“VANNACCI INIZI A RISPETTARE LE REGOLE DELLA LEGA. SE NON GLI VANNO BENE, FACCIA IL SUO PARTITO”: DOPO IL GOVERNATORE LOMBARDO FONTANA, ANCHE IL VICEPRESIDENTE DEL SENATO E SENATORE DELLA LEGA, GIAN MARCO CENTINAIO, MOLLA UN CEFFONE AL GENERALE CHE VUOLE SCALARE IL CARROCCIO
“DIRE ‘VANNACCIZZO LA LEGA’ SIGNIFICA METTERE IN DISCUSSIONE SALVINI. NESSUN MILITANTE LEGHISTA VUOLE ESSERE VANNACCIZZATO. LE SPINTE DEL GENERALE PER PIAZZARE I NOMI DEI SUOI FEDELISSIMI NELLE LISTE DELLA LEGA RAPPRESENTANO UN PROBLEMA. SI COMPORTA DA LEADER, SERVE UN CHIARIMENTO PRIMA DI PONTIDA”
“Dire ‘vannaccizzo la Lega’ significa mettere in discussione Salvini. Per questo si sono attivati gli anticorpi. Questa è una forza politica con le sue regole, non puoi entrare e fare o dire quello che vuoi. Quando entri in una comunità e fai dichiarazioni invasive come quella, la comunità reagisce.
E comunque, nessun militante leghista vuole essere vannaccizzato”, aggiunge Centinaio, dicendosi “sicuro” che Salvini “abbia parlato con lui senza passare dai giornali. Spero che gli abbia detto quel che doveva e che ora Vannacci la smetta”.
Le spinte di Vannacci per piazzare i nomi dei suoi fedelissimi nelle liste della Lega, nelle Regioni al voto questo autunno, per Centinaio rappresentano “un problema se poi ne pagano il prezzo i nostri militanti che non trovano lo spazio che meritano. Non lo dico solo io, ma anche e soprattutto Susanna Ceccardi, che in Toscana ha avuto questo problema. Lei conosce il suo territorio e, se lancia l’allarme, quell’allarme deve essere tenuto in considerazione”. I ‘team Vannacci’ “formalmente” sono compatibili, “nessuno glieli può vietare”, ma per il senatore della Lega “è anche vero che nel momento in cui i leader dei vari circoli di Vannacci dicono pubblicamente di essere in antitesi con la Lega, viene il dubbio che, dal punto di vista politico, quei ‘team’ siano incompatibili con noi”. Giorgetti dice che la Lega è sempre stata aperta a idee diverse
“Vannacci può portare esperienza e può essere utile anche al dibattito interno, ma sempre – chiarisce – nel rispetto delle regole. Sono d’accordo con Giancarlo. Dice quello che diceva Bossi: siamo una forza che contiene idee di destra, sinistra e centro, perché poi a tenere insieme tutto è l’idea del federalismo”.
E Vannacci con il Nord c’entra qualcosa? “Un generale toscano che ha come proprio ideale la Decima Mas non ha niente a che fare con il Nord, non rappresenta quelle istanze – replica Centinaio -. E non c’entra nulla con il federalismo per il quale siamo nati. Siamo diventati partito nazionale, ed è una giusta evoluzione, ma è importante tenere sempre alta l’attenzione per i territori. È lì che resta centrale la questione settentrionale, perché se non si dà carburante alla locomotiva, poi si fermano tutti i vagoni”.
Al pratone di Pontida, tra due settimane, Matteo Salvini potrebbe arrivare a bordo di un Carroccio con le ruote in fiamme. Le tensioni interne sul futuro del Veneto, sempre conteso da Fratelli d’Italia, si stanno pericolosamente mescolando ai malumori delle truppe nordiste per l’ascesa di Roberto Vannacci, che il leader ha nominato suo vice lo scorso maggio.
A via Bellerio l’aria è elettrica e le bandiere identitarie sventolano a pieno vento. Il governatore lombardo Attilio Fontana è il primo a voler arginare il generale: «Non vogliamo perdere i nostri valori. Ora pensiamo al Nord». Alle sue spalle, Massimiliano Romeo, capogruppo in Senato e segretario della Lega lombarda, rincara: «È appena arrivato, deve rispettarci».
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(da agenzie)
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