“SE CI SARANNO ARRESTI IL POPOLO ALZERÀ LA TESTA”: LA PORTAVOCE DELLA FLOTILLA, MARIA ELENA DELIA, CHIAMA LE PIAZZE ITALIANE ALLA MOBILITAZIONE E ATTACCA MELONI: “IL GOVERNO NON È IN GRADO DI GARANTIRE LA PROTEZIONE DEI SUOI CITTADINI PERCHÉ TEME UNA RITORSIONE DA PARTE DI ISRAELE”
NELLE OPERAZIONI DI ABBORDAGGIO LO STATO EBRAICO HA SCHIERATO ANCHE I SERVIZI SEGRETI PER EVITARE DI PERDERE IL CONTROLLO DELLA SITUAZIONE … GLI ATTIVISTI SARANNO ESPULSI. MA POTREBBERO ANCHE RIFIUTARE IL RIMPATRIO E FINIRE DAVANTI AL GIUDICE
“Se la Flotilla dovesse essere fermata e i suoi partecipanti arrestati, la gente non potrà accettarlo”., dice ancora Maria Elena Delia, portavoce italiana della Global Sumud Flotilla, intervenuta alla Camera alla conferenza stampa promossa dalla delegazione italiana del Global Movement to Gaza per fare il punto sulla situazione della missione umanitaria. Delia spiega che “in certi momenti della storia i cittadini smettono di rimanere passivi, escono di casa e alzano la testa: è ciò che sta accadendo in questi giorni.
Quanto avviene alla Flotilla non riguarda soltanto Gaza, ma un senso civico che va riconquistato”. Delia esprime poi disappunto per il ritiro della nave Alpino: “Sapevamo che sarebbe accaduto, eravamo pronti ma ha trasmesso una sensazione di abbandono”.
«Israele ci attaccherà, ma il governo non è in grado di garantire la protezione dei suoi cittadini in acque internazionali perché teme una ritorsione da parte di Israele»
È metà giornata quando Maria Elena Delia, la portavoce della Global Sumud Flotilla, usa i social per chiamare alla mobilitazione. Alla premier Meloni, che ha puntato il dito contro gli equipaggi, ribatte: «Non siamo noi il pericolo, ma l’assedio israeliano». E fa un appello: «Le donne e gli
uomini di questo Paese ci hanno sostenuto, a loro chiediamo di reagire».
(da agenzie)
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