NOVITA’ SUL RUSTICO DA 300.000 EURO CHE BRUNETTA HA COMPRATO PER 40.000 EURO: EMERGONO FATTI ANOMALI
NELL’INCHIESTA CHE HA PORTATO ALL’ARRESTO DEL PRESIDENTE PD DEL PARCO DELLE CINQUE TERRE CI SONO STRANI INTRECCI… ABUSI EDILIZI NELLA RISTRUTTURAZIONE DEL RUSTICO, IL VECCHIO PROPRIETARIO CHE DISPONE I LAVORI CHE POI VENGONO PAGATI DA BRUNETTA, UN COMPROMESSO FIRMATO UN ANNO PRIMA DAL MINISTRO…BRUNETTA POTEVA NON SAPERE CHE QUALCUNO GLI STAVA VENDENDO UN IMMOBILE A 1/8 DEL SUO REALE VALORE?
E’ di ieri il comunicato di Renato Brunetta: “il mio nome viene evocato nell’ambito di una vicenda cui sono totalmente estraneo, come chiarito dagli stessi inquirenti: non permetterò che la mia persona venga strumentalizzata”. Preso atto di quanto sopra, non si può nascondere che la vicenda abbia più di un aspetto poco chiaro.
Secondo accreditate fonti giornalistiche, gli accertamenti sul rustico ristrutturato a Riomaggiore, nelle Cinque Terre, e acquistato dal ministro, avrebbero preso avvio sulla base di qualche elemento emerso a Roma durante l’indagine sulla casa di Scajola.
Le successive indagini in Liguria si sono collegate poi a quelle già in corso che, due giorni fa, hanno portato all’arresto di Franco Bonanini (Pd), presidente del Parco, del sindaco di Riomaggiore e di tutto il suo staff, compreso il comandante dell polizia municipale.
In tutto si tratta di 12 ordinanze di custodia cautelare con accuse gravissime che vanno dalla truffa aggravata ai danni dello Stato per 1 milione di euro, al falso ideologico, dalla corruzione alla concussione, dalla violenza privata all’associazione a delinquere.
Torniamo alla vicenda del rustico ristrutturato: era di proprietà di Stefano Pecunia, il quale viene avvicinato dal geometra del Comune di Riomaggiore che gli chiede se volesse vendere il rustico a Brunetta.
Proposta subito accettata perchè “a gente come me non avrebbero mai dato il permesso di ristrutturarlo, per noi era inutilizzabile”.
Il giorno della firma del contratto preliminare di vendita era presente anche il presidente del Parco Bonanini che, pur essendo del Pd, è buon amico del ministro.
Sembrava avesse il ruolo di garante dell’operazione.
Chi ha fatto eseguire i lavori ora è indagato per abusi edilizi e falso, ovvero violazioni edilizie e certificazioni alterate.
Secondo gli inquirenti, la cricca locale perseguiva lo scopo di trovare a Brunetta un rustico a buon prezzo, di ristrutturarlo anche incorrendo in abusi e di reperire finanziamenti pubblici per poi compensare il valore delle spese dell’immobile.
Degli abusi edilizi ne risponde il proprietario di allora, ma è anche vero che quei lavori sono stati fatti in quanto Brunetta intendeva acquistarlo in buone condizioni.
Ne risponde certamente Stefano Pecunia, il vecchio proprietario, ma esiste anche un atto di compromesso tra costui e Brunetta che risale ad un anno prima.
I lavori vengono effettuati dal costruttore Carpanese che all’epoca della verifica aveva detto che non era stato ancora pagato da nessuno per l’importo concordato di 40.000 euro e di non aver alcun contratto scritto.
Oggi cambia versione e dice che sarebbe stato pagato con 40.000 euro attraverso due assegni e bonifici .
Pagato dal vecchio proprietario che gli ha ordinato i lavori?
No, dal ministro Brunetta che quindi sarebbe colui che ha realmente disposto i lavori.
Il tutto mentre Bonanini avrebbe cercato di dirottare dei finanziamenti pubblici per coprirne le spese.
Riepilogando: il presidente del Parco propone a Brunetta un rustico a prezzo scontato, chiede a Pecunia la disponibilità a venderlo, il Pecunia fa fare i lavori a una ditta scelta da lui, ma poi li paga Brunetta.
Alla fine risulta versata solo una cifra di 40.000 euro a fronte di un rustico valutato ora 300.000 euro.
Prendiamo atto che Brunetta non sapesse nulla del regalo che qualcuno voleva fargli per ingraziarselo, in vista di non si sa bene cosa.
Ci chiediamo: come può un ministro e docente di economia pensare che l’immobile gli venga venduto a 40.000 euro ovvero a un ottavo del suo valore?
Possibile che non sia chiesto il motivo di quel prezzo stracciato?
Poteva non sapere Brunetta che il prezzo era completamente fuori mercato?
Attendiamo che Feltri approfondisca…
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