NELLA NOTTE ALTRO ATTACCO TERRORISTICO A CAMBRILS, UCCISI 5 TERRORISTI, ATTENTATI COLLEGATI
UN PIANO UNICO CON ESPLOSIVO, MA MERCOLEDI’ LE BOMBOLE DI GAS ERANO ESPLOSE PER L’IMPERIZIA DEI TERRORISTI… L’ATTENTATORE DI BARCELLONA HA 17 ANNI ED E’ ANCORA IN FUGA… UN ITALIANO TRA LE VITTIME
C’è un italiano tra le 13 vittime dell’attacco di Barcellona: Bruno Gulotta, 35 anni, di Legnano, è rimasto ucciso sulle Ramblas nel raid terroristico di ieri pomeriggio.
Gli attentati di Barcellona e Cambrils sono collegati tra loro e insieme sarebbero parte di un piano che prevedeva anche un attacco con esplosivo.
È questa la pista su cui sta lavorando la polizia catalana all’indomani della strage sulle Ramblas di Barcellona e a poche ore dal conflitto a fuoco di Cambrils nel quale 5 terroristi sono rimasti uccisi. La prova sarebbe nel legame tra l’attentato di ieri pomeriggio e l’esplosione avvenuta mercoledì notte in una casa nel comune di Montecarlo de Alcanar Platja, 110 chilometri a sud di Tarragona e una novantina a sud di Cambrils.
La violenta esplosione ha causato sette feriti tra gli abitanti delle abitazioni vicine: tra questi, secondo quanto riporta il sito Diari de Tarragona, “quattro francesi, un italiano, un marocchino e uno spagnolo”.
La caccia all’uomo.
L’autista in fuga ha rubato un’auto, ha ucciso il proprietario a coltellate, ha forzato un posto di blocco sulla Diagonal ferendo un agente. Poi è scappato a piedi ed è tuttora ricercato. Secondo la polizia, si tratta del 17enne Moussa Oukabir, arrivato in Spagna da una settimana (Il suo profilo Facebook è stato messo offline).
Sarebbe stato lui alla guida del furgone che ha travolto decine di persone sulle Ramblas, dileguandosi dal luogo dell’attacco con il volto semicoperto da un berretto. Moussa è il fratello di Driss Oukabir, 28 anni, l’uomo che s’è recato alla polizia per dire che il fratello minore gli avrebbe rubato i documenti per poter noleggiare nella località di Santa Perpetua de la Mogoda due furgoni, uno utilizzato nell’attacco a Barcellona. L’altro ritrovato in serata a Vic, a nord del capoluogo catalano. Ma i poliziotti non gli hanno creduto e lo hanno arrestato.
L’esplosione ad Alcanar
Lo ha confermato al quotidiano ‘El Periodico’ il capo dei Mossos d’Esquadra, Josep Lluis Trapero, aggiungendo che nell’esplosione ad Alcanar un uomo era morto mentre maneggiava bombole di gas e un altro era rimasto ferito ed è stato arrestato. Secondo i vicini, nella casa abitavano due fratelli magrebini. Ad Alcanar, nel luogo dell’esplosione, sono state trovate almeno 20 bombole di gas. L’uomo ferito è stato ricoverato nell’ospedale Virgen de la Cinta. Secondo El Periodico, tra le macerie della casa crollata sono stati trovati documenti che riletti ora consentono di stabilire il collegamento con la strage di Barcellona.
I Mossos d’Esquadra hanno interrogato il ferito, originario dell’enclave spagnola di Melilla, in Marocco, ma l’uomo si è rifiutato di rispondere alle domande ed è stato arrestato. Il sindaco di Alcanar, Alfons Montserrat, ha riferito che ieri sera una scavatrice inviata per rimuovere le macerie ha causato accidentalmente una seconda esplosione nella quale sono rimasti feriti sei agenti dei Mossos d’Esquadra (uno dei quali è grave), due vigili del fuoco e il ruspista.
