MA ’STA BEATRICE VENEZI È BRAVA O NO? A SENTIRE GLI ESPERTI, NO
ANDIAMO A VEDERE COSA SCRIVONO DI LEI LE RIVISTE SPECIALIZZATE – NEL 2024 “GBOPERA” L’HA STRONCATA: “LA DIREZIONE D’ORCHESTRA DI VENEZI NON AIUTA, COL SUO ANDAMENTO D’ALGIDO METRONOMO, SENZA UN GUIZZO PERSONALE” …LA RIVISTA “MUSICA” HA DEFINITO LA LETTURA DI “LA FAVORITA” AL TEATRO LIRICO DI CAGLIARI NEL 2025 “POCO COERENTE” CON SCELTE CHE “METTONO A DURA PROVA I CANTANTI”
Beatrice Venezi, direttrice d’orchestra italiana, è stata nominata il 22 settembre come nuova direttrice musicale del teatro La Fenice di Venezia. L’incarico, deciso all’unanimità dalla Fondazione del teatro e sostenuto dal sovrintendente Nicola Colabianchi, inizierà ufficialmente nell’ottobre 2026 e durerà fino al marzo 2030.
Lla decisione ha scatenato immediate polemiche. I lavoratori del teatro (circa 300, inclusi i 90 professori d’orchestra) hanno proclamato lo «stato di agitazione permanente» il 26 settembre, chiedendo la revoca immediata dell’incarico.
In una lettera aperta, l’orchestra ha contestato il profilo professionale di Venezi, sostenendo che «non ha mai diretto né un titolo d’opera né un concerto sinfonico pubblico in cartellone alla Fenice», che il suo curriculum «non è comparabile con quello dei direttori musicali stabili che negli anni si sono succeduti sul podio» e che manca di esperienza nei principali teatri e festival internazionali.
Hanno anche denunciato la procedura di nomina come «irricevibile», in quanto appresa solo tramite stampa e senza confronto, con tempistiche accelerate per evitare fughe di notizie. Il sindacato Rsu ha minacciato scioperi, manifestazioni e sit-in, definendo la scelta come politica più che artistica.
L’annuncio della nomina al teatro La Fenice ha solo riacceso un dibattito che in realtà accompagna da tempo la carriera della direttrice d’orchestra toscana.
Se da un lato il suo nome gode di visibilità mediatica superiore alla media dei colleghi, dall’altro la ricezione critica del suo lavoro musicale appare caratterizzata da valutazioni severe e da giudizi oscillanti.
Nel 2024, in occasione della Manon Lescaut al Festival Puccini di Torre del Lago, non sono mancate dure critiche. Sul sito specializzato Gbopera si legge: «La direzione d’orchestra di Beatrice Venezi non aiuta, col suo andamento d’algido metronomo, senza un guizzo personale; la direttrice è così concentrata dalla gestione orchestrale che arriva anche a perdere il contatto con i cantanti, persino il meraviglioso intermezzo suona quasi incolore.
Da una direttrice blasonata come Venezi ci saremmo aspettati semmai sovrainterpretazione (che non va bene, ma con il verismo è più perdonabile) piuttosto che l’appiattimento su dinamiche e agogiche asettiche».
In modo simile, la rivista Musica ha definito la lettura di La favorita al Teatro Lirico di Cagliari ne 2025 «poco coerente» con scelte che «mettono a dura prova i cantanti» e «scoppi eccessivi di suoni negli ensemble».
Una carriera passata in parte anche all’estero, motivo per cui Venezi viene spesso presentata come artista di fama internazionale. Nonostante ciò, è difficile trovare un riscontro effettivo nella critica specializzata estera. Oltre i nostri confini la direttrice non sembra essere molto nota se non per le vicende politiche che la avvicinano alla premier e per le critiche che hanno segnato la sua giovane carriera.
(da Domani)
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