JUPPE’: “NON MI CANDIDO, PER ME E’ TROPPO TARDI”
FILLON NON MOLLA E SARKOZY PREFERISCE PERDERE PIUTTOSTO CHE VEDERE JUPPE’ ALL’ELISEO
“Che spreco”. Sono amarissime le parole di Alain Juppè. L’ex premier commenta la dèbà¢cle del candidato Franà§ois Fillon.
“Siamo finiti in una impasse” osserva Juppè che smentisce di volersi presentare in extremis come uomo provvidenziale per salvare la destra dalla catastrofe annunciata. A proposito di una sua possibile candidatura al posto di Fillon taglia corto: “Lo dico una volta per tutte: non sono candidato alla Presidenza”.
Il sindaco di Bordeaux, 71 anni, sconfitto alle primarie del novembre scorso, nota che per lui è “troppo tardi”.
Pallido, Juppè ricorda la sequenza degli ultimi mesi: Fillon è stato designato con primarie popolari, ha ricevuto il sostegno di tutti i suoi avversari, era avviato a una vittoria quasi certa.
Ma da quando il candidato si è ritrovato coinvolto nello scandalo giudiziario sugli impieghi fittizi a moglie e figli non ha saputo difendersi, si è contraddetto rispetto alle lezioni di moralità che dava in passato e poi ha attaccato la magistratura con toni estremi e anti-istituzionali che hanno scioccato molti dirigenti della destra.
Da favorito nei sondaggi è precipitato in terza posizione, con l’ipotesi di non arrivare neppure al ballottaggio con Marine Le Pen.
Nonostante la manifestazione parigina organizzata ieri, in cui ha radunato il nocciolo duro dei suoi sostenitori, Fillon appare ormai isolato.
Tutta l’ala del partito legata a Juppè ha abbandonato la campagna elettorale, mentre esponenti centristi come Franà§ois Bayrou hanno deciso di allearsi con Emmanuel Macron.
Fino all’ultimo, molti hanno creduto che Fillon potesse essere convinto a farsi da parte anche alla luce dei sondaggi e dell’accelerazione giudiziaria.
“Nessuno può impedirmi di essere candidato” ha risposto ieri lui. Qualche minuto dopo Juppè ne ha tratto le conclusioni.
Il sindaco di Bordeaux aveva sempre detto che sarebbe sceso in campo solo in caso di ritiro di Fillon. Non è così.
Fillon minaccia di non sottomettersi neanche più alle decisioni del partito. Ormai ha i patrocini necessari alla candidatura e anche i finanziamenti per i suoi comizi.
Si è presentato nella manifestazione come il “candidato del popolo”. Ha perso i suoi principali collaboratori e deve ricostruire una squadra nei prossimi giorni per continuare la campagna elettorale contro tutto e tutti.
Nicolas Sarkozy ha avuto un atteggiamento ambiguo nella crisi del partito. L’ex Presidente ha sostenuto il candidato vincente delle primarie contro il suo storico rivale. “Meglio un Fillon perdente che un Juppè vincente” è una delle battute dei sarkozysti.
(da agenzie)
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