questione dei 12 milioni di illegali negli Usa venga affrontata a livello nazionale. Senza questa solidarietà e tolleranza, la nostra società sarebbe condannata a fallire».
Paolo Mastrolilli
(da “La Stampa“)
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