“LE MONDE”: L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE SCENDE IN POLITICA, PER LA PRIMA VOLTA, L’IA GIOCA UN RUOLO FONDAMENTALE NELLE PROTESTE IN FRANCIA. LA TECNOLOGIA VIENE USATA PER SOFFIARE SUL FUOCO GENERANDO FOTO, VIDEO, MUSICA E VOLANTINI CONTRO MACRON
IL MATERIALE CREATO CON L’IA E’ POSTATO SUI SOCIAL DAI MANIFESTANTI …TRA CHI PROTESTA C’E’ CHI SOLLEVA DEI DUBBI: “COMPAGNI, EVITIAMO L’UTILIZZO DELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE PERCHE’ DA’ UN’IMMAGINE SENZ’ANIMA DELLE MANIFESTAZIONI”
Foto, video, musica, volantini… Gli strumenti di creazione di contenuti tramite intelligenza artificiale generativa, come ChatGPT o Suno, sono stati ampiamente utilizzati per mettere a punto gli appelli a bloccare il Paese, scrive Le Monde.
“Ciao a tutti, qualcuno sa usare ChatGPT? Ho isolato una piccola sezione di una canzone di Balavoine, vorrei chiedergli di incollare il testo con una voce.» La domanda appare domenica 7 settembre sul canale Telegram «Les Essentiels». Si tratta di uno dei primi spazi online ad aver diffuso, a metà luglio, appelli a bloccare la Francia il 10 settembre, sullo sfondo, almeno
all’inizio, di rivendicazioni sovraniste e anti-europee.
Nella loro grammatica visiva, “Les Essentiels” ha dato fin dall’inizio il tono: quello di un uso marcato dell’intelligenza artificiale (IA) generativa. Strumenti come ChatGPT, Gemini, Midjourney… o applicazioni basate sulla creazione automatizzata di immagini, testi o video. Contenuti che da diverse settimane costellano i canali Telegram o YouTube, gli account TikTok o le pagine Facebook, generati dai simpatizzanti del movimento.
Il video figura tra le pubblicazioni del sito e dei social network degli “Essentiels”, che a maggio erano ancora gestiti direttamente da Julien Marissiaux. Questo libero professionista, il cui lavoro consiste nel progettare supporti di comunicazione online, è chiaramente un fan dell’IA generativa: a maggio ha spiegato su LinkedIn di utilizzare ChatGPT per i suoi bilanci di competenze.
Già dal 21 maggio, una pubblicazione TikTok degli “Essentiels” mostrava una Marianne, visibilmente generata dall’IA, in lacrime. Il video fa parte dell’insieme delle pubblicazioni del sito e dei social network degli “Essentiels”, che a maggio erano ancora gestiti direttamente da Julien Marissiaux. Questo freelance, il cui lavoro consiste nel progettare supporti di comunicazione online, è chiaramente un fan dell’IA generativa: a maggio spiegava su LinkedIn di utilizzare ChatGPT per i suoi bilanci di competenze.
Altre persone hanno scoperto questo universo in occasione della loro mobilitazione politica intorno al 10 settembre. È il caso di Christelle, un’ex “gilet giallo” che vive nel Var, oggi amministratrice del canale Telegram degli “Essentiels”, che
sostiene di essere stata la prima a fissare questa data per un appello alla mobilitazione.
Già dall’11 luglio, ha pubblicato sul suo account TikTok un primo video interamente realizzato dall’IA che invitava a “confinare la Francia il 10 settembre 2025”. Spiega a Le Monde: “Ho avuto l’idea il 10 luglio e l’ho realizzata tramite CapCut”, dal nome dell’applicazione di montaggio video creata da Bytedance, la casa madre di TikTok, che dispone di un generatore di video IA. “Il montaggio era semplice e accessibile a tutti. Era la prima volta che utilizzavo una funzione di intelligenza artificiale per questo tipo di creazione”, continua.
Il movimento del 10 settembre ha ormai superato completamente il quadro degli “Essenziali”. Gli appelli a “bloccare tutto” il 10 settembre sono stati ampiamente ripresi dai movimenti di sinistra, dai sindacati e dai partiti come La France insoumise. Altri schieramenti politici, di tendenza nazionalista o sovranista, hanno invece lanciato appelli al boicottaggio delle banche e delle grandi catene commerciali.
Tra tutte queste tendenze si riscontra tuttavia una costante: sui social network vengono diffusi numerosi contenuti visivi generati dall’intelligenza artificiale con lo scopo di amplificare la mobilitazione.
Tra un contenuto e l’altro, i membri dei gruppi “10 settembre” si aiutano a vicenda, si formano sul campo e si scambiano suggerimenti. “Per quanto ne so, ChatGPT non genera ‘voci’, ma può aiutarti a creare nuovi testi. Anche l’IA Claude può aiutarti. Devi trovare un modello di IA che generi video e audio”,
risponde JP, sul canale “Essentiels”, alla richiesta di aiuto formulata per modificare un brano di Daniel Balavoine.
“Ho passato molte ore a realizzare questo video e sono piuttosto inesperto in questo campo, vi prego quindi di essere indulgenti”, precisa nel frattempo un certo Zenkiai nella didascalia del suo video su YouTube, un’ode al 10 settembre composta grazie al software di creazione musicale basato sull’IA Suno, visto più di 110.000 volte.
L’uso di queste tecnologie genera anche una serie di dibattiti e discussioni. Alcuni vedono nell’abbondanza di contenuti generati dall’IA il segno di una produzione industrializzata di contenuti, possibile indizio di ingerenza straniera. Tuttavia, secondo le informazioni fornite dal quotidiano Le Monde, allo stato attuale i servizi dello Stato non hanno riscontrato alcuna manipolazione di rilievo sui social network in relazione al 10 settembre.
Una parte dei manifestanti deplora anche il ricorso a tecnologie considerate poco compatibili con i valori che difendono. “Potremmo evitare il più possibile di utilizzare l’IA, per favore, cari compagni?”, chiedeva il 29 agosto un certo Razoumiskin sul principale canale Telegram “Indignons nous!”. “Il suo utilizzo è deleterio per la causa, dà un’immagine approssimativa, senz’anima, simile al corporativismo e al freddo cinismo neoliberista che rifiutiamo in blocco”, ha poi aggiunto. “Gli artisti fanno parte delle persone in condizioni di precarietà, non incoraggiamo la loro precarietà”, ha concordato Dysno in risposta.
«Il problema delle IA generative, al di là delle drammatiche considerazioni economiche ed ecologiche, è che servono esseri
umani per addestrarle. Indovinate chi fa questo lavoro? Persone in condizioni di precarietà, soprattutto nel continente africano o in Sud America. Le persone vengono schiacciate. Il modello di sviluppo dell’IA è profondamente razzista, classista e discriminatorio”, ha scritto il 30 agosto un certo Ulthar. Considerazioni che, secondo le nostre osservazioni, sono per lo più assenti dagli spazi di mobilitazione più riservati o più orientati a destra.
Articolo
di “Le Monde”
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