L’ASTENSIONISMO PREOCCUPA IL MELONIANO FRANCESCO ACQUAROLI CANDIDATO DEL CENTRODESTRA NELLE MARCHE DATO IN VANTAGGIO DAI SONDAGGI RISPETTO ALLO SFIDANTE RICCI: IL GOVERNATORE USCENTE E SALVINI TEMONO CHE LA METÀ DEGLI ELETTORI RESTI A CASA
L’ALTRO FATTORE CHE PUO’ FAVORIRE LA RIMONTA DI RICCI È LA GUERRA A GAZA. E NON È UN CASO CHE IL CANDIDATO DEL “CAMPO LARGO” NEL FACCIA A FACCIA ORGANIZZATO IERI MATTINA SU “SKYTG24” ABBIA GIOCATO A SORPRESA LA CARTA DELLA SOLIDARIETÀ CON I PALESTINESI
Nella piazza di Macerata, sotto lo sguardo severo di un Matteo Ricci di pietra (quello vero, il gesuita) che lo osserva dalla facciata della cattedrale, Francesco Acquaroli festeggia con una grande torta il suo cinquantunesimo compleanno.
Tanti auguri cantato in coro dai militanti, foto con Matteo Salvini, che nelle Marche ha messo le tende da una settimana, ma di festeggiare non c’è tanta voglia. Perché, nonostante i sondaggi lo diano avanti – seppur non in zona di sicurezza –, nel centrodestra sta salendo la preoccupazione per l’impatto di due fattori esogeni: la scarsa partecipazione al voto e la crisi a Gaza.
«L’astensione può essere un problema…», ammette a mezza bocca il presidente uscente prima di salire sul palco. Ma è soprattutto Matteo Salvini a lanciare l’allarme: «Non si potrebbero fornire i numeri dei sondaggi, ma posso dirvi che
siano avanti. Però dipende tutto dall’affluenza. Se la metà dei marchigiani se ne resta a casa per andare a caccia o perché è convinto che tanto abbiamo vinto, è un grandissimo errore. Stavolta ogni voto conta».
L’incubo è che la partita si giochi per – letteralmente – una manciata di voti. Come lo scorso anno in Liguria, quando Marco Bucci batté Andrea Orlando per un soffio, appena 8400 voti. Peggio ancora a Foligno, dove la destra prevalse al comune per meno di trenta voti su 40 mila aventi diritto.
L’astensionismo è la mala bestia che può far sballare tutti i calcoli, anche perché non si sa in quali province colpirà di più. Di certo tutti i sondaggi prevedono che l’affluenza ballerà intorno al cinquanta per cento, difficile fare come cinque anni fa quando i marchigiani alle urne furono quasi il sessanta per cento (59,7).
L’altro brutto presentimento che aleggia sulle ultime battute della campagna è l’influenza della guerra a Gaza. E non è un caso che Matteo Ricci, nell’unico faccia a faccia televisivo con il suo contendente, organizzato ieri mattina su SkyTg24, abbia giocato a sorpresa la carta della solidarietà con i gazawi: «Se vinceremo – ha annunciato – al primo consiglio regionale procederemo al riconoscimento della Palestina. E lanceremo il gemellaggio con Rafah, perché tanti marchigiani vogliono aiutare quelle popolazioni martoriate con aiuti veri, esattamente come stanno facendo quelle persone straordinarie a bordo della Flotilla, che si stanno sostituendo a ciò che dovrebbero fare gli Stati europei».
(da La Repubblica)
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