INIZIA “L’AUTUNNO CALDO”, PROTESTE IN TUTTA ITALIA: SABATO A ROMA SI SONO DATI APPUNTAMENTO MIGLIAIA DI MANIFESTANTI, RISCHIO SCONTRI CON LA POLIZIA DI REGIME
PIANTEDOSI ANNUNCIA UN “IMPONENTE” SCHIERAMENTO DELLE FORZE DELL’ORDINE …CHI VIOLA LA LEGGE NON HA TITOLO PER PARLARE IN NOME DEL DIRITTO
«Blocchiamo tutto». È la parola d’ordine dei movimenti pro Gaza che risuona nelle piazze di tutta Italia. E ancora di più per la manifestazione nazionale di sabato nella Capitale, da Porta San Paolo a San Giovanni. Sono previste circa 20 mila persone, ma potrebbero essere molte di più.
L’intervento ieri sera dei militari israeliani per fermare le imbarcazioni della Global Sumud Flotilla con gli aiuti per i palestinesi ha fatto scattare le mosse annunciate da sindacati e movimenti: lo sciopero generale per domani, indetto da Cgil e Usb, altre iniziative come una conferenza stampa forse già oggi davanti a Montecitorio, cortei di protesta e quindi il raduno di sabato.
Dal Viminale si lavora per evitare che la manifestazione organizzata dai movimenti palestinesi in Italia possa trasformarsi, proprio come è successo l’anno scorso — il 5 ottobre, con gli stessi organizzatori e identico luogo, solo che allora si trattava di un sit-in — per gli appartenenti alle frange più estreme della galassia antagonista, anarchica e dei centri sociali, in un’occasione per aggredire le forze dell’ordine.
Ci furono circa 40 feriti fra poliziotti e finanzieri, e alcuni arresti. Assicurare il diritto di protestare, ma anche impedire qualsiasi atto di illegalità è la strategia della Questura di Roma che sta mettendo a punto il piano di sicurezza. «Sarà imponente», è stato spiegato, con l’utilizzo di migliaia di poliziotti, carabinieri e finanzieri.
La situazione è tesa, anche se proprio ieri il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha precisato di non avere «timori per il corteo, ma preoccupazione nel senso professionale del termine. Le piazze — ha aggiunto — si riempiono perché siamo un Paese libero e democratico che consente a tutti di manifestare. Se questo succede senza l’utilizzo della violenza è sempre qualcosa di molto importante».
«Non bisogna tradurre una causa, che ha anche una sua nobiltà, in un pretesto per fare delle azioni che poi vanno contro l’interesse dei cittadini», ha sottolineato ancora il responsabile del Viminale che, davanti all’ipotesi che i movimenti possano davvero bloccare tutto — di nuovo come è successo a Roma il 22 settembre in occasione del primo sciopero generale pro Pal dell’Usb — è ottimista: «Vedremo, confido che non lo facciano». Ma la macchina della sicurezza si è già messa in moto: nella Capitale arriveranno rinforzi da altre Questure, mentre fino a lunedì prossimo ci sarà una stretta sui permessi agli agenti.
Del resto proprio a Roma giungeranno centinaia di pullman carichi di manifestanti, forse anche dall’estero. Controlli ai caselli autostradali e sulla viabilità locale per intercettare eventuali gruppi sospetti, che potrebbero prendere parte all’iniziativa pro Gaza con ordigni rudimentali e armi improprie.
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