LA PANCIA DEL PDL IN RIVOLTA: “BASTA SPARATE DI BOSSI”
GALAN: “LA LEGA HA IL 10%, NOI IL 30%”… COME AVEVA DENUNCIATO FINI A SUO TEMPO, LA DERIVA LEGHISTA DEL PDL STA PORTANDO ALLA SUA DISTRUZIONE…IN CAMBIO DELLO SCUDO AI SUOI PROCESSI E PER SALVARSI DALLA GALERA, IL PREMIER SI E’ VENDUTO IL PARTITO A BOSSI … ORA QUALCUNO COMINCIA AD ACCORGERSENE
«Le parole di Bossi sono insostenibili, insopportabili. Adesso dobbiamo ingoiare il rospo ma dopo le elezioni Berlusconi dovrà mettere i puntini sulle “i”».
La pancia del Pdl ha i crampi.
Per adesso silenzio, non una parola contro Bossi che ha rivendicato la golden share nella maggioranza.
«Diciamo la verità – ha detto l’altra sera il Senatùr – la Lega ha quasi in mano il Paese. Berlusconi può fare, ma deve avere l’accordo della Lega».
I dirigenti del partito di ogni ordine e grado ora non posso reagire a viso aperto.
A pochi giorni da un voto molto importante, determinante per le stesse sorti del governo come va ripetendo lo stesso Berlusconi, non possono polemizzare. Solo frasi di circostanza.
Chi invece non ha peli sulla lingua è il ministro per i Beni Culturali, Giancarlo Galan, che con il Carroccio ha il dente avvelenato da un pezzo (da quando ha dovuto cedere la presidenza veneta al leghista Zaia). «Bossi ha il 10-11%, il Pdl ha il 30%, quindi la Lega ha un quarto del potere».
Ieri sera Bossi ha solidarizzato con i guai giudiziari del premier: «Io non sono così d’accordo con i magistrati, certo hanno esagerato: per un poveraccio che deve fare il premier diventa difficile portare avanti le riforme se deve andare in tribunale per tutte le stupidaggini».
E ancora: «Berlusconi ha molte difficoltà a fare il premier, perchè è imprigionato con tutte quelle vecchie leggi che ci sono, imprigionato nel suo compito di fare le leggi».
Ma il quadro non cambia.
Avrà pure un quarto del potere, ma con la sua falange parlamentare Bossi decide vita e morte di Berlusconi (ieri ha annunciato richieste di nuovi posti per i suoi).
E attraverso il legame a doppio filo con il ministro dell’Economia Tremonti ha di fatto in mano il Paese e le sue casse.
Basta chiedere lumi a senatori e deputati del Pdl, a cominciare da quelli del Sud: senza il fazzoletto verde nel taschino della giacca ottengono poco o niente.
E allora Berlusconi pensa a se stesso, a risolvere i suoi problemi giudiziari, mentre il Pdl può pure essere dissanguato dal Carroccio.
Un partito merce di scambio pur di arrivare a fine legislatura con il vento in poppa e farsi riconfermare candidato alla premiership oppure aprirsi la strada verso il Quirinale.
«E’ un conto senza il classico oste», spiega un ministro Pdl che al suo futuro ci tiene e non lascerà facilmente campo libero ai leghisti.
Intanto, spiega questo ministro, Bossi ha rivelato che esiste un patto segreto con il responsabile dell’Economia quando avverte Berlusconi che «bisogna vedere se gli presta Tremonti per la successione».
Ma ha pure scatenato il panico dentro la sua stessa Lega: per motivi e aspettative diverse, Maroni e il cerchio ristretto della famiglia Bossi non favoriranno certo l’ascesa dell’inquilino di via XX settembre a Palazzo Chigi. Conclusione: adesso si ingoia il rospo, ma dopo le elezioni sarà il Pdl a chiedere a Berlusconi di frenare Bossi e le sue «manie di grandezza».
Una cosa del genere, che per la verità finora il premier non ha mai fatto e sono molti i dubbi che lo farà in futuro, presuppone un’affermazione elettorale.
Soprattutto al Sud. «Parliamoci chiaro – dice Osvaldo Napoli – per vincere veramente a Berlusconi non basta riconfermare Milano. Deve vincere a Napoli. Senza i voti del Sud non vince nessuno».
Il ragionamento preoccupatissimo che molti dei berlusconiani fanno è che senza una risposta orgogliosa il rischio è la demotivazione dei quadri dirigenti locali, i quali potrebbero avere la tentazione di passare con il terzo Polo in vista delle politiche.
«Se il Cavaliere non mette un freno a Bossi e non si occupa del partito ci troveremo con le iniziative di Scajola moltiplicate per dieci. Alla fine non si salverà nemmeno lui perchè non si è mai visto un presidente del Consiglio del Nord e un presidente della Repubblica pure del Nord».
Negli ultimi tre anni il Pdl ha perso quasi tre milioni di voti finiti nel buco nero dell’astensionismo o alla Lega.
Come recuperarli?
Sabato basterà la parata del Milan?
Chissà se su quel pullman dei campioni d’Italia ci salirà pure Berlusconi.
Alla vigilia del voto, sicuramente da qualche parte il vero presidente del Milan sbucherà .
Con tutti quei soldi che ci ha messo…
Amedeo La Mattina
(da “La Stampa“)
Leave a Reply