IL TRAMONTO DI UN LEADER: “SE BOSSI CADE, IL CARROCCIO VA IN MILLE PEZZIâ€
L’ OPINIONE DI GAD LERNER
Il giornalista Gad Lerner è solidale con Umberto Bossi che sta male e non solo per essersi fratturato il gomito.
“Ora che non conviene più a Berlusconi lo trattano come lo scemo del villaggio, l’idiota della politica. Vigliaccamente si dissociano dalle sue affermazioni (quelle di sempre sulla secessione). Libero e Il Giornale scrivono delle preoccupazioni tra i padani per le sorti del partito. Detto questo la Lega ha fallito e rischia una fine ingloriosa”.
Il Senatùr non può o non vuole lasciare la guida del partito?
Non può. Venendo meno la mitologia di Bossi si materializzerebbe una devastante frantumazione. Il trionfo dei localismi e dei potentati municipali. Umberto Bossi sente di dover combattere l’ultima battaglia per la sopravvivenza della Lega, a cui mancano i fondamentali della democrazia e dunque nessuno può succedere al capo.
È in crisi il progetto Lega?
Il movimento non può essere governato se non con la parodia, l’aggressività e la volgarità di Bossi e di quelli che lo scimmiottano. Ma il punto centrale è che se quando si parla di Veneto “bianco” (riferito al sistema cattolico ndr.) o di Emilia “rossa” (quella delle Coop ) le persone sanno a cosa ci si riferisce. Non mi risulta che a Varese o a Treviso esista un sistema o un imprinting tale da identificare il “sistema Lega”. A eccezione della presunta invasione islamica. I leghisti hanno cavalcato l’11 settembre 2001 con quali risultati?
Finirà , come ha scritto lo studioso Gilberto Oneto, che “il capo cadrà con il suo drappello di figuranti e tutto si risolverà come una grande flatulenza”?
A Oneto riconosco la grande coerenza e libertà intellettuale di uomo della Lega che non ha accettato poltrone. Diciamo che Umberto Bossi è un uomo abbandonato a se stesso.
…E QUELLA DI BOBO CRAXI : “QUELLI DEL PD CHE LISCIANO IL PELO ALLA LEGA”
Roberto Maroni che ai giornalisti si affretta a dire come Umberto Bossi si sia fratturato il gomito cascando dal letto nel tentativo di prendere la scatola dei sigari. Il figlio Renzo (detto Trota) afferma di aver obbligato al riposo il padre intenzionato, al contrario, a non perdersi i comizi previsti a Genova.
Ieri la Lega altro non ha fatto che dare un’immagine salda del Senatùr mentre la Padania accusava Bobo Craxi di aver intinto la penna nel veleno scrivendo che “c’è qualcosa di crudele e cinico nel voler perseverare a mantenere in una funzione pubblica una persona in evidente difficoltà ”.
Si riferisce alla guida del partito oppure all’incarico ministeriale di Umberto Bossi?
All’incarico ministeriale nelle mani di un uomo che manifesta un’irresponsabilità patologica. Un Paese che resta attaccato ai suoi starnuti e grugniti. C’è compiacenza nel clan del potere nell’occultare e sottovalutare il veleno che uno come Bossi ha iniettato nella democrazia italiana.
Clan di potere, chi?
Non solo Pdl. Penso anche a quelli del Partito democratico che hanno e continuano a lisciare il pelo alla Lega tenendo in vita una forza politica tanto irresponsabile che tiene in ostaggio l’Italia.
Ha anche scritto che “con la salute non si scherza e che il declino personale coincide con il destino della sua forza politica decadente”. La storia insegna…
Non è una visione nostalgica del figlio di un politico. Io non ricordo sia mai accaduta una cosa simile. La vicenda di Bossi per me è satrapia medioevale paragonabile solo a certi clan dei rais mediorientali che vengono mantenuti in vita a dispetto di tutto.
Nel suo post ha anche definito Bossi “ostaggio di un clan familiare”.
Nessun partito è mai stato familistico come la Lega e Berlusconi.
Nessuno?
No, neppure il nostro. Oggi il socialismo è un grande gregge politico in cerca di un pastore.
Elisabetta Reguitti
(da “Il Fatto Quotidiano”)
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