LA LEGA RISALE LA CHINA DEI CONSENSI: NEI MERCATINI DELL’ANTIQUARIATO
“NON BUTTATE NEI RIFIUTI I LEGHISTI, POSSONO ANCORA VALERE QUALCOSA”: DA SOTHEBY BATTUTO UN ROBERTO MARONI…LA BASE LEGHISTA COMMENTA: “L’AVETE BATTUTO TROPPO POCO”… ROSI MAURO ESPOSTA AL MOMA DI NEW YORK: DUE VISITATORI COLTI DA INFARTO… CALANO LE QUOTAZIONI DI BOSSI: IL RESTAURO COSTA TROPPO
Va a ruba nei mercatini dell’antiquariato.
Per trovarla si setacciano le soffitte e le cantine dei nonni e con lei i rigattieri fanno affari d’oro. E’ la Lega Nord, l’ultima frontiera degli oggetti in disuso che fanno arredamento e ricordano i tempi andati, l’ultima trovata del brocantage.
“Io ho messo Calderoli sul caminetto — dice un arredatore di Milano — e, a parte il fatto che ogni tanto dice una puttanata, sta tanto bene con la tappezzeria. Oltretutto la testa è in legno massello, se cade non si rompe”.
Data la moda, ovviamente i prezzi sono schizzati alle stelle.
Borghezio che teorizza l’unione della Padania con la Baviera e la Svizzera vale ormai tra i 35 e i 40 euro e viene consegnato in tranci surgelati.
La Lega è passata in due settimane da forza politica che esprimeva ben tre ministri a fenomeno etnico folcloristico, l’ideale per chi si è stufato dei pittoreschi comodini cinesi in bambù.
Il Natale imminente, poi, ha fatto il resto e si è verificato un boom di richieste: per avere Renzo Bossi nel presepe vivente si è scatenata una gara tra vari comuni del Nord.
Nei comuni del Sud, invece, i leghisti continuano ad apprezzarli di più appesi all’albero.
Ormai è una febbre.
Da Sotheby’s è stato battuto un Roberto Maroni per la bellezza di 3.500 euro, 500 per il bell’esemplare ben conservato e 3.000 per gli occhialini da pirla.
Se l’è aggiudicato un collezionista di Como, che lo metterà in giardino per spaventare i passeri. Molto richiesto anche Roberto Castelli.
Una volta ceramicato con le braccia tese è stato trasformato in un pittoresco appendiabiti, vanto di un noto ristorante pugliese di Verona.
Della Lega Nord si occupano ormai solo archeologi della politica e collezionisti d’arte contemporanea: Rosi Mauro sembra un’opera di Cattelan, e tra l’altro nemmeno delle più brutte.
Il pezzo forte rimane.
Alessandro Robecchi
(da “Misfatto“)
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