– “L’INCHIESTA AFFIDOPOLI? USATA CONTRO DI ME DALLA DESTRA CHE UTILIZZA METODI DA SQUADRISTI”: MATTEO RICCI, CANDIDATO DEL CAMPO LARGO ALLA PRESIDENZA DELLE MARCHE (I SONDAGGI LO DANNO IN VANTAGGIO DI DUE PUNTI) ACCUSA
“IL MIO SFIDANTE ACQUAROLI NON PARLA DELL’INCHIESTA MA TUTTI I SUOI SODALI MI ATTACCANO: DA BIGNAMI A BOCCHINO, FINO AGLI ESPONENTI LOCALI. MA QUESTA VIOLENZA MEDIATICA NON FA ALTRO CHE RAFFORZARMI” … “IL SOSTEGNO DELLA MELONI A ACQUAROLI? NOI NON ABBIAMO BISOGNO DI TUTOR. POSSONO FARLA FOTO DI RITO MA IL GOVERNO NAZIONALE HA MALTRATTATO LE MARCHE IN QUESTI ANNI”
Matteo Ricci, il voto di fine estate trasforma le elezioni delle Marche in un primo test nazionale. Questo favorisce lei o il suo avversario?
«Il destino delle Marche è nelle mani dei marchigiani. Si vota per investire nella sanità pubblica, in trasporti efficienti e nel sostegno a imprese e lavoratori. Chi politicizza la campagna lo fa per nascondere i 5 anni di nulla della giunta Acquaroli».
Giorgia Meloni verrà nelle Marche per sostenere Francesco Acquaroli: il suo consenso, sempre alto, può essere considerato un vantaggio decisivo nella corsa del governatore?
«Noi mettiamo la nostra faccia in questa campagna popolare. Abbiamo costruito un’alleanza larghissima. Qualcuno preferisce nascondersi dietro la premier. Noi non abbiamo bisogno di tutor nazionali. Siamo felici che i leader dei partiti e movimenti componenti la nostra Alleanza del cambiamento stiano venendo nelle Marche a sostenere la campagna. Ma la partita è tra me e Acquaroli».
Giuseppe Conte, invece, non si è ancora fatto vedere nelle Marche…
«Il presidente Conte verrà nelle Marche a sostenermi, abbiamo già le prime date. Ho il pieno sostegno del M5S, che è un pezzo fondamentale della nostra Alleanza del cambiamento, e moltissimo aiuto quotidiano nella campagna da molti loro attivisti».
Il centrodestra ha previsto un comizio con tutti i leader. E centrosinistra?
«Il governo nazionale in questa regione si è fatto vedere solo in campagna elettorale, come dimostrano la vicenda Zes o il furto fatto ai danni dei marchigiani dei 2 miliardi per la ferrovia Adriatica a favore del Ponte sullo Stretto. O, ancora, l’imbarazzante silenzio sui tagli alla sanità pubblica marchigiana. Possono fare la foto di rito e nascondersi dietro i ministri, ma il governo nazionale ha maltrattato le Marche in questi anni. Noi abbiamo scelto di stare tra le persone, non di prendere ordini di partito da Roma».
Acquaroli non ha strumentalizzato l’inchiesta nella quale lei è coinvolto. Il suo silenzio la «aiuta»?
«Acquaroli non parla dell’inchiesta ma tutti i suoi sodali mi attaccano: da Bignami a Bocchino, fino agli esponenti locali. Dietro la facciata morigerata di Acquaroli, le seconde e terze linee utilizzano metodi da squadristi. Ma questa violenza mediatica non fa altro che rafforzarmi».
Lei è stato eletto a Strasburgo un anno fa, ora è pronto ad abbandonare quel seggio, Decaro potrebbe fare altrettanto. Il Pd prende poco seriamente l’Europarlamento?
«La mia candidatura non è una scelta personale: è nata dalla richiesta proveniente dai territori e dal mio partito, si poggia sul sostegno di tanti cittadini marchigiani. In Europa continuo a fare il mio dovere, occupandomi del nuovo regolamento che riguarda i diritti dei passeggeri. L’amore per la mia terra poi ha prevalso. Saremo una regione forte, protagonista e conosciuta, e chiuderemo la campagna con un grande “comizio d’amore per le Marche” in piazza».
Acquaroli, in un’intervista al «Corriere», sostiene di essere orgoglioso della sanità delle Marche.
«Basta chiedere a qualunque marchigiano cosa pensa sia avvenuto negli ultimi cinque anni, se la sanità sia migliorata o peggiorata. Sono convinto che il 90% di loro dirà che è peggiorata. Se 150 mila marchigiani hanno smesso di curarsi, se le liste di attesa superano i sei mesi, se i pronto soccorso sono intasati, Acquaroli vuol dire o no una parola in merito? Vuole prendersi la responsabilità?»
(da corriere.it)
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