L’attacco di Cambrils
Gli indizi raccolti confermano dunque che l’azione di Barcellona non è stata opera di un lupo solitario, ma di una cellula vera e propria. Ulteriori elementi si attendono dalla identificazione dei cinque terroristi uccisi stanotte a Cambrils.
L’attacco bloccato dalla polizia era stato organizzato con dinamiche simili a quella vista a Barcellona, ma avrebbe potuto avere conseguenze anche più gravi se i terroristi fossero riusciti a scendere dall’auto e a sparare tra la gente: intorno a mezzanotte un’Audi A3 ha imbucato a tutta velocità il lungomare della cittadina balneare, travolgendo diverse persone prima di essere intercettata da una pattuglia dei mossos d’esquadra.
Nel conflitto a fuoco sono stati uccisi cinque terroristi (quattro sul posto, uno è morto in ospedale). I terroristi indossavano delle cinture imbottite, ma gli artificieri hanno accertato che erano finte e non c’era esplosivo. Una sesta persona collegata all’attacco è stata arrestata più tardi per le strade della cittadina. L’attacco ha causato il ferimento di sei civili e di un poliziotto.
Un morto italiano a Barcellona
Bruno Gulotta, 35 anni, di Legnano, l’italiano tra le vittime di Barcellona, era il responsabile marketing e vendite di Tom’s Hardware. La conferma che fosse tra i morti dell’attentato è arrivata dal sito di tecnologia per cui lavorava. Gulotta era in vacanza con la famiglia; la compagna Martina e i due figli piccoli erano con lui al momento dell’attacco. L’ambasciata italiana in Spagna ha reso noto che tra i feriti dell’attacco sulle Ramblas risultano tre italiani, due dei quali sono già stati dimessi.
Lo ha detto a ‘Voci del Mattino’ (Rai Radio 1) l’ambasciatore Stefano Sannino.
“I tre feriti italiani – ha poi spiegato l’ambasciatore a Sky Tg24 – sono stati ricoverati in ospedali di Barcellona, due sono già stati dimessi e l’altro ha riportato fratture ma la sua condizione di salute non è grave nè complessa”.
L’ambasciatore ha ricordato che “si sta lavorando in stretto contatto con le autorità catalane e la magistratura spagnola”. La procura di Roma ha aperto un fascicolo. Tra gli altri feriti vi sarebbero poi 26 cittadini francesi (11 dei quali in gravi condizioni) e quattro australiani; una australiana compare tra i ‘dispersi’.
Non è stata diramata invece alcuna nota ufficiale sull’identità e la nazionalità delle vittime. La polizia ha confermato soltanto che tra esse vi sono tre cittadini tedeschi e uno belga.
I tre arresti e l’uomo di Barcellona in fuga
Al momento, dunque, sono tre le persone arrestate perchè collegate in qualche modo agli attentati. Il primo è Driss Oukabir, l’uomo che ha denunciato il furto dei suoi documenti con i quali è stato poi noleggiato il furgone utilizzato per l’attacco di Barcellona. Oukabir, residente a Ripoll, è stato fermato quando si è presentato al commissariato per fare la denuncia di furto.
Il secondo arrestato è un cittadino di Ceuta – enclave spagnola in Marocco – che è stato fermato a Cambrils poco dopo il conflitto a fuoco nel quale sono stati uccisi cinque terroristi. Il suo nome è collegato alla casa di Alcanar dove c’è stata l’esplosione mercoledì sera.
Il terzo sottoposto a fermo è l’uomo rimasto ferito nell’esplosione di Alcanar; anche lui viene dall’enclave spagnola in Marocco. Nessuno di questi, precisa la polizia, può essere collegato direttamente all’attacco di Barcellona.
Resta ancora in fuga l’autore materiale della strage sulle Ramblas. L’unico sospettato, per ora, è Moussa Oukabir.
(da “La Repubblica”)
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