PAROLA D’ORDINE PADAGNA: “NON REAGITE ALLA PROVOCAZIONIâ€
I GRILLINI PREPARANO UN’OFFENSIVA SU CONFLITTO DI INTERESSI E FLOP DEI RIMPATRI, SALVINI RISCOPRE SLOGAN SESSANTOTTINI
“Provocazioni. Sono solo provocazioni, anche la legge sul conflitto di interessi lo è”.
Matteo Salvini legge le interviste di Luigi Di Maio e Giuseppe Conte, ripensa alle ultime quarantotto ore, al gelo che passa tra lui e il vicepremier M5s, e chiama i suoi fedelissimi invitando tutti a non reagire alle polemiche.
La corda viene tirata sempre di più.
Anche il presidente del Consiglio scende in campo per arginare il ministro dell’Interno: “Ha una vita davanti a sè per fare il premier, ma non in questa legislatura” sono le parole di Conte.
I 5 Stelle vogliono stanare l’alleato per capire quanto sia ancora legato a Silvio Berlusconi e se si metterà o no di traverso quando i parlamentari grillini vorranno portare la legge sul conflitto di interessi alle Camere. Non solo.
I pentastellati si muovono anche su un’altra linea, quella che riguarda l’immigrazione. Nei prossimi giorni intendono inchiodare Salvini sui rimpatri e dimostrare che, nonostante i proclami, gli immigrati irregolari non sono stati ancora mandati via.
Questo sarà l’altro terreno di scontro e la Lega lo ha capito.
Di fronte a questi attacchi congiunti, il segretario del Carroccio chiama i suoi, i big leghisti e detta la strategia da seguire, che si potrebbe riassumere così: aria sangue freddo
“Non replichiamo alle polemiche e agli insulti. Non dobbiamo rispondere ad alcuna provocazione che arriva da Luigi. La legge sul conflitto di interessi? Noi pensiamo alle cose utili”, è l’ordine di scuderia, “la Lega è impegnata sulle cose da fare”
Poi un post su facebook di buone vacanze dal Trentino.
Nel frattempo il Pd si muove e tenta la via della sfiducia parlamentare sul caso Siri.
Il presidente dei senatori dem Andrea Marcucci annuncia che depositerà una mozione di sfiducia nei confronti del Governo, mentre il segretario Nicola Zingaretti parla di paese “paralizzato da continui litigi di due ‘alleati complici’ dello sfascio” e i parlamentari per tutto il giorno sottolineano come tra M5S e Lega sia in corso un teatrino da campagna elettorale che blocca il Paese.
Il chiarimento tra il sottosegretario Siri e il premier Conte ci sarà , ma dopo il week end di Pasqua. Per il resto, la Lega di dimissioni non ne vuole sapere: “Siri chiarirà ai magistrati, noi non avremmo mai ritirato le deleghe nè mai lo faremo per un avviso di garanzia”.
Nè Salvini intende aggiungere altro sull’assunzione a Palazzo Chigi di Federico Arata, figlio dell’imprenditore Paolo Arata, indagato per corruzione nell’inchiesta che ha coinvolto il sottosegretario leghista.
La prima resa dei conti nel Governo è rimandata a martedì, quando ci sarà il Consiglio dei ministri sul decreto Crescita.
Da questo provvedimento omnibus il leader della Lega vuole togliere il “Salva Roma” che ripiana per 2,5 miliardi i debiti della Capitale.
“La Lega getta la maschera – ribatte dal Campidoglio il capogruppo grillino Giuliano Pacetti – vuole regalare 2,5 miliardi di euro alle banche pur di attaccare Roma e il M5S”.
Se Salvini dovesse impuntarsi e bloccarlo davvero, le sorti dell’esecutivo potrebbero essere davvero a rischio.
(da “Huffingtonpost”)
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