UNA VECCHIA VIGNETTA CONTRO GLI ITALIANI PUBBLICATA A NEW ORLEANS APRE GLI OCCHI SU COSA SIA IL RAZZISMO
IL LINCIAGGIO DI UNDICI IMMIGRATI ITALIANI: QUEI RACCONTI RICORDANO IL CLIMA CHE SI RESPIRA OGGI IN ITALIA
Ci vuole una vecchia vignetta pubblicata sul quotidiano di New Orleans The Mascot, un libro del saggista Richard Gambino dal titolo Vendetta e un articolo di recensione sul Corriere della Sera ad opera di Gian Antonio Stella ad aprirci gli occhi su cosa sia il razzismo?
Non basta la crudeltà quotidiana nella quale stiamo vivendo e che ci mostra, attraverso episodi o commenti censurabili, quanto sia deprecabile l’odio su base etnica?
Ha fatto molto discutere l’articolo di Gian Antonio Stella, dicevamo, pubblicato oggi sul quotidiano di via Solferino in cui si descrive un episodio avvenuto a New Orleans nel 1891.
Il 14 marzo di quello stesso anno, 11 italiani — tra cui un infermo mentale di nome Emmanuele Polizzi — furono accusati dell’omicidio del poliziotto David Hennessy. Tutti i coinvolti in quell’episodio, tuttavia, vennero ritenuti innocenti dal giudice.
Bastò questo per far scattare il linciaggio da parte della popolazione di New Orleans, che si accanì nei confronti degli italiani fino a ucciderli.
Addirittura, si racconta che i loro corpi senza vita furono esposti per cinque lunghissime ore, alla mercè di tutti — anche di 2500 donne e bambini — che sfilarono davanti ai cadaveri anche solo per avere un ricordo di quanto avvenuto
Si trattò di un episodio in cui venne fuori, in maniera brutale, l’odio nei confronti degli italiani.
Lo stesso sindaco di New Orleans definì i siciliani come gli «individui più abietti, più pigri, più depravati, più violenti e più indegni che esistano tra noi».
Il razzismo partì da una vignetta pubblicata qualche anno prima sul The Mascot. In quella produzione, si vedevano persone con i tratti tipici degli italiani bighellonare in strada o dormire in affollati dormitori, o messi in gabbie degli accalappiacani o, ancora, buttati in acqua come pesci.
Sono immagini che rievocano una certa (brutta) satira dei giorni nostri.
Questa volta non più diretta nei confronti degli italiani. E che viene portata avanti proprio in quel Paese che fu trattato così poco più di un secolo fa da quelle persone a cui aveva chiesto ospitalità e accoglienza per avere un futuro migliore rispetto a quello riservato loro dalla patria.
(da Globalist)
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