“NON SIAMO STATI NOI, SULLA CONCUSSIONE HA DECISO RENZI”: ALFANO SCARICA SUL PREMIER LE CRITICHE ALLE MISURE ANTICORRUZIONE
“NON SONO INTERVENUTO SUL TESTO, HA FATTO TUTTO LUI”
Angelino Alfano, ospite alla trasmissione “In 1/2 ora” di Lucia Annunziata, spiega di avere votato al consiglio dei ministri un testo anti-corruzione sul quale non è intervenuto per chiedere modifiche.
Ma allo stesso tempo si dice favorevole ad applicare dei meccanismi premiali per coloro che collaborano con gli inquirenti e contribuiscono a svelare fenomeni di corruzione, così come avviene per i pentiti di mafia.
“In Consiglio dei ministri è arrivato un testo e noi lo abbiamo approvato. Se in Parlamento ci sarà una modifica verso l’introduzione di un passaggio sulla dissociazione noi siamo totalmente a favore”, ha detto il ministro dell’Interno, chiarendo dunque di non avere preteso cambiamenti del disegno di legge anti-corruzione presentato dal ministro per la Giustizia Andrea Orlando.
Il responsabile del Viminale, quindi, addossa ogni responsabilità al premier sul testo governativo che dovrebbe inasprire le pene sulla corruzione, un ddl bocciato sonoramente dal procuratore nazionale antimafia Franco Roberti: “Misure insufficienti, migliore la proposta del M5S”.
Anche la decisione di presentare un disegno di legge, e non un decreto, secondo Alfano è da imputare a Matteo Renzi: “È stata una decisione presa dal presidente del Consiglio. Con i tempi della conversione del decreto legge, con la questione dell’elezione del presidente della Repubblica si è deciso così. E fare decreti sulle norme penali è sempre una cosa molto delicata. In Parlamento ci sono gli strumenti per accelerare. Il mio partito dirà sì alla corsia preferenziale”.
(da “Huffingtonpost“)
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