L’EX PRESIDENTE BRASILIANO JAIR BOLSONARO CONDANNATO A 27 ANNI E 3 MESI PER IL TENTATO GOLPE DEL 2022
GIUDICATO COLPEVOLE PER L’ASSALTO ALLA SEDE DEL CONGRESSO DOPO LA SUA SCONFITTA ELETTORALE CONTRO L’ATTUALE PRESIDENTE LULA (LA SCENA RICORDAVA QUELLA DI CAPITOL HILL)
L’ex presidente brasiliano Jair Bolsonaro è stato condannato dalla Corte suprema a 27 anni e tre mesi di carcere per aver cospirato contro l’ordine democratico dopo la sua sconfitta alle elezioni del 2022 contro l’attuale presidente, Luiz Inàcio Lula da
Silva. La decisione era stata sancita poche ore prima, con la maggioranza dei giudici favorevoli alla condanna. Immediata la reazione degli Stati Uniti.
Il segretario di Stato americano Marco Rubio ha lanciato un avvertimento al Brasile: “Agiremo di conseguenza dopo questa caccia alle streghe”, ha detto. Donald Trump aveva già minacciato i giudici brasiliani, sconsigliando una condanna del suo amico Bolsonaro.
E dopo la sentenza ha ribadito: “Non mi piace”. “Oggi è il giorno in cui la supremazia ha trionfato sulla democrazia – ha scritto su X il figlio dell’ex presidente di ultradestra, il senatore Flavio Bolsonaro – coloro che sono stati ingiustamente perseguitati diventano storia, i persecutori diventano feccia. Non rinunceremo al nostro Brasile!”.
La difesa di Bolsonaro ha già annunciato che presenterà ricorso
In questi giorni a Brasilia la Corte suprema brasiliana ha portato avanti la fase finale del processo in cui Bolsonaro, che rischiava fino a 43 anni di prigione, è stato accusato di aver ordito un piano segreto per riprendersi il potere con la forza e uccidere Lula. Con lui, imputate altre sette persone, fra cui ex ministri del suo governo e ufficiali dell’esercito. Il collegio giudicante ha ora fino a 60 giorni per pubblicare la sentenza, poi gli avvocati avranno cinque giorni per presentare istanze di chiarimento.
A presiedere il processo sono stati 5 giudici: con 4 voti a favore della condanna è stata quindi raggiunta la maggioranza.
Poi mercoledì il processo è ripreso con una lunga dichiarazione del terzo giudice Luiz Fux che, a sorpresa, ha votato contro. Fux
ha parlato per quasi 12 ore e ha chiesto l’annullamento dell’intero processo sostenendo che la Corte Suprema non sia il tribunale competente per giudicare il caso. Ha concluso richiedendo l’assoluzione per mancanza di prove, scagionando l’ex presidente. Il voto di Fux e il suo lunghissimo discorso hanno colto di sorpresa sia i politici sia chi segue il processo e scatenato forti reazioni sia da parte di chi sostiene l’innocenza di Bolsonaro sia da chi lo accusa.
Con il voto di Lúcia si è raggiunta la maggioranza per la condanna. La giudice ha scritto ben 396 pagine per spiegare la decisione del suo voto nel processo e ha sostenuto all’inizio della sua oratoria che “con azioni mirate e ben definite, si è preparato un terreno sociale e politico per diffondere il seme maligno dell’antidemocrazia, con l’intento di spezzare il ciclo democratico che il popolo brasiliano ha vissuto negli ultimi quarant’anni” e che “gli eventi accaduti l’8 gennaio del 2023 meritano una risposta penale”.
Bolsonaro si dichiara innocente. Lui e gli altri imputati non si sono mai presentati in tribunale durante la fase finale del processo. Secondo le prove raccolte dalla polizia federale brasiliana, gli imputati avrebbero persino pianificato l’omicidio di Lula, del suo vice Geraldo Alckmin e dello stesso giudice Moraes.
Il piano per riprendersi il potere aveva previsto l’assalto della sede del Congresso a Brasilia, avvenuto l’8 gennaio del 2023, quando centinaia di sostenitori di Bolsonaro si sono riversati a Brasilia durante l’insediamento di Lula vandalizzando la città e i
palazzi del potere. La scena ricordava quella di Capitol Hill. E ora tutti temono la reazione di Trump, che ha già minacciato il Paese con i dazi
(da agenzie)
